Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#1
Intanto ringrazio tutti coloro che contribuiscono costruttivamente a questo forum, poiché nelle ultime ventisei ore ho acquisito un mucchio di informazioni (ad avercele prima…) ed ho letto spiegazioni su dettagli anche tecnici altrimenti per me incomprensibili da profana quale sono.
Inoltre, specifico subito che Vi consulto “a danno” fatto e, dunque, al solo scopo di ottenere un’opinione su quanto mi è capitato acquistando la nuova cucina.
Cominciamo, che sono prolissa assai.
Cinque anni fa, per causa di forza maggiore, ho avuto necessità di una cucina dall’oggi al domani (letteralmente) e, quindi, con tutte le riserve del caso, ne ho presa una da Ikea poiché era l’unica disponibile entro una settimana (escluse quelle di mostra che, per ragioni di dimensioni della parete del lato lavello, avrebbero abbisognato comunque di aggiustamenti dalle tempistiche lunghe).
Negli ultimi due o tre mesi, la necessità di acquistare una nuova cucina è diventata imprescindibile (ognuno ne tragga le conseguenze logiche che meglio ritiene), ma non capendone niente ho rimandato l’iniziativa fintanto che ho potuto, soprattutto per scarsità di tempo.
Un pomeriggio che ero da LeroyMerlin (per acquistare tutt’altro ma poi, già che ci sei, un’occhiata in giro non la dai?), incappata nell’esposizione delle cucine c.d. Life, poiché mi sono sembrate buone (ribadisco: non ne capisco nulla), ho preso appuntamento per progetto e preventivo poiché, almeno finora, qualunque cosa abbia preso e fatto installare da loro, che fosse un box doccia, o le finestre o una porta, anche a distanza di anni non ha fatto una piega. Totale preventivo per una cucina con ante in laminato effetto legno grigio, top in laminato, alzatina alluminio, un solo pensile a vetro e nulla di trascendentale, elettrodomestici esclusi che i miei vanno benone (non sono di Ikea), sedicimila e rotti euro, di cui circa tremila per trasporto e montaggio (a 30 km.) e spese varie di pratica. Sembrandomi un po' eccessivo per una cucina che, in finale, era comunque di LeroyMerlin e non di chissà quale marca tipo Scavolini o affini, ho ringraziato educatamente ma ho detto di no.
Dopo aver visitato uno show-room multimarca (che tratta Stosa, Veneta Cucine e altre di medesima fascia), in cui le cucine mi sono sembrate tutte identiche e con di diversa solamente la placchetta del produttore, non piacendomi il venditore (un po' troppo facilone e piacione, a dirla tutta), mi sono rivolta al mobiliere che per cinquant’anni ha serviti i miei genitori senza mai problemi, certa che, a dispetto della mia totale ignoranza, sarei rimasta più che soddisfatta.
Il mobiliere cui mi riferisco tratta solamente le cucine Arredo3 (e, Sacripante, in mostra ha una Cloe effetto legno che giurerei essere identica, nella forma e nelle finiture, a quella preventivatami da LeroyMerlin), ma fidandomi non ho fatto questione di marchio, che non conoscevo, e sono andata avanti, certa avrebbe saputo consigliarmi sulle soluzioni più adeguate e/o migliori rispetto ai miei puri desideri e reali necessità, una volta edotto della mia assoluta impreparazione in materia.
Dopo due incontri per stendere definitivamente il progetto (ed un’intera notte, precedente il primo incontro, a studiarmi il catalogo delle cucine del marchio quantomeno per dargli un’idea di cosa mi piaceva di più e cosa meno), ho versato l’acconto per una Kalì, finitura Laminato PET opaco Fango Maxximatt, gola titanio, top in stratificato HPL con schienale in tinta, decisamente più completa, estesa ed accessoriata di quella di LeroyMerlin (ho aggiunto, oltre alla gola ed al top ed allo schienale in stratificato, una colonna estraibile, altri due pensili a vetro, due fuori misura tra basi e pensili, le luci sotto ed interno pensile ed un piano penisola più lungo di 10 cm. e più profondo di 20), pensando, nell’immediato, di aver vinto al Superenalotto, intanto perché il totale preventivato, trasporto e montaggio (15 km.) e sconto di tremila e più euro compresi, era di diecimila euro; e, inoltre, perché mio papà, cui nelle more la vita ha assestato un gran brutto colpo (e stop), ha deciso di regalarmela lui, a suo dire per farsi perdonare di tutti i regali di compleanno, Natale, laurea, etc. che non mi ha mai fatti e dei quali, onestamente, proprio non ricordo ma, come si dice, a caval donato non si guarda in bocca ma si dice grazie con un abbraccio.
