grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore)

#1
qualcuno penserà che voglio commentare un famoso vecchio film, ma la realtà non è questa.

parlo di profili in Pvc, ma qualcuno penserà che mi sono ammattitto, che c'entra chinatown con i profili?

Proprio nulla!

Però abitualmente se si vuole identificare qualche bene di scarso pregio, di breve durata si fa riferimento al made in china.

A quanto pare dalle ultime voci, anzi parliamo delle prime notizie sul web, parrebbe che le certificazioni CE della maggior parte degli infissi immessi o prodotti sul territtorio italiano siano Tarocchi.

E si proprio tarocchi perchè vengono rilasciate certificazioni CE su prodotti (profili) non a norma per il nostro mercato.

sarei indeciso se partire dalle normative o dalle voci.

parto con le seconde.

Sul web è partita la prima bomba:
Le voci correvano anche al Made Expo. Ma oggi è certo.

E’ per me sorprendente e ancora non riesco a rendermene conto: molte aziende, sistemisti che operano sul mercato italiano, da anni stanno vendendo prodotti non conformi a una norma importantissima come la EN 12608! Che ora - per chi non lo sapesse - è anche riferimento per la marcatura CE (evidenziato anche da IIP): quindi, i serramentisti utilizzatori di tali prodotti sono passibili di denunce penali. Non so se ancora queste aziende se ne stiano rendendo conto.



Il mondo dei furbetti...

Ero convinto che, con l’avvento delle norme europee - soprattutto con l’entrata in campo della marcatura CE- si potesse giocare la battaglia ad armi pari, avendo definito gli standard comuni; invece, in Italia, come sempre, no! Questo è il mondo dei… furbetti.

Sono le aziende che, sfruttando i minori costi delle mescole non a norma, stanno offrendo prodotti a prezzi difficilmente raggiungibili da prodotti simili ma di qualità (qualità, peraltro, oggi d’obbligo).

Sono aziende che forniscono di questi prodotti anche i produttori dell’Est, i quali, aggiungendo altri inevitabili vantaggi che si ritrovano da... quelle parti, stanno sbancando e distruggendo il mercato italiano con prodotti che non dovrebbero nemmeno entrarvi poiché, appunto, non conformi. Per i Paesi dell’Est, la classe minore M, per irraggiamento moderato è accettata, ma, come sappiamo, non per l’Italia.

Qualche concorrente ha, addirittura, preso a riferimento la norma EN 12608 per confermare l’appartenenza dei loro profili in Classe A (spessore della parete esterna), ma, al tempo stesso, disattendendo l’aspetto più importante e obbligatorio della norma stessa, nascondendo, cioè, di non avere la corrispondenza alla Classe S per la resistenza a irraggiamento, obbligatoria per il mercato italiano. Insomma profili di spessore ma di qualità scadente.

E ‘ un bene che si sia conosciuta questa cosa. Quello che ancora non riesco a comprendere è come abbia potuto restare “sommersa” una questione tanto importante: sarà motivo di studio delle prossime settimane.

Certamente, in Italia non siamo avvezzi al rispetto delle regole e, tanto meno, delle norme, ma ora che tale rispetto diventa obbligatorio, essendo parte costitutiva della marcatura CE, esiste la speranza che qualcosa cambi. Certamente in meglio.



Fare pulizia...

Un altro tassello si aggiunge alla spiegazione dei prezzi low cost d’importazione. Come detto, la non corrispondenza alla classe S significa costi inferiori e, conoscendo oggi l’illegalità di tali prodotti, si deve agire con tutti i mezzi possibili per attuare rigorosi controlli e fare... pulizia. Oltre al rispetto della norma, Classe S significa anche avere profili di qualità migliore e, di conseguenza, le finestre più resilienti e stabili agli agenti atmosferici, conservando il grado di bianco (o avorio) e la brillantezza inalterata nel tempo anche in zone con clima ed esposizioni estremi. Per questo è importante, oggi più che mai, per chi lo può fare, rilevarne il valore!

Per supportare quanto detto, profine Italia ha realizzato un documento di Qualifica per il PVC estruso, invitando a distribuire tale documento e tali informazioni all’intero network commerciale dei propri partner, clienti e rivenditori; strumento utile per dimostrare come i prodotti profine proposti al mercato siano realizzati con profili di elevata qualità, nel rispetto delle norme e dei valori di sostenibilità.

E’ importante, ora, sfruttare questa situazione come opportunità per combattere una concorrenza sleale, che da qualche tempo aggredisce il mercato con prodotti a prezzi bassi perché, appunto, non a norma.



