In tutto il mondo la casa e il prendersene cura sta subendo una vera e propria rivoluzione. Archiviate la vecchia icona della “casalinga frustrata”, vittima della propria casa, ma anche quella delle rampanti donne in carriera che fuggivano dalla casa e dalle faccende domestiche, a livello internazionale sta esplodendo un nuovo trend, che riscopre il piacere di prendersi cura del proprio habitat. Si tratta dell’Home Loving, una tendenza trasversale a tutta la popolazione, oltre che trans-nazionale. Prendersi cura della propria casa, dunque, non vuole semplicemente dire acquistare mobili ed oggetti di design, o utilizzare materiali un tempo destinati solo ad un'élite, ma anche e soprattutto dedicare il proprio tempo e le proprie energie a lavori di bricolage, alle pulizie, insomma a tutto ciò che consente di rendere più bella ed ordinata casa nostra.
La casa oggi non è più vista come il nido, il rifugio in cui rinchiudersi lasciando fuori il mondo, ma è piuttosto interpretata come una proiezione del proprio corpo e della propria personalità da coccolare e di cui appunto prendersi cura al meglio. A dimostrare il diffondersi di questo nuovo modo di vivere la casa sono le milioni di pagine web dedicate alle faccende domestiche, le migliaia di libri dedicati alla “casa perfetta”, recensiti da quotidiani del calibro del New York Times, programmi televisivi di grande successo, ma anche la stessa rappresentazione degli “angeli del focolare” che viene data dai diversi media e dalla pubblicità. Non solo, il prendersi cura della casa è spesso oggetto di studi e di veri e propri manuali da parte di importanti facoltà universitarie, mentre gli esperti dell'Home Loving sono diventati veri e propri “guru”, chiamati a presenziare talk show e programmi di intrattenimento. Tutto ciò emerge da uno studio promosso dallo Spontex Home Loving Project, l’osservatorio internazionale sulle tendenze e le novità nell’ambito della cura della casa, promosso da Mapa Spontex e condotto attraverso il monitoraggio e l’analisi di oltre 180 testate internazionali (quotidiani e periodici) e 1600 siti Internet dedicati ai nuovi stili di vita emergenti e alla casa e alla sua cura, con l’obiettivo di indagare i mutamenti che si stanno verificando nel rapporto con il focolare domestico.
Basta digitare sui principali motori di ricerca il termine housekeeping per rendersi conto delle dimensioni del fenomeno. Da Google vengono individuate ben 15 milioni di pagine legate all’housekeeping, 40 milioni da Altavista, quasi 10 milioni da Lycos. Numeri che aumentano se si inseriscono altri criteri, come house clieaning o se si passa al francese, al tedesco e all’italiano. Di fatto il web è letteralmente invaso da siti che trattano di “Home Loving”, da quelli commerciali a quelli di informazione, passando per veri e propri portali interamente dedicati all’argomento. Sono addirittura nati dei colossi che attorno alla filosofia della cura della casa hanno creato degli imperi, come dimostra uno dei casi più emblematici: Good Housekeeping (www.Goodhousekeeping. com). Nato oltre 120 anni fa come rivista per le donne di casa, grazie alla capacità di leggere i cambiamenti nella relazione con la casa è ancora oggi il periodico più sfogliato in Inghilterra dalle over 35 ed è diventato un importante gruppo internazionale. Oltre ad una rivista seguitissima e a un portale web con milioni di contatti ogni mese, diffonde contenuti attraverso i cellulari, produce trasmissioni televisive dedicate alla cura della casa ed è diventato addirittura un “marchio di qualità” per tutti i prodotti legati alla casa. Non solo. Sul web, in qualsiasi lingua, esistono dei veri e propri dizionari on line per i neofiti, con tutti i termini legati alla casa e al prendersene cura e le stesse aziende specializzate nei prodotti per la casa si stanno adeguando a questa “sete” di informazioni, con siti sempre più completi e pieni di informazioni sui prodotti e il loro miglior utilizzo. Un trend confermato da una recente rilevazione della Acnielsen da cui emerge che in una società dove il “tempo” è sempre più spesso considerato il bene più prezioso, il web è divenuto un modo efficace di preselezione per gli acquisti. Il 52 per cento degli intervistati, infatti, ha dichiarato che la Rete consente di risparmiare molto tempo, prima speso nella ricerca di informazioni (percentuale che raggiunge il 70 per cento nella fascia sotto i 34 anni) e il 32 per cento ha detto di usarla per fare la spesa o acquistare i prodotti (il 47 per cento nel caso dei più giovani).
Ma la cura della casa ha persino dato vita ad un vero e proprio genere letterario. Solo su Amazon, il negozio on line di libri più grande del Mondo, esistono oltre 250 titoli dedicati alla cura della casa e sono oltre 1. 500 i titoli correlati a questo argomento. Dai consigli per avere una casa sempre perfetta, alle tipologie di prodotti da utilizzare per le varie parti della casa, dai manuali di bricolage a testi ironici e divertenti, che uniscono un pizzico di satira con consigli e decaloghi per i perfetti home lover. Alcuni di questi autori sono diventati delle vere celebrità, a cui autorevoli testate, come il New York Times hanno dedicato interviste e recensioni, come ad esempio Tom Mcnulty, 53enne guru della pubblicità di Minneapolis e appassionato home lover che ha scritto un best seller: Clean Like A Man, diventato la bibbia della cura della casa “al maschile”, con centinaia di migliaia di copie vendute. Ma i libri sono tantissimi; basti pensare che nella categoria Cleaning & Caretaking del negozio on line di Msn sono presenti oltre 450 titoli. Il design e l’arredamento per la casa stanno vivendo un momento di grande boom, lo dimostrano i “numeri” del Salone del Mobile di Milano, che lo scorso hanno ha ospitato 270.000 visitatori. E questa passione per oggetti e mobili in grado di abbellire la propria casa non è certo estranea agli home lovers, che si dimostrano “clienti” molto più esigenti della media. A loro infatti non basta che il mobile sia firmato da un designer di grido o che l’oggetto di design sia apparso sulle testate più chic, ma deve rispondere a precisi criteri di praticità. Le case degli home lover non sono infatti delle “case vetrina”, ma dei luoghi da vivere, dove sentirsi a proprio agio e dove non essere schiavi degli oggetti. Ecco allora che vengono “analizzati” i materiali di cui sono composti, le forme e la loro reale praticità, cosa che non può più prescindere dalle linee e dalla progettazione.