Redazione - 11 febbraio 201611 febbraio 2016
Gli italiani considerano una priorità i lavori in casa e sono pronti a spendere cifre anche importanti: gli interventi più diffusi, le modalità, le agevolazioni
Redazione - 11 febbraio 201611 febbraio 2016
Gli italiani amano prendersi cura dell’universo domestico, abitare in un appartamento che sia ben organizzato, più comodo possibile e in grado di rispecchiare i loro gusti in fatto di stile. La dimostrazione arriva dai numeri: negli ultimi sei mesi del 2015 sono stati spesi 2.398 euro per effettuare lavori di ristrutturazione in casa. Un mercato che costituisce il 2% del Pil, Prodotto interno lordo. E ulteriori, interessanti informazioni sono fornite dal cosiddetto “Barometro dei servizi per la casa”, ideato proprio con lo scopo di misurare concretamente lo stato del mercato dei servizi legati alla casa ed analizzarne l’evoluzione. Ebbene, se da un lato la casa di proprietà continua ad essere un desiderio e un obiettivo comune (il 75% degli italiani è proprietario dell’abitazione in cui vive), dall’altro si è disposti a spendere cifre anche significative pur di adattarla alle esigenze individuali a familiari. E non importa quanti sacrifici siano necessari. Ma andiamo più nel dettaglio. I 1000 soggetti di età compresa fra i 30 e i 65 anni selezionati per partecipare alla ricerca, residenti nelle principali città italiane, hanno risposto a domande riguardanti la cura per la casa, i lavori da realizzare e le modalità con le quali vengono cercati i professionisti cui affidarsi. I dati ottenuti hanno fatto emergere quanto sia importa il ruolo del web anche in un simile contesto. Il passaparola tra amici e conoscenti ha perso appeal: adesso si individua l’azienda giusta e si scelgono gli esperti navigando online. Guardando i siti, leggendo commenti, opinioni e giudizi degli altri utenti. L’89% degli intervistati legge le recensioni online, il 59% ammette di esserne stato fortemente influenzato. Non solo: 2 intervistati su 3 hanno asserito che nel prossimo anno investiranno una cifra uguale o superiore a quella spesa nel 2015.
Sempre per quanto riguarda i lavori in casa, il fai da te non rappresenta una strada molto battuta. Il 64% preferisce delegare e rivolgersi a esperti del settore per essere certi del risultato, il 26% ritiene che si tratti di una soluzione più comoda, un altro 26% semplicemente non è in grado di procedere in modo autonomo, il 18% non dispone del tempo necessario per dedicarsi alla ristrutturazione e l’8% ammette che senza l’intervento di una ditta i lavori non avrebbero mai luogo. E a proposito degli interventi, ecco la ripartizione fra i diversi settori: nel 27,4% dei casi si realizza una tinteggiatura interna/esterna, nel 18% si decide di ristrutturare il bagno, nel 13,7% si rende necessario effettuare lavori alla caldaia, nel 13% dei casi si cambiano o si migliorano in qualche modo le porte e le finestre. Soltanto nel 12,9% dei casi ci troviamo di fronte a una ristrutturazione dei locali, nel 6,1% si opta per operazioni di giardinaggio. Interventi di altro tipo coprono un esiguo 5,7%.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito un’interessante guida sulle ristrutturazioni edilizie e relative agevolazioni fiscali. Fra i provvedimenti più recenti (gennaio 2016) si segnalano subito la proroga della maggiore detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione, l’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, la maggiore detrazione (Irpef e Ires) per gli interventi su edifici in zone sismiche ad alta pericolosità e la detrazione Irpef per acquisti di immobili ristrutturati. La detrazione fiscale delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16 -bis del Dpr 917/86; dal 1° gennaio 2012 l’agevolazione è stata resa permanente dal decreto legge n. 201/2011 e inserita tra gli oneri detraibili dall’Irpef. La detrazione è pari al 36% delle spese sostenute, fino a una cifra massima di 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 è stata elevata al 50% la misura della detrazione e a 96.000 euro l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio. Ancora, la legge di stabilità 2016 ha prorogato al 31 dicembre 2016 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), confermando il limite massimo di spesa di 96.000 euro. Dal 1° gennaio 2017 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare. La legge di stabilità 2016 ha inoltre prorogato la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. Sono detraibili le spese documentate e sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2016, la cifra complessiva non deve essere superiore a 10.000 euro e in 10 quote annuali di pari importo. Infine, fino al 31 dicembre 2016 è prevista una detrazione più elevata per le spese relative a misure antisismiche su costruzioni che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità, se adibite ad abitazione principale o ad attività produttive. La detrazione è pari al 65% delle spese effettuate dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2016. L’ammontare massimo delle spese ammesse in detrazione è pari a 96.000 euro. L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno sostenuto la spesa e che hanno diritto alla detrazione.