Redazione - 09 luglio 201809 luglio 2018
Un assistente virtuale per vivere appieno l’esperienza della casa e che sposta la domotica a un livello superiore. Alla scoperta di Google Home, finalmente disponibile anche in italiano.
Redazione - 09 luglio 201809 luglio 2018
Google Home rappresenta quanto di più simile sia disponibile in commercio che faccia le veci di un vero e proprio maggiordomo pur senza avere avere le fattezze fisiche di un essere umano, bensì quelle di un più piccolo e discreto altoparlante wi-fi con il quale comunicare attraverso semplici comandi vocali e in grado di connettersi a una serie di altri device web (Spotify, YouTube, Netflix) e non solo, per assisterci nella nostra vita domestica di tutti giorni.
Già acquistabile all’estero da qualche tempo, Google Home è finalmente arrivato in Italia ed è pronto a prendersi un posto di tutto rispetto all’interno delle abitazioni di milioni di italiani decisi a dare una svolta tecnologica e smart alla propria casa (anche chi lo ha acquistato all’estero può contare sull’aggiornamento in italiano di Assistant, l’assistente vocale a cui rivolgersi per le varie mansioni).
Quello che fino a qualche anno fa sembrava un miraggio futuristico è dunque diventato realtà, grazie a un device di nemmeno 15 centimetri di altezza e 10 di diametro, attivabile col semplice comando vocale di “Ok, Google” e a cui chiedere ausilio in una lunga serie di situazioni che contraddistinguono le attività casalinghe di ogni giorno.
Entriamo nello specifico. Cosa può fare Google Home? Cosa può darci di più rispetto al semplice smartphone? Partiamo da un presupposto: con i modelli più recenti di cellulari possiamo telefonare, ascoltare la musica, navigare su internet, controllare l’attivazione di una serie di elettrodomestici… Tutto vero: il “problema” è che qualora ci trovassimo dalla parte opposta della casa rispetto a dove abbiamo abbandonato il nostro smartphone, dovremmo comunque alzarci, raggiungerlo e solo a quel punto interagire con esso. Il primo vantaggio di Google Home è quello di presentarsi come un orecchio vigile in perenne attesa, al quale impartire ordini e richieste da qualsiasi punto della casa al semplice comando di “Ok Google”, seguito dall’azione desiderata.
La scelta delle cose che si possono fare con Google Home è davvero vastissima e fa di questo device un vero e proprio elemento di controllo completo dell’esperienza domestica.
Volete impostare la sveglia, programmare un timer, eseguire un calcolo, esplorare la vostra agenda o appuntare un nuovo impegno su di essa? Tutto ciò è fattibile senza doversi alzare dal divano e lanciarsi alla ricerca del cellulare lasciato chissà dove. Basta chiedere a Google Home e lui eseguirà.
Ma le possibilità di azione non si fermano qui. Dotato di un assistente vocale (Assistant) sul modello del forse più celebre Siri dell’iPhone, Google Home interagirà con voi comportandosi di volta in volta come un’intelligenza artificiale, un dizionario a cui chiedere informazioni circa significati e pronunce di determinati fonemi o come un traduttore. Non solo: Google Home può eseguire ricerca in tempo reale, aiutandovi a sciogliere i vostri dubbi su eventuali dilemmi (distanze fra due luoghi, cifre statistiche, ecc…), ma anche guidarvi nella lettura di ricette, indici azionari, griglie di voli aerei, previsioni meteo e tanto altro ancora, grazie al sintetizzatore vocale che enuncerà in maniera chiara e udibile le risposte di cui siete alla ricerca.
A queste attività si affianca poi la possibilità di spegnere e accendere le luci a piacimento, con il plus di poter programmare il tutto grazie anche allo schema IFFTT (IF-Then), “Se esco di casa, spegni le luci”.
A tutto questo va inoltre aggiunta la possibilità di accedere a funzioni di streaming audio: Google Home può funzionare infatti anche da ripetitore, permettendovi di accedere alle vostre canzoni e playlist preferite di Spotify e YouTube direttamente tramite lo speaker e sfruttando – ove possibile – il coordinamento multiroom fra più unità di Google Home sincronizzate.
Ciò che vale per la musica vale anche per la televisione: ad esempio sarà possibile far partire sulla vostra smart-tv l’ultima puntata della vostra serie preferita Netflix tramite un semplice comando vocale, sfondando grazie a un solo device una serie di barriere legate alla domotica e alla tecnologia all’interno della propria casa.