Sempre in prima fila

Vorrei ricordare, infine, che chi lavora male rovina anche il lavoro di chi lavora bene! E nel mondo del PVC lo abbiamo visto più volte (chi è vecchio come me lo sa bene).

Quanti concorrenti hanno adottato sul mercato comportamenti, a dir poco, scorretti e ne abbiamo pagato noi - produttori seri - le conseguenze! Nel mercato, quindi, non ci deve essere spazio per tutti, ma per chi lavora bene!

Noi vogliamo essere non solo rispettosi delle norme - che mi pare il minimo, visto che si tratta di un obbligo etico e professionale -, ma avere proposte e idee sempre in prima fila. Vogliamo tenere gli standard così alti da “costringere” tutti a lavorare bene, emarginando chi lavora male.



Comunicato aperto a commenti e risposte.

Marco Santoni

Direttore Commerciale profine Italia
fonte: http://www.coobiz.it/comunicato/nbsp-cl ... #startPage

vado allora a leggermi questa norma UNI EN 12608 alla voce classificazioni e capisco meglio.

e si qualcuno (o tanti) sono riusciti a far passare tutto in silenzio per più di un anno in merito alla classificazione delle zone climatiche e resistenza dei profili.

L'italia è in classe S (e non M) però l'80% dei prodotti venduti sono nella classe sbagliata "la M" e quindi non a norma.

Mah, penso io come è possibile che aziende produttrici di altissimo livello e con grande knowhow e fama caschino in un errore del genere?

A quanto pare non sarebbe un errore ma un qualcosa di premeditato.

Non si può stravolgere la produzione per un profilo specifico per l'italia almenochè non si produca tutto in classe S.

Questo comporta però un maggior costo e quindi il profilo costerebbe di più a tutti, sopratutto ai produttori di alcune nazioni (grandi buyer) che vedrebbero crollare la politica del prezzo.

dimenticavo.... questa è la norma UNI EN 12608 a cui si fa riferimento per la marcatura CE:

http://sipvc.org/pdf/01_COSTRUIRE_SERRAMENTI_PVC.pdf

credo che da oggi si aprano nuovi scenari ma sopratutto grandi guerre perchè si parla già di denuncie su grandi cantieri per materiali fuori norma e quindi non utilizzabili in italia.

UN po di telefonate fatte oggi mi danno poche conferme ma molti dubbi, i produttori di profili in classe S sarebbero 2 ed un terzo sta arrivando, tutti gli altri sarebbero fuorilegge in italia.

aspetto gli sviluppi ma ho voluto informare tutti visto che entro pochi giorni sul web si leggerà sempre più spesso di questo argomento di classe M e classe S (da non confondere con le omonime auto della Mercedes)

commenti?
io sto col made in Italy

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#3
i nomi verranno fuori, ma prima vorrei aprire un dibattito sulla situazione che non è per niente piacevole ed a sfavore dei consumatori e di chi lavora rispettando le regole.

Poi in Italia come di consueto non succederà nulla e la lobby dei produttori magari riuscirà a cambiare la norma o addirittura a far cambiare la media climatica :shock:
io sto col made in Italy

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#4
spiego anche cosa è un gigajoule:

Un joule è il lavoro richiesto per esercitare una forza di un newton per una distanza di un metro, perciò la stessa quantità può essere riferita come newton metro. Comunque, per evitare confusione, il newton metro è tipicamente usato come la misura della coppia di torsione e non dell'energia. Un altro modo di visualizzare il joule è il lavoro richiesto per sollevare una massa di 102 g (una piccola mela) per un metro, opponendosi alla forza di gravità terrestre.

Un joule è anche il lavoro svolto per produrre la potenza di un watt per un secondo, esattamente come se qualcuno impiegasse un secondo per sollevare la suddetta mela.

1 joule equivale a:

6,241 509 75·1018 eV
107 erg
1 W·s (watt secondo)
1 N·m (newton metro)
1 Pa·m³ (pascal metro cubo)
2,39·10−1 calorie
9,48·10−4 British thermal unit
2,78·10−7 kWh chilowattora (1 chilowattora equivale esattamente a 3 600 000 J)

Fra i multipli del joule (si vedano anche i prefissi del Sistema internazionale di unità di misura) troviamo:

il kilojoule (kJ), equivalente a 1000 joule (103 J)
il megajoule (MJ), equivalente a 1 000 000 di joule (106 J)
il gigajoule (GJ), equivalente a 1 000 000 000 di joule (109 J)
io sto col made in Italy

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#5
Avevo letto di questa cosa (ovvio, abbiamo lo stesso fornitore). Ho chiesto chiarimenti all'altro fornitore con cui lavoro e mi ha detto di essere in regola, sia con le mescole ad assenza di piombo che con la classificazione per climi ad irraggiamento severo.
C'è poco da dire, quando il mercato si livella verso il basso prima o poi le magagne spuntano fuori. E la spiegazione per certi prezzi deve pur esserci.
Produttore ed installatore di serramenti in alluminio e pvc.