Trascorse inutilmente poco più di due settimane in cui, in mano, della cucina ordinata non ho avuto niente (pazienza, eravamo in prossimità delle feste natalizie e, quindi, neppure ci ho badato), se non l’acconto dato per il preventivo, il mobiliere mi telefona per dirmi che l’ordine è stato accettato e che non appena sarà processato mi farà avere una data approssimativa di consegna.
Dietro sollecito, perché volevo che mio papà la vedesse, quantomeno sulla carta, dopo un paio di giorni riesco finalmente a farmi mandare una copia dell’ordine, con il disegno e le specifiche dei singoli elementi e…
… Ahi! Intanto, mancano i due cassetti interni che avevo chiesti e che mi aveva detto sarebbero stati inseriti successivamente, poiché il software di progettazione non glielo consentiva ma che li avrebbe messi in nota; inoltre, dietro il piano cottura ad induzione, compare una “lamiera” (cito testualmente) a coprire lo schienale.
Non mi scompongo e chiamo il mobiliere, il quale mi spiega che, a causa dell’ingombro della gola, i cassetti interni non può metterli perché non ci vanno e che, vista la profondità del piano cottura (un normalissimo, commercialissimo Bosch da 80 cm. di cui avevo fornito, come di tutti gli altri elettrodomestici, la scheda tecnica già al primo incontro), per evitare che lo schienale potesse subire danni era necessario proteggerlo con la lamiera. Ah. Beh, capisco (ma tra me e me penso che, forse, chissà, ditemi Voi se sbaglio - prima domanda della serie -, avrebbe potuto avvisarmi PRIMA, consentendomi, così, di fare scelte diverse, come rinunciare allo schienale ed accontentarmi di una comune alzatina, pur di non avere “toppe” in lamiera), e di nuovo non mi scompongo, però mi offro di pagare la differenza di prezzo per avere sostituita la lamiera con un vetro temperato trasparente o, meglio, fumè, o con qualunque altra possibile soluzione estetica meno brutta ma parimenti efficace rispetto ad una lamiera, visto che top e schienale sono in finitura marmo/ardesia nero appena venato di bianco. Mi risponde che l’Arredo3 non lo prevede. Ah. Okay, tuttavia preavviso che non gliela farò posare e che preferisco farmi fare un vetro temperato o altro su misura piuttosto.
E qui un’altra domanda ci sta: la Arredo3, sono persuasa, è sicuramente un marchio di qualità, ma come cavolo fa a non offrire, in simili situazioni, alternative più appetibili ad una lamiera?! Mi pare che sia un po' come perdersi in un bicchiere d’acqua (o era annegarci?). Oppure no?
Passa un giorno, e mi viene riferito che il miscelatore Grohe, con base di diametro 6, non può essere montato al centro e dietro, tra le due vasche del lavello perché nonostante il top sia stato già predisposto a profondità maggiorata, comunque è troppo ingombrante e, dunque, dovrà essere montato di lato. Ad un lavello da 80 a due vasche? Senso pratico zero! Mastico amaro ma continuo a non scompormi, soprattutto perché mio papà continua a chiedermi della cucina neanche si fosse comprato una Porsche nuova ed aspettasse che gliela consegnassero, e voglio che pensi che sia tutto bello, fantastico e meraviglioso, sicché mi rendo disponibile ad acquistare un nuovo miscelatore con base di diametro inferiore perché possa essere collocato al posto che gli conviene. Ciononostante, nuovamente penso che, chissà, magari avrebbe potuto prefigurarmelo PRIMA, consentendomi, così, di fare scelte diverse, come rinunciare al lavello sottotop e/o propendere per una maniglia tradizionale. Secondo Voi, è un pensiero così fantascientifico?
