Redazione - 05 marzo 201805 marzo 2018
Come procedere al meglio per il lavaggio tappeti? E come comportarsi con quelli più preziosi e delicati, come i persiani? Ecco qui di seguito qualche indicazione e suggerimento
Redazione - 05 marzo 201805 marzo 2018
Per un lavaggio tappeti ottimale meglio non utilizzare elettrodomestici di qualsiasi sorta, come lavatrici, battipanni e aspirapolvere. I tappeti si puliscono all’antica, facendo uso della classica scopa di saggina, con fibre lunghe almeno venti centimetri. Ideale è stendere sulla superficie del tappeto un mix di acqua e aceto, sfregando il tessuto con la scopa. Essenziale, dunque, è togliere con costanza la polvere che si annida sulla superficie del tappeto, ma è vietato battere i tappeti fuori dalla finestra, perché in tal modo si guastano i nodi e si rovina la lana del vello, mentre è consigliabile pulire spesso il retro del tappeto, fruendo anche dell’aspirapolvere. E’ bene, infine, effettuare una pulizia profonda del vello una volta al semestre, ed evitare di usare smacchiatori aggressivi per macchie ostinate: meglio servirsi in questi casi del classico borotalco.
Per permettere ai tappeti di resistere al tempo e all'usura, ogni tanto vanno lavati da cima a fondo. Esiste una miscela per un eccellente lavaggio tappeti, che è possibile realizzare da sè. Ecco cosa occorre: due tazze di bicarbonato, mezza tazza di sapone di Marsiglia grattugiato, venti gocce di olio essenziale di lavanda, otto gocce di olio essenziale di rosmarino, mezza tazza di aceto bianco, due tazze di acqua calda. Prima di tutto, amalgamate in una ciotola di plastica il bicarbonato e il sapone di Marsiglia grattugiato o in scaglie, quindi aggiungete gli oli essenziali e mescolate bene spezzando eventuali pezzetti con una forchetta. Spargete la miscela sul tappeto e successivamente versate in un secchio l’acqua calda e l’aceto e immergetevi un panno o una spugna. Dopo averlo strizzato, passatelo sul tappeto lavorando a sezioni. Aspettate che si asciughi e poi passate pure l’aspirapolvere.
E in caso di lavaggio tappeti persiani, come comportarsi? Le alternative sono due: o si affida il tappeto a imprese specializzate o lo si lava da sè, con tutte le precauzioni che l’operazione richiede. Nel secondo caso, ecco una serie di azioni da non fare mai durante la pulizia o il lavaggio di un tappeto persiano: non utilizzare mai il battitappeto; utilizzare solo occasionalmente l’aspirapolvere, e mai alla massima potenza, perchè si potrebbero rovinare i velli; non utilizzare mai prodotti detergenti, trielina, solventi chimici; in presenza di macchie e incrostazioni non trattare con smacchiatori; non strofinare mai con panni o spazzole in direzione opposta a quella del vello. Per il lavaggio del tappeto persiano vero e proprio, nel caso in cui disponessimo di un piccolo giardino o anche di un balcone o terrazzo sufficientemente capienti, sarebbe bene stendere a terra il tappeto e innaffiarlo con la canna dell’acqua per rimuovere il primo strato di sporco. In seguito passeremo su di esso, seguendo l’orientamento dei velli, un panno oppure una spazzola con setole morbide, imbevuto con una soluzione di acqua e aceto, possibilmente bianco. Se il nostro tappeto persiano è sporchissimo, dovremo effettuare questa operazione più volte, finché non vedremo i colori diventare nuovamente vivaci. Dopo aver lavato e sciacquato il nostro tappeto persiano, potremo concentrarci sulla sua asciugatura, la quale va completata in maniera naturale, capovolgendo il tappeto per far scorrere via l’acqua, lasciando che il calore compia il resto.
Anche se spesso sembra la soluzione più comoda e veloce, tendenzialmente sarebbe sempre preferibile evitare di usare lavatrici, battipanni e aspirapolvere sul proprio tappeto. Fra i consigli per il loro lavaggio e la loro pulizia primeggiano le metodologie all’antica, meno invasive e più delicate. Una buona soluzione è senza ombra di dubbio quella di usare la classica scopa di saggina con fibre lunghe almeno venti centimetri: questo strumento è infatti l’ideale per stendere sulla superficie del tappeto una miscela di acqua e aceto che andrà poi sfregata sulla superficie del tessuto con la scopa. Condizione essenziale prima di cimentarsi nel lavaggio vero e proprio è quella di togliere con cura e dovizia tutti i residui di polvere che si annidano sulla superficie del tappeto; attenzione a come operate, perché oltre all’uso intensivo dell’aspirapolvere è assolutamente sconsigliato sbattere il tappeto con violenza fuori dalla finestra, dal momento che questa pratica rischia di guastare i nodi e rovinare la lana del vello. L’aspirapolvere funziona invece molto bene per pulire il retro del tappeto (anche questa zona richiede una pulizia accurata). In linea di massima il vello andrebbe smacchiato una volta ogni sei mesi; sono da evitare smacchiatori aggressivi per le macchie più ostinate (il rischio è quello di usare prodotti troppo violenti che potrebbero rovinare il tappeto) ed è meglio utilizzare in questi casi il classico borotalco.
