(forse per esorcizzare il momento, sicuramente l'occasione di vedere una chiesa romanica sconsacrata)
il primo impatto è il profumo, odore di legno, di legno vero (c'è da stupirsi in un mercato dove oramai il legno è diventato un orpello costosissimo e dove il design punta su materiali che costano nulla ma che hanno ricarichi spaventosi)
la mostra è organizzata da volontari di un organizzazione "Don Bosco 3A" legata all'operazione Mato Grosso e intende vendere i mobili prodotti da giovani-giovanissimi "falegnami" di una scuola in cima alle Ande peruviane
vi copio ed incollo quanto scritto nel sito web che descrive il progetto
Nel 1979, come risposta concreta ai problemi della povera gente della sua parrocchia, che si estende tra i 3000 e i 4000 metri di quota sulle pendici della cordillera andina, Padre Ugo apriva una scuola di falegnameria e di intaglio del legno a Chacas in Perù.
Da allora, sono nate altre otto scuole in altrettante missioni dell'Operazione Mato Grosso. I giovani che le frequentano sono scelti fra i più poveri e vengono accolti per cinque anni nella casa parrocchiale, vengono seguiti da una famiglia e da assistenti, vengono educati al lavoro e all'arte, ma soprattutto all'amore verso la propria terra.
Tutti i ragazzi, terminata la scuola, ricevono gli attrezzi, strumenti indispensabili per guadagnarsi onestamente il pane avendo la possibilità di scegliere se iniziare una nuova attività altrove. La Cooperativa Artesanal Don Bosco di Chacas è formata da tutti i giovani che si fermano sulla sierra e che hanno deciso di condividere l'insegnamento di Padre Ugo di non pensare solo a se stessi, ma di aiutare la gente più povera nei bisogni dei loro "caserios" (villaggi).
Ogni opera viene costruita da un solo giovane che segue il lavoro dall'inizio alla fine. Successivamente il pezzo viene trasportato, non senza difficoltà, fino alla costa per essere imbarcato e quindi trasferito tramite nave fino a noi.
Attualmente la cooperativa dà lavoro ad alcune centinaia giovani che sono dislocati nei vari pueblos della Cordilliera.
I ragazzi che entrano nella cooperativa aumentano di anno in anno e per vendere i loro lavori qui in Italia è nata l'Associazione Don Bosco 3A che, basandosi sul lavoro gratuito di molte persone, organizza mostre, commercializza e consegna quanto prodotto in Perù.
L'eventuale guadagno della vendita viene impiegato per la realizzazione di opere sociali come acquedotti, canali d'irrigazione e viveri per i più bisognosi.Vorremmo davvero che questi mobili dessero la speranza di un futuro più dignitoso a tanta povera gente e la possibilità ai ragazzi della Cooperativa Don Bosco di poter vivere nella propria terra.
Per noi che li commercializziamo sono uno stimolo a dare un po' del nostro tempo mantenendo vivo lo spirito che Padre Ugo ha voluto trasmetterci con la sua vita accanto ai giovani e ai pù poveri.
Chi li compera ha la certezza di avere in casa propria un'opera d'arte, ma soprattutto di aver compiuto un gesto d'Amore.
i mobili sono solidi, veri, il legno ribadisco è legno, davanti e dietro al mobile (c'è di che meravigliarsi eh?)
il design è un po' particolare, molto ricercato anni 60-70, sicuramente non sono minimalisti ma collocati in un ambiente che li può valorizzare (stanze grandi), sono in grado di dare tanto
qualche esempio



e a riflettere che il loro costo è sicuramente un affare per chi compra, ma ha anche un grande significato per chi vende (tra l'altro vengono venduti ad un prezzo molto più basso rispetto ai finti legni presenti nelle nostre esposizioni)
p.s. adesso la mostra è ad ascoli, ma gira per l'italia (un mese e passa fa era a bologna ad esempio) e sarà ad olgiate comasco dal 10 al 24 settembre
p.p.s. spero che questa pubblicità non disturbi nessuno