Infine, l’ultimo problema che, per inciso, è solo ed esclusivamente una mia responsabilità che non esito ad assumermi, tuttavia…
Il fatto è che mentre guardavo le schede tecniche dei miscelatori, finalmente ho anche ricordato di accendere il cervello e, per cambiare, di usarlo, controllando di avere ancora tutti i pezzi del lavello e, specificamente, i ganci per montarlo sotto top (adesso è montato sopra top, ma consente il montaggio anche a filo o sotto). Ovviamente, com’è di rigore, non li trovo più: la bustina che li conteneva è bucata, ce ne sono solamente due, e gli altri chissà che fine hanno fatto. Trascorro tre ore al telefono con il venditore del lavello, centri di assistenza, assistenza clienti del prodotto e persino con un mio amico che lavora presso la loro fabbrica perché si informi e veda se può rimediarmeli ma niente: la Elleci, dei lavelli in acciaio inox, i ganci li fornisce solamente con il lavello stesso e non ne vende il ricambio, tanto più che il mio lavello è uscito di produzione tre anni fa. Disperata chiamo di corsa il mobiliere, che blocca immediatamente l’ordine facendo presente il problema, e anche consultandomi con i suoi addetti al montaggio non si riesce a trovare una soluzione, poiché ha degli agganci suoi propri ed è non è possibile fare senza i ganci proprietari.
Altra domanda: vi pare una cosa normale? La Elleci produce dei lavelli belli e di qualità, però, mannaggia la miseria, uno smarrisce i ganci sotto top e tu non vendi i ricambi e guai, poi, se il prodotto è pure fuori catalogo da tre anni?! Prodotto ineccepibile, ma assistenza clienti decisamente da migliorare (e pure sgarbata, almeno quella con cui ho avuto contatti io). O sono io?
Comunque, chiedo al mobiliere la cortesia di mettere tutto in stand-by per ventiquattro ore, giusto il tempo di decidere se montare il mio lavello sopra top (ma lo stratificato HPL, allora, che l’ho preso a fare? E con quello che è costato) o, piuttosto, acquistare un nuovo lavello, magari di dimensioni tali da consentirmi di montare il Grohe che mi piace tanto al posto giusto. E lui mi avvisa che, in tal modo, è pressoché certo che la data di consegna slitterà ragionavolmente, anche di venti/trenta giorni. Rispondo che fa niente ed accetto il rischio.
In conseguenza, allerto il mio venditore di elettrodomestici di fiducia per quel che mi serve e trascorro la notte (sono parecchio insonne da quando è cominciata l’epopea della nuova cucina) a studiarmi le schede tecniche di decine e decine di lavelli, per scovarne uno a doppia vasca con delle misure di poco inferiori a quella a tutti comune. Infine, evitando per quanto possibile la fascia economica, trovo solamente un Foster, ma ad una sola grande vasca. Perciò, all’alba, invio un messaggio al mobiliere chiedendo di verificare se quel lavello potrebbe andare bene con il miscelatore, allegando la scheda tecnica, perché altro ancora non ho trovato, ma chiarendo anche che, prima di tutto, volevo sapere se la data di consegna della cucina, confermando il tutto entro fine giornata, sarebbe rimasta approssimativamente la stessa oppure no perché, qualora fosse stato come se non avessi ordinato alcunché prima, allora tanto valeva rinunciare allo stratificato ed allo schienale, mettere un comune laminato con il lavello sopra top, e risolvere tutti i problemi di ingombro, lamiere, ganci, etc. in un sol colpo.
Per lavoro, non ho potuto consultare la risposta se non quattro ore dopo, e immediatamente dopo che il mio venditore di elettrodomestici di fiducia mi aveva scritto di aver trovato un lavello a due vasche (della Apell) con le misure giuste per me. Apro la chat con il mobiliere e nell’ultimo messaggio mi chiedeva se confermavo il lavello di cui alla scheda tecnica inviatagli, così da poterlo girare all’Arredo3 e procedere con l’ordine. Seppure dopo quattro ore, gli rispondo di no, perché avevo trovato un lavello a due vasche e che, tempo quindici minuti, ne avrei scaricata la scheda tecnica e gliel’avrei inviata. Il riscontro? Una foto della prima pagina dell’ordine della cucina, in consegna tra 35 e 45 gg. e non più modificabile, con la didascalia “Ho confermato il Foster e non si può più cambiare, adesso”. Mi perdonino i cattolici praticanti, ma ne ho tirate giù tante di quelle tante da far impallidire pure Belzebù! Dopodiché, ho contato fino a 20000, ne ho tirate giù altrettante, ed ho nuovamente contato fino a 20000. Dopo, solo dopo, con il massimo della gentilezza e dell’educazione ho chiamato il mobiliere sottolineando che non avevo confermato niente. Che si, il problema era dipeso, da principio, da me, ma che la soluzione sarebbe dovuta essere concordata, e non unilaterale. Tanto più che non sapevo né da chi ordinare il lavello (che il mio venditore non tratta la Foster e neppure il mobiliere), né se sarebbe arrivato per tempo.