Va bene liberarlo dalla polvere, ma per far tornare un tappeto al suo originario splendore non basta una passata di scopa di saggina. Cosa bisogna fare per operare un lavaggio più profondo e completo? Per far tornare il tappeto pulito al 100%, e soprattutto per igienizzarlo al meglio, è necessario preparare una miscela che contenga borace (un composto del boro), bicarbonato, amido di mais, olio essenziale di ginepro e olio essenziale di cipresso. Per la precisione, le dosi sono una tazza rispettivamente per borace e bicarbonato, mezza tazza di amido di mais, 10 gocce di olio essenziale di ginepro e 5 gocce di olio essenziale di cipresso. Il tutto viene amalgamato in una ciotola, avendo cura di schiacciare per bene il composto così da non creare grumi. A questo punto la miscela ottenuta va stesa sul tappeto, lasciandolo almeno dalle 3 alle 4 ore di tempo per agire. Se non avete fretta, potete approfittare delle ore notturne a lasciarla in azione fino al mattino successivo. Male non fa. Rimuoverla è molto semplice: vi basterà passare l’aspirapolvere. Ma qual è lo scopo preciso del borace? Trattandosi di un cristallo morbido bianco che si dissolve nell’acqua esso viene utilizzato per creare detergenti, saponi e disinfettanti, poiché fra le altre cose può vantare proprietà antisettiche. Grazie alla somma di queste qualità si configura come un detergente perfetto per il lavaggio di qualsiasi tappeto.
Un altro prodotto con il quale si è soliti lavare i tappeti è l’aceto. L’aceto è un liquido con cui abbiamo grandissima familiarità e che è facile trovare in ogni abitazione, composto da acido acetico e acqua. Il suo pH è di circa 2.4 e l’acido acetico al suo interno lo rende un versatile detergente per la casa, capace allo stesso tempo di uccidere germi, rimuovere macchie, eliminare odori e ammorbidire i tessuti. L’aceto rappresenta inoltre un’alternativa ecologica e sicura da usare anche in presenza di bambini, non essendo né tossico né dannoso alla loro salute se inalato. I tappeti lavati con l’aceto possono recuperare in poche e semplici mosse la propria brillantezza e pulizia: esso non lascia residui e permette ai prodotti sui quali viene utilizzato di rimanere puliti più a lungo. Esistono fondamentalmente 3 metodi per pulire i propri tappeti con l’aceto. Il primo consiste nel creazione una soluzione di acqua calda, detergente delicato e 3 o 4 tazze di aceto in un secchio; con questa soluzione si imbeve un panno che viene poi strofinato sul tappeto con movimenti leggeri e seguendo il verso del tessuto (operazione preliminare deve però essere quella di rimuovere lo sporco e la polvere da entrambi i lati), ricordandosi di pulire anche le frange. Terminata l’operazione con la soluzione di aceto il tappeto va risciacquato con acqua corrente o con un panno imbevuto d’acqua, strizzato per rimuovere l’acqua in eccesso; dopodiché viene fatto asciugare al sole (o con un ventilatore) da entrambi i lati.
Il secondo metodo consiste nel sostituire la soluzione per la pulitura a vapore del tappeto tramite aspirapolvere con l’aceto. In questo caso basta riempire il serbatoio della macchina a vapore con dell’aceto, che viene così utilizzato al posto della soluzione detergente (qualunque sia la quantità di detergente consigliato per la vasca dell’aspirapolvere, tanta deve essere quella di aceto). Durante la pulizia il tappeto può odorare di aceto, ma il sentore finirà per scomparire una volta asciugatosi.
Il terzo metodo consiste infine nella creazione di una soluzione smacchiante composta da un quarto di tazza di aceto e un quarto di acqua da inserire in una bottiglia con spruzzatore. Il prodotto può essere spruzzato direttamente sulle macchine, che poi vanno tamponate con un panno pulito (non strofinate!); l’operazione di spruzzo e tamponamento va ripetuta più volte, finché la macchia non scompare (capita spesso che alcune macchie vadano trattate più volte). In caso di macchie particolarmente persistenti il consiglio è quello di unire bicarbonato e aceto bianco per formare una pasta da mettere sulla macchia utilizzando una spazzola morbida o un vecchio spazzolino da denti; una volta asciugato l’impasto si passa l’aspirapolvere sulla macchia.
Abbiamo detto che un tappeto ha bisogno di essere lavato periodicamente affinché sia mantenuta la sua brillantezza originale e sia costantemente ripulito da eventuali macchie, la cui frequenza rischia di salire in maniera esponenziale se avete bambini o animali domestici. Non tutte le macchie sono uguali ed esistono perciò sistemi diversi di lavaggio dei tappeti a seconda della tipologia di sporco. Per le macchie di piccola e media entità è sufficiente utilizzare la soluzione composta di aceto bianco e acqua descritta in precedenza per inumidire, sfregare e poi asciugare per avere la meglio della macchia. Per le macchie più profonde conviene invece armarsi di borace e creare la miscela di cui abbiamo parlato due paragrafi sopra. Una volta ottenuto l’impasto, sarà sufficiente strofinarlo fino a coprire completamente la macchia, lasciare agire per qualche ora e poi levare l’eccesso tamponando con un panno pulito. Come abbiano detto, tutte le macchie sono tra loro diverse, e a ciascuna di esse corrisponde un preciso rimedio affinché venga rimossa a dovere. Nel caso della cera è necessario ad esempio porre della carta assorbente sopra la macchia passando il ferro da stiro: in questo modo il calore del ferro scioglie la cera e la carta la assorbe, rimuovendola completamente dal tappeto. Una volta eliminato il grosso della cera, per le rimanenze basta un po’ di trielina. Nel caso di macchine di birra, tè, vino, cera per mobili o salse particolari è necessario agire nell’immediato per evitare che il liquido venga assorbito dal tappeto, rendendone poi molto più difficile – se non quasi impossibile – la rimozione. In questo caso bisogna innanzitutto asciugare l’area interessata (sempre con della carta assorbente) avendo cura di tamponare e non strofinare, dopodiché si passa a tamponare con uno strofinaccio pulito e non troppo bagnato.