Si potrebbe pensare che uno strumento tanto all’avanguardia e dotato di così tante funzioni debba per forza di cose avere dimensioni importanti… E invece Google Home può essere assimilato a un piccolo vaso alto 14,28 centimetri e con un diametro di 9,64. Il peso è di soli 477 grammi, a cui aggiungere poi 130 grammi di alimentatore e un cavo di 1,8 da collegare alla presa elettrica (così che, con una lunghezza simile, esso possa essere comodamente posizionato ovunque si voglia all’interno della casa). Google Home può disporre di connettività wi-fi 802.11ac, il che permette al device di disporre di uno streaming ad altissime prestazioni. La riproduzione audio è garantita da altoparlanti a lunga escursione con driver da 5 centimetri in aggiunta a due radiatori passivi, anch’essi da 5 cm.
A livello di compatibilità, Google Home si lega a dispositivi sia Android che iOS, supporta file audio HE-ACC, LC-AAC+, mp3, Vorbis, WAV (LPCM) e FLAC.
Per quanto riguarda invece la componente estetica, Google Home ricorda un piccolo vaso, dotato di una fine griglia inferiore che nasconde e protegge i quattro speaker in dotazione. La griglia è disponibile in varie colorazioni, così da consentire la massima personalizzazione e l’inserimento armonico all’interno dell’arredamento di casa (il device invece è disponibile in Italia solo nelle versioni bianco con base ardesia).
La parte superiore è composta da una superficie touch, mentre sul lato posteriore è disponibile un pulsante che permette di silenziare il microfono. Quest’ultimo è posto sulla parte superiore, all’interno di un piccolo foro appena visibile.
Contando che il punto forte di Google Home è quello di poter fare tutto tramite semplice comando vocale, la parte touch non ha un’utilità vitale, per quanto possa essere utilizzata per fermare o riavviare una riproduzione, alzare o abbassare il volume o avviare una richiesta con una lunga pressione (un gesto che equivale ad “Ok Google”).
All’interno della parte superiore, 4 piccole note cromatiche comunicano a livello visivo lo status del device: se non ci sono indicazioni, esso è in attesa; se ci sono quattro pallini colorati lampeggianti significa che l’istruzione è stata ascoltata e sta venendo processata; se ci sono 4 pallini rossi significa invece che il controllo vocale è disattivato.
Google Home Mini non è altro che una versione ridotta, per prezzo e dimensioni, del suo “genitore” ideale Google Home. Costa 59 euro, è grosso quanto una saponetta e a livello di funzionalità può apparire come una versione in scala minore di Google Home. Fondamentalmente, può fare le stesse identiche cose e ha un design più discreto date le dimensioni, ma manca di un’uscita audio per connettere un diffusore esterno: questo significa che dovrete fare i conti con la resa di uno speaker dalle prestazioni molto inferiori rispetto a quelle di Google Home, che fanno della versione mini un’opzione perfetta per una stanza piccola o più votata all’intimità – come ad esempio una camera da letto – ma che invece si sposerà peggio se pensate di usarla come fonte audio principale del salotto o di tutta la casa. Se si tratta di posizionarlo in un ambiente grande, Google Home Mini apparirà subito sottodimensionato.
Certo, rimane una scelta comunque valida per chi è alla ricerca di un tocco tecnologico in più per la propria casa (e comunque non stiamo parlando di un upgrade da poco) in chiave economica. Ma il consiglio è quello di optare per la versione principale e spendere qualcosa in più per poter godere di una resa acustica davvero eccelsa. Il surplus di esborso c’è (ed è più del doppio), ma vale assolutamente la pena. Per quanto riguarda il mercato italiano, Google Home Mini è disponibile nelle versioni grigio chiaro, grigio antracite e corallo.
Vista l’estrema gamma di funzionalità, la sua comodità e il design elegante e raffinato, i 149 euro necessari per mettere le mani su Google Home sembrano quasi un regalo. Di fatto, Google Home è un diffusore a tutti gli effetti ed è stato coscienziosamente progettato come un dispositivo che potesse essere sì smart, ma anche riprodurre musica con un’ottima qualità acustica. Essendo anche speaker Google Cast, Google Home può ricevere musica da ogni applicazione compatibile con il sistema messo in piedi dal colosso californiano, per cui le sue funzionalità sono molto più estese di quelle di un semplice diffusore senza fili bluetooth. I tre trasduttori a diffusione omnidirezionale si compongono di un piccolo full range attivo da due pollici e una coppia di radiatori passivi in cassa chiusa.