Ovviamente, ho abbozzato ed ho ordinato il lavello e spero che mi arrivi per tempo, soprattutto perché voglio che mio padre muoia in pace (e mò l’ho detto), certo di avere fatto alla “sua bambina” (parecchio stagionata e con un certo sentore di muffa, ad essere onesti, ma si sa come sono i genitori) un regalo che le durerà per la vita (ed anche oltre, se la qualità è quella che immagino) e che sia, di nuovo, tutto bello, fantastico e meraviglioso.
Sono certa che la cucina sarà splendida (senza la lamiera) e che la monteranno come si deve, così com’è già stato per quella di mia nonna e per quella dei miei genitori (dimenticavo. Il negozio è sempre quello, ma ho scoperto che l’attività l’hanno rilevata un nipote e la moglie del vecchio titolare o giù di lì: ecco spiegata la differenza di qualità rispetto al servizio un tempo fornito ai miei), e che mi piacerà moltissimo. Ma sono altrettanto certa che, ogni volta che guarderò il lavello (che non è neppure brutto: tutt’altro), ripenserò alle circostanze che lo hanno portato nella mia cucina e, beh, sbaglierò se, oltre a prendermela con me stessa, me la prenderò anche con il mobiliere e gli tirerò qualche accidente (almeno all’inizio, che i lavelli li ho avuti sempre a due vasche. Poi, si vedrà: con l’uso e l’abitudine chissà, magari mi troverò persino meglio)? Oppure la responsabilità è tutta e solo mia e la prassi è questa?
In diritto esiste il principio per cui, se investi un ciclista senza procurargli troppo danno, ma in ospedale invece di ingessarlo gli recidono un’arteria facendolo morire dissanguato, della morte ne rispondi anche tu che l’hai investito senza ucciderlo ma l’hai mandato all’ospedale (sempre siano benedetti, sani, salvi ed in perfetta salute e forma i ciclisti).
E’ questo il caso o la responsabilità è solamente mia?
Ribadisco: si chiacchiera solamente, che per quieto vivere (di altri), è andata così e così lascio che resti. Però a mia cugina che deve acquistare la nuova cucina e mi ha chiesto della mia, per tutto quanto sopra (che le ho taciuto perché non arrivi neanche di striscio a mio padre), ho suggerito di guardarsi in giro un po' di più, soprattutto tra gli sconti esposizione visto che ha più tempo disponibile ed un locale cucina che si presta di più agli standard di mostra, e stamattina proprio non me la sono sentita di consigliarle il mio stesso mobiliere. Ho forse sbagliato?
E adesso vado, che il cane ha la palla in bocca e vuole uscire.
Saluti. E grazie in anticipo.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#2
Storia avvincente, letta tutta di un fiato :) ..anche perché non ho un cane da dover portare fuori.
Permettimi di fare una conclusione sintetica : SÌ fai bene a non consigliare quel rivenditore !!!!
cla56

P.S. Certo che pure Leroy Merlin non scherza a sparare cazzate !!

Giuro sono stato molto pacato come da tua richiesta :wink:
Per informazioni su Valcucine,Arredo3...vedi http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... =8&t=73040
https://www.facebook.com/casavivaroma/

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#4
Grazie per le risposte. Sospettavo che il mobiliere avesse fatto qualche pasticcio, ma non ero certa: ho delle amiche con delle costosissime cucine di marche che la mia la fanno impallidire, ma con il lavello così distante dai fornelli che, avanti che ci si arriva con la tavoletta e le verdure appena lavate e tagliate, hai sgocciolato tutto il pavimento della stanza; altre con il frigo enorme accanto all'unica minuscola finestra disponibile, che se non accendi la luce anche in pieno giorno, lasci minimo l'impronta del lobo frontale sulla maniglia del forno incolonnato quasi accanto; un'altra che dopo aver sborsato una somma per me incomprensibile, ha passto i sei mesi successivi a farsi registrare ed accomodare questa o quella cosa perché era difettata o semplicemente mal concepita. Eppure sono tutte contentissime dell'acquisto e del rispettivo mobiliere, mentr'io avrei probabilmente smontato tutto o lanciato oggetti (molto pesanti) ovunque.
Insomma, alla fine rimane sempre un fatto soggettivo: un percepire personale. Perciò si chiede un altro parere, confermativo o meno, prima di esprimere un giudizio quando richiesto, soprattutto quando della materia non se ne capisce nulla.
E si, LeroyMerlin mi pare che l'abbia sparata grossa (la cifra, soprattutto) nel caso della cucina, ma se questa è la sua politica commerciale, beh, in bocca al lupo. Però la cucina, a me, non l'ha venduta, e di sicuro a parecchi altri nemmeno.
Preferirei non avere una cucina piuttosto che non avere una cane: consiglio decisamente l'acquisto/adozione, palla compresa. Ma resistente. E scarpe da ginnastica. Comode.
Scrivo divertente? Grazie! Ma perché il lavello sottotop no? Mai avuto, ma pensavo fosse meno facile, con la doccetta del miscelatore che ogni tanto innesta il turbo di una AMG anche in prima (è questione di pressione dell'acqua nell'impianto, non di rubinetto) inondare paraschizzi, pensili e piano di lavoro (e contemporaneamente lavare pure il cane, i vestiti che si indossano e, se ci scappa, i capelli), visto che è collocato un pò più in basso. Pia illusione? E poi, boh, il colpo d'occhio non mi è dispiaciuto quando l'ho visto... Vabè, nessuno è perfetto. Ed io sono la prova provata che l'imperfezione esiste.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#5
Ciao
sono certa che al lavello ad una vasca (grande) ti abituerai, sono passata anche io dall' "irrinunciabile" due vasche ad una, sotto-top che di mio non avrei mai voluto (perché lo sporco che non si vede si annida in maniera subdola proprio sotto il bordino) e per giunta in materiale composito mentre io adoro l'acciaio.. tutte scelte che non ho fatto, ma che mi sono ritrovata pronte nella bellissima cucina già inclusa nel nuovo appartamento e che tengo così com'è.. per fortuna noi esseri umani ci adattiamo abbastanza in fretta, basta modificare leggermente abitudini ;-)

Detto questo hai fatto bene a non consigliare il mobiliere in questione, che mi sembra nella migliore delle ipotesi, alquanto pasticcione.
Buona cucina!
Ultima modifica di rossodicina il 24/01/22 13:15, modificato 1 volta in totale.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#6
Mi accodo agli altri…
Aggiungo solo che la cucina è la stanza più complessa della casa e richiede i giusti tempi per essere fatta come si deve…molte cose da valutare è da studiare…

Sono quindi fondamentali la pazienza (il tempo da dedicare alla scelta) e l’aiuto di un buon venditore. Tu magari hai fatto un po’ di corsa (capisco che non sempre si hanno i tempi da dedicare a queste cose), però il grosso problema è stato il venditore un “filino” approssimativo diciamo…

Capisco la frustrazione, cerca però a sto punto di lasciar correre e godertela così com’è…ti abituerai alle cose che non sono come le avresti volute.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#11
Guarda, io sono puntiglioso e rompiscatole come te. In questi mesi mi sono reso conto che il mercato delle cucine è totalmente drogato e con prezzi senza senso.
Basta pensare che il piano in gres spessore 2 cm finitura marmo con venatura passante da 6 metri lineari che il negozio di cucine mette a 6800 euro scontato (https://www.abkstone.com/it/) il marmista te lo mette ai 220 euro al mq + le lavorazioni, meno di un terzo.
Oggi una cucina, fatta eccezione per il piano, non può costare per quello che è più di 5000 euro. Usando materiali di qualità.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#12
Il 5 marzo sono venuti a montare la cucina... Avrei capito fosse stato il 5 maggio ("Ei fu siccome immobile, dato il mortal sospiro"): sarebbe stato un pò come andarsela a cercare, ed invece...
Di mortal ci sono stati solo gli improperi, seguiti, il giorno seguente, da quelli del babbo che è passato a vedere il regalo che mi aveva fatto e... Beh, gli hanno accorciato un pò la scadenza, se così si può dire. "Manco quei monnezzari dell'Ikea" sono state le sue parole. Ho cercato di minimizzare dicendo che, perlomeno, le cucine dell'Arredo3 non sono composte da 80% carta, 10% viti ed affini; 5% colla e resina in proporzione variabile e 5% preghiere e scongiuri. S'è fatto una risata ed ha aggiunto: "E pure tu, però, c'hai proprio delle pretese assurde". L'ho guardato interrogativo ed a concluso: "Te vai a comprà 'na cucina cò la pretesa de usalla pe cucinà 'nvece che pe faje le foto!" (di indiscutibile provenienza di Roma e dintorni, se non s'è capito). Alla fine, Pulcinella, scherza scherza...
Gli errori di progetto sono stati tanti e grossolani:
1=) il forno inserito nella colonna si apre a malapena perché davanti c'è il piano della penisola (la distanza è di 3mm.: ho chiesto un calibro ad un orafo che conosco per prenderla esatta);
2=) il top cucina in fabbrica è stato tagliato di modo che i tiranti dell'estraibile della base d'angolo cozzano con quelli del piano di lavoro, sicché per montarlo hanno dovuto fare due fori sul fianco della base d'angolo e, anche così, le due sezioni del piano di lavoro non sono in bolla (e giocarci con le biglie è un bel problema, anche per via della glassa in silicone applicata sulla giunzione per camuffare il tutto, tale che lo scompenso si nota se possibile anche di più e grida "Guardami guardami guardami!");
3=) l'anta della colonna estraibile, in fase di chiusura, ogni tanto s'incastra sull'angolo terminale del top cucina della base d'angolo, perciò gli installatori sulle prime hanno steso un piccolo velo di silicone trasparente sul lato dell'anta e sul bordo del top per impedire che, sfregando, si rovinassero, dopodiché l'hanno registrata, ma una volta riempita il problema si è ripresentato e si ripresenta ogni qual volta aggiungo o levo roba dall'interno dei cestini: suppongo sia un nuovissimo ed ipertecnologico meccanismo di (quasi)chiusura ammortizzata e silenziosa brevettato dall'Arredo3;
4=) l'anta della base d'angolo (spero sinceramente che siate seduti, perché la lista prosegue...), quando viene aperta, rischia di rifare il frontale del frigorifero a libera installazione se non lo si sposta un pò più in giù e, dopo, lo si deve ricollocare dov'era al centro della nicchia per non scombinare tutto (anche questo, suppongo, costituisca un estremo, estremissimo gesto di generosità dell'Arredo3 che, dopo che si sono spesi 12 mila € per acquistare una cucina, cerca di aiutare con i costi dell'abbonamento per la palestra. E giuro, la ringrazierei per così tanta premura, se non fosse che io manco ci vado in palestra e che il frigo congelatore è grande quanto la porta della cucina e, perciò, invece che per la palestra i soldi mi tocca spenderli per uno scrocchiaossa ed un oliatore per giunture fatiscenti. Le mie, che la ferramenta dell'Arredo3 è ... Da rapper di Brooklyn per quanto è solida e pesante);
5=) la seconda giunzione di top in corrispondenza dell'altro angolo, dalla quale parte la base cottura, è stata tagliata sicuramente da un Romagnolo ghiotto di maltagliati (sempre di cucina si parla, ma poco si mastica...): per montarla hanno aggiunto una zeppetta, un piccola tavoletta e tante viti da far invidia ai mobili dell'Ikea. Con la conseguenza che "in bolla", se uno la va a cercare nel vocabolario della cucina, scopre essere un termine arcaico e desueto che fa il paio con Carneade;
6=) uno dei due pensili ad angolo si apre solamente per metà: l'anta cozza sull'angolo della cappa (a parete, perimetrale ed a libera installazione). Mi sono sentita rispondere che, teoricamente, è accessibile (cit.). Teoricamente è accessibile pure l'Ucraina, ma voi ci andreste?;
7=) le gole dei cassetti della base lavello e della base cottura sono... In discesa. O in salita: dipende da quale direzione si prende, se in enrata o in uscita dalla cucina. Però, molto chic, fanno il paio con il piano di lavoro...;
8=) il piano della penisola (in stratificato HPL come tutto il resto e lo schienale), sotto, aveva qualche sbeccatura e simili che, in fabbrica, hanno "chiuso" con della colla bianca (vinilica, per i più pignoli): secondo voi che effetto fa considerato che il colore del top è simil ardesia antracite tendente al nero? Esatto! Emmò sputate quella gomma che non è vero che fa bene alla masticazione né sbianca veramente i denti: per favore non appiccicatela sotto il piano della penisola. Grazie, ho già dato;
9=) per le luci sotto ed interno pensile mi hanno fatto abbassare le prese che c'erano di dieci cm. e mi hanno fatto anche levare le prese per sostituirle con sei fili volanti: gli installatori hanno tagliato le spine degli alimentatori per poterle mettere. Magari, se le lasciavo dov'erano, mi risparmiavo di passare un paio di notti a stuccare, rasare e tinteggiare. E magari, ma è solamente un'ipotesi, chissà, adesso le suddette luci non sfarfallerebbero e non ci sarebbe un ritorno di tensione (appena accennato, per carità: ancora non m'hanno condannata a "Il miglio verde". Ancora) sulla barra d'alluminio di quello sotto lo scolapiatti;
10=) sull'anta del pensile accanto alla colonna forno c'è un post-it: "Aprire con cautela". Se la si apre con convinzione, dopo la visitina dallo scrocchiaossa, occorre pure quella dallo sturarecchie (l'otorino, per i puristi), perché a metà corsa sbatte contro il lato della colonna con uno SBAM che manco nei fumetti fa tanto rumore: farla aprire dall'altro verso, che è tutto libero, era una soluzione troppo convenzionale per una ditta così avanguardistica. O da teatro d'avanguardia...;
11=) Il lavello monovasca della Foster, alla fine, quando lo guardo mi vien da sorridere: ma guarda di che mi andavo a preoccupare! Eppoi, a parte ho comprato l'accessorio "Bacinella bianca con tappo di scarico" (cit.). L'effetto Harry Potter l'ho aggiunto io: quando non la uso la nascondo nella lavastoviglie, sicché appare e scompare magicamente alla bisogna. E la mattina riesco pure a farmi il caffé... Non è una cucina portentosa?? Apparte l'astinenza da pizza fatta in casa che ha effetti psicotici peggiori di quelli da astinenza da caramelle gommose. Ed i secchi della pattumiera che paiono quelli della Barbie non ecologicamente sostenibile.
Sono in attesa di un fianco per la colonna forno (2.3 cm. sono sempre meglio di 3 mm., se è vero com'è vero che le dimensioni contano...Ops!), dei sensori delle luci retropensile, di un nuovo piano per la penisola e mi hanno proposto di sotituire il pensile ad angolo che non si può aprire con un pensile a libreria factory analogo a quello che ho già montato accanto all'altro lato della cappa, ma ho risposto "Grazie no" (la sostituzione imporrebbe di togliere la cappa, togliere il pensile, spostare i cavi delle luci sotto pensile, togliere la barra reggipensile, togliere gli stop, stuccare, rasare, tinteggiare... Meglio "teoricamente accessibile" che "sicuramente folle".
Non avendo copia dell'ordine definitivo e non conoscendo, dunque, i termini di consegna applicati dall'Arredo3 (e, come potete immaginare, al momento il dialogo con il mobiliere è... Preferisco non averlo affatto, che in borsa porto sempre un coltellino Svizzero ed uno a serrammanico e la mano è più veloce della lingua, e delle sinapsi, quando è meno opportuno. E punta sempre alla giugulare), avete una qualche idea di quanto tempo devo lasciar passare prima di cominciare a protestare più... prepotentemente?
No, non farò alcuna causa né altro: se anche facessi causa, non è che la cucina, per magia ed all'istante, si trasformerebbe in una cucina. Passerebbero anni: meglio conservare il buon umore e fanc... il mobiliere e l'Arredo3 dovrebbero farsi un giro per pertugi bui e maleodoranti di persone che non usano il bidet e neppure il doccino incorporato nel WC... Essì, entrambi: lapide sul mobiliere, che già s'era capito che più che del lavoro si preoccupa della messa in piega e dello smalto in tinta con la borsa (ecche... pesche sciroppate! Almeno fosse stato uomo, da donna, forse... No, mi sarei inc.. alterata ugualmente); ma l'Arredo3, perché diamine mi fa aspettare due settimane per accettare l'ordine ed altre due per il controllo del progetto da parte dell'Ufficio Tecnico se il risultato è questo? Evvabè, stavano sotto Natale: di vin brulé, da quelle parti, deve esserne girato parecchio in quei giorni lì...

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#13
robypez ha scritto:
26/01/22 10:07
Guarda, io sono puntiglioso e rompiscatole come te. In questi mesi mi sono reso conto che il mercato delle cucine è totalmente drogato e con prezzi senza senso.
Basta pensare che il piano in gres spessore 2 cm finitura marmo con venatura passante da 6 metri lineari che il negozio di cucine mette a 6800 euro scontato (https://www.abkstone.com/it/) il marmista te lo mette ai 220 euro al mq + le lavorazioni, meno di un terzo.
Oggi una cucina, fatta eccezione per il piano, non può costare per quello che è più di 5000 euro. Usando materiali di qualità.
Perdonami, ma mi sono persa. Non ho fatto questione alcuna di prezzo: le regole del mercato sono quelle, che piacciano o meno quelle restano. Prendere o lasciare. Il ricarico dei mobilieri e del marchio, di qualunque marchio, di sicuro c'è rispetto alla materia prima, tuttavia, ci si augura che "chi più spende meno spande" (pure quando la vita, da tempo, ha insegnato a tutti che non sempre è così). Perché oltre alla materia prima ed alla realizzazione del prodotto, vanno considerati anche tutti i servizi annessi e connessi quando si acquista una cucina completa (elettrodomestici compresi o no).
Sinceramente, non conosco la catena di produzione del settore sufficientemente da poter esprimere un giudizio, sebbene in certi casi non riesca a comprendere differenze di listino tra prodotti che per me, che non ne capisco alcunché, paiono essere equivalenti. In compenso, c'è una tale vastità di possibili scelte tra prodotti di qualità a prezzi più o meno ragionevoli che, infine, basta solamente decidere quale opzione sia soggettivamente la migliore e sperare che si riveli anche la più affidabile.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#14
Ben che fossi ancora sdraiato a letto, dopo "l'elenco prosegue" ho mollato :-)

Direi in conclusione che se avessi evitato il profluvio di parole e postato una piantina col progetto forse I migliori del forum ti avrebbero aiutato a evitare un po' di problemi.
Per la prossima volta pensaci.
Sei incorreggibile. Sallo.

Re: Cercasi risposte. Pacate possibilmente.

#15
mamma santina ha scritto:
16/03/22 8:38
Ben che fossi ancora sdraiato a letto, dopo "l'elenco prosegue" ho mollato :-)

Direi in conclusione che se avessi evitato il profluvio di parole e postato una piantina col progetto forse I migliori del forum ti avrebbero aiutato a evitare un po' di problemi.
Per la prossima volta pensaci.
Il forum l'ho conosciuto solo DOPO l'acquisto, cercando risposte che prima mi illudevo di ricevere dal mobiliere cui mi sono affidata. Ed anche la piantina l'ho avuta solamente tre settimane dopo l'ordine e dopo il pagamento dell'anticipo sul medesimo. Ancora oggi, non ho copia dell'ordine definitivo.
E comunque, il progetto non l'ho fatto io, ma il mobiliere, cui ho solamente detto di volere "tutta la roba alta" su quella parete, il lavello per forza qui che l'attacco non lo posso spostare, il piano cottura di qua e qua niente. Ho anche portate con me tutte le schede tecniche degli elettrodomestici, che sono rimasti quelli. Un'idea di base da parte mia già c'era, ma il resto l'ho rimesso al mobiliere pensando fosse di sua competenza aggiustare il tiro e dirmi si, no, meglio di no, etc.
In fase di elaborazione del progetto sul PC ho sollevato dubbi circa la collocazione del pensile ad angolo vicino alla cappa, del pensile accanto alla colonna forno e di quello accanto alla colonna estraibile (per l'apertura), nonché della colonna forno e della base d'angolo (per l'apertura e la fruibilità). Ed ho anche sollevato eccezioni sul taglio del top (dei tiranti non sapevo nulla, però non mi piaceva granché esteticamente ed avrei preferito un pezzo lungo unico) e sul fatto che, così composta, mi sarei ritrovata con le sedie in mezzo alla porta.
Ogni singola volta mi è stato risposto: "No, ma figurati..." (hai tanto spazio; non si vedrà nulla; sarà tutto perfetto; etc.). E quando uno che non fa quel mestiere si sente rispondere così da qualcuno che quel mestiere lo fa, non ha ragione di dubitare di avere torto e l'altro ragione. Diversamente, avrebbe acquistato altrove.
Comunque, la domanda resta: non avendo mai ricevuta copia dell'ordine definitivo e non potendo, dunque, saperlo, avete contezza di quanto tempo si riserva l'Arredo3 per completare la consegna di quanto mancante e la sostituzione di quanto emerso difettato rispetto alla data di consegna indicata? Insomma, scaduti i termini della consegna, quanto tempo devo aspettare, ancora, prima di poter manifestare l'insofferenza dell'attesa per quanto mancante e/o da sostituire?
Essì, straparlo: gestione della rabbia tramite umorismo e profluvi di parole. Ad oggi non ho mai ucciso né percosso alcuno, se non a chiacchiere: è comunque un risultato (fammela passare, please).
Grazie e buona giornata.