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#6
Confermo la mia teoria accennata a Eliosurf in via privata.
Veka si posiziona oggi nel mercato europeo con una percentuale molto alta. Come pure molti altri produttori.
La mia opinione é che quasi sicuramente finirà nel nulla... anche perché altrimenti la maggior parte dei produttori nazionali si troverebbe a dover ripartire da zero visto che la maggior parte della produzione destinata al mercato europeo non richiede tali parametri.
Altro problema poi spinoso é secondo me l'impiego di rinforzi adeguati nelle strutture.
Chi mi garantisce che vengono rispettati gli spessori indicati dai produttori?
Perchè spendere male i soldi per una cosa che ti deve proteggere e durare una vita?

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#7
andrea ora come ora si possono usare le mescole con piombo, la legge non le proibisce.

puoi usare profili in classe C, basta dichiararlo, ma sopratutto la cosa importante è che funzionino.

la cosa grave è che vengano utilizzati profili che non rientrano nelle norme previste per l'italia.

sarebbe come vendere autovetture senza airbab,abs, e che non sono state omologate per l'italia perchè TANTO in altri paesi vanno bene.

NOI abbiamo delle regole, fattori climatici, ecc.

se vuoi vendere QUI, devi rispettare certe regole altrimenti vendi in altri paesi.

veka, come salamander o gelan o roplasto o rehau o tanti altri, devono capire che in Italia ci son degli standard e si devono rispettare, se ti va bene OK in caso contrario stanne fuori, ma non puoi proporre prodotti fuori norma perchè a breve o la cosa finisce in una bolla di sapone oppure metti le natiche in terra.
io sto col made in Italy

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#8
Si, lo so che la presenza di piombo per ora è tollerata, era solo per aggiungere un ulteriore punto di riflessione al discorso. Come ha fatto, giustamente, Gigiotto riguardo alla questione spessore dei rinforzi.
C'è un retrogusto amaro in tutto questo, temo che tutto finirà all'italiana (come per le certificazioni degli scuri...) e che una volta ancora noi operatori del settore avremo perso un'occasione per alzare il livello di qualità del mercato, e continueremo nella corsa al ribasso che alla fine penalizza tutti, clienti compresi.
Produttore ed installatore di serramenti in alluminio e pvc.

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#11
Faccio le seguenti considerazioni:
- un paio di anni fa si faceva un gran parlare di serramenti giunto aperto o non giunto aperto ed erano in pochissimi a saper spiegare correttamente la differenza. Sembrava che i serramenti non a giunto aperto dovessero sparire dal mercato e così non è stata.
- oggi si parla tanto delle camera interne.... ma a conti fatti l'importante è la certificazione termica è che un profilo ci arrivi con 5 o 9 camere all'utente finale poco importa.
- i rinforzi interni sono molto importanti ma non sono verificabili e non sono mai stati un'arma commerciale( anche se noi ogni tanto ordiniamo una finestra in più e la facciamo a pezzi per star tranquilli).
- ora nasce questa problema della fascia M o fascia S che sarà sicuramente lecita ma visti gli interessi in gioco temo che finirà in una bolla di sapone e poi in tutta onestà ho visto serramenti in PVC bianco installati 20-25 anni fa in laguna di Venezia completamente esposti ( no scuri o avvolgibili) e il bianco è praticamente invariato.

tutto questo per dire che nel PVC si è tentato di tutto, e si tenterà ancora, per creare dei prodotti di fascia alta e di fascia bassa, se non media, in modo da poter dare maggior valore aggiunto e differenziare il mercato. Alla fine la verità è che molto spesso la scelta del privato cade sul PVC perchè desidera un prodotto economico e performate pertanto il commercio del PVC sarà sempre spinto verso il basso (parlo di prezzi) altrimenti la clientela si orienta sui prodotti in legno o misti... non per niente si vedono comparire nel mercato serramenti in legno/pvc, pvc/alluminio, pvc resine....
le porte e finestre completamente on line
le porte www.civico14.com le finestre www.casicura.it

Re: grosso guaio a chinatown (per professionisti del settore

#13
Francesco, io sono molto sicuro di quello che dico, e sono molto informato .

Attualmente i produttori di profili certificati in classe S sono il gruppo profine e alphacan (che io ho maltrattato spesso ma che attualmente devo rimangiarmi certe mie affermazioni).
Oltre a questi due forse rehau riuscirà ad entrare in classe S.
Fine del commento.
io sto col made in Italy