Come illuminare il bagno con i faretti? Da incasso e non, quali scegliere

- 11 gennaio 2021

Quali sono i migliori faretti da incasso

A seconda di dove vengono installati, i faretti da incasso nel bagno possono fornire un’illuminazione generale ma anche essere fonte di luce ausiliaria. Si incassano quasi sempre nel controsoffitto, è vero, ma molti sono adatti anche alla muratura, ai pannelli in legno, alle mensole, insomma a tutte le superfici su cui è possibile praticare un foro. Molto pratici i modelli che si infilano dall’esterno e si fissano con delle apposite viti.

I faretti migliori sono quelli in gesso, che spariscono totalmente all’interno del controsoffitto lasciando visibile solo il fascio luminoso: l’impatto visivo è decisamente gradevole e la funzionalità fuori discussione. Molto gettonati anche i prodotti con ghiera esterna in alluminio o più in generale in metallo, che sono disponibili in diversi colori e consentono di creare perfetti abbinamenti con i mobili e gli altri elementi presenti nel bagno.

I più esigenti subiscono senza dubbio il fascino dei faretti con diffusori di design, strutturalmente più elaborati, che donano un plus all’ambiente, arricchendolo dal punto di vista estetico, e allo stesso tempo aiutano a personalizzarlo meglio. Per quanto concerne le lampadine, quelle a LED si collocano in cima alla classifica, anche perché appaiono assai evolute rispetto a qualche anno fa e, pur garantendo un concreto risparmio energetico, hanno una potenza equiparabile alle alogene.

Sono adatti al bagno i faretti?

Prima di rispondere a questa domanda, bisogna fare un’importante premessa: il bagno è un ambiente particolare, in cui si fa costante uso di acqua e frequente è la presenza di umidità, per cui l’illuminazione deve rispettare specifiche norme riconducibili alla sicurezza.

Determinante è il grado IP che caratterizza ogni dispositivo e ne indica il grado di protezione internazionale in riferimento alla penetrazione di corpi solidi estranei e liquidi. Si tratta, più precisamente, di due numeri: il primo va da 0 (nessuna protezione) a 6 (protezione totale contro le polveri), Il secondo va da 0 a 8 (protezione contro gli effetti delle immersioni continue). Quindi la scala è compresa fra IP 00 e IP 68.

Il bagno si divide idealmente in 3 zone: in quella più distante da sorgenti di acqua e vapore è sufficiente un IP di 20 o più, in quella intermedia l’IP può arrivare a 44 e in quella più vicina agli spruzzi deve essere come minimo pari a 45.

Fatto presente ciò, sì: i faretti a incasso sono adatti al bagno, anche per la loro stessa struttura e la tipologia di installazione. Tra l’altro, non comportano alcun ingombro o quasi, a seconda dei prodotti, ergo risultano molto indicati anche per gli ambienti piccoli e aiutano a farli sembrare più ariosi.

Non solo da soffitto: ecco altri usi dei faretti in bagno

I faretti da incasso possono anche fungere da luce secondaria del bagno, illuminando parti ben precise. Quella coincidente con lo specchio (e il lavabo), tanto per cominciare. Spesso i faretti sono già incassati nelle cornici, ma in caso contrario si può anche procedere autonomamente, installandoli ai due lati o in eventuali pannelli paralleli allo specchio stesso; il fascio luminoso, in quest’ultimo caso, proviene quindi dall’alto.

E ancora, gli stop rappresentano un’ottima soluzione per illuminare strategicamente i mobili bagno. Oppure il box doccia, ma occorre realizzare una controsoffittatura ad hoc ed è fondamentale accertarsi che le lampadine abbiano come minimo una protezione IP 65, altrimenti il contatto con l’acqua può tramutarsi in un serio pericolo. Alcuni sono colorati, progettati in modo da permettere all’utente di godere dei vantaggi della cromoterapia.

Chi ha i gusti molto raffinati, non di rado decide di ricorrere a questa tipologia di dispositivi per illuminare mensole oppure nicchie, piccole e meno piccole. Si ottengono effetti scenografici ma anche molto rilassanti. Di cui godere soprattutto di sera, spegnendo le fonti di luce primaria.

Illuminare con i faretti: errori da evitare

Quando si tratta di installare faretti da incasso nel bagno, già nella fase di scelta è tutt’altro che remoto il rischio di commettere degli errori. Li elenchiamo, affinché diventi più semplice evitarli:

  • Esagerare con la quantità: bisogna invece essere parsimoniosi, altrimenti l’illuminazione diventa eccessiva e fastidiosa e, anche dal punto di vista estetico, si ottiene un risultato tutt’altro che gradevole.
  • Non prevedere altre tipologie di fonti luminose: ricorrere esclusivamente ai faretti significa ottenere un’illuminazione monotona e piatta. E, con ogni probabilità, non molto funzionale.
  • Non verificare che non si creino ombre.
  • Collegare tutti gli spot a un unico interruttore: questo significa che poi non si ha la possibilità di regolare il grado di luminosità e si finisce anche con il consumare molta energia elettrica quando non è necessario.


Infine, le dimensioni. Anche se il bagno è ampio, si sconsigliano faretti grandi. Non è il posto giusto. Stessa cosa dicasi per quelli molto piccoli, perché non è “l’effetto stellato” che dovete ottenere. In medio stat virtus, come si suol dire. Rivolgersi a un professionista, anche per la progettazione dell’illuminazione, è sempre una buona idea.

Sfoglia i cataloghi: