Redazione - 06 febbraio 201606 febbraio 2016
Il Nuovo Conto Termico è legge. Chi può richiedere gli incentivi e per quali interventi? Ecco una mini guida per capire meglio il meccanismo e le modalità di accesso
Redazione - 06 febbraio 201606 febbraio 2016
L'obiettivo è sempre lo stesso: incentivare l'efficienza energetica degli impianti e l'utilizzo delle fonti rinnovabili. Per raggiungerlo, il Nuovo Conto Termico - diventato legge lo scorso 27 gennaio - ha introdotto qualche importante novità, soprattutto in termini di semplificazione delle procedure di accesso. La versione precedente del meccanismo incentivante (DM 28 dicembre 2012) aveva infatti registrato uno scarso utilizzo da parte dei destinatari, imputabile in gran parte alla complessità dei meccanismi di ottenimento degli incentivi previsti. Ma prima di addentrarci nei dettagli, partiamo dall'inizio. Che cos'è il Conto Termico? E' un sistema di incentivi erogati dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, per le spese sostenute per realizzare interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Destinatari sono sia i privati che le Pubbliche Amministrazioni, in base alla tipologia di intervento. Per capirci si va da quelli complessi destinati agli edifici pubblici a quelli più semplici di sostituzione dei tradizionali impianti di climatizzazione con sistemi a pompa di calore, biomassa o dotati di solare termico. Per quanto riguarda la quota di spesa recuperabile il range va dal 40% (nella maggior parte dei casi) al 65%. Il contributo è concesso, su domanda, in rate annuali per una durata variabile, tra 2 e 5 anni in funzione degli interventi realizzati. Le risorse stanziate sono in totale 900 mln di euro, di cui 700 riservati ai privati. Come preannunciato, la versione 2016 del Conto Termico introduce delle misure di semplificazione per superare le oggettive difficoltà di accesso. Si è agito su più fronti. Innanzitutto è stata eliminata l’iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all’incentivo. Procedure più semplici anche per la compilazione della scheda domanda. Per i piccoli impianti fino a 2 MW non sarà necessaria la procedura di registrazione. Per snellire ancora di più l'iter il GSE redigerà poi un catalogo di prodotti di mercato idonei e pre-qualificati per l’accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semi-automatica di riconoscimento. Questo significa che non sarà più necessario indicare nella domanda i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio.
Quali sono gli interventi che possono usufruire dell’incentivo? Partiamo da quelli di piccole dimensione, che anche i privati possono realizzare. In questo caso il Nuovo Conto Termico non aggiunge nulla di nuovo rispetto alla versione precedente. Possono accedere al meccanismo gli interventi di: - sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore - l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore. Per le pubbliche amministrazioni restano incentivabili gli interventi di: - isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato - sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie a condensazione - installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili. Fra i nuovi interventi previsti dal Nuovo Conto Termico (per le sole pubbliche amministrazioni) troviamo invece: - trasformazione in “edifici a energia quasi zero” (NZEB) - sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti - installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Se quindi avete effettuato o siete in procinto di effettuare uno degli interventi di cui sopra, cerchiamo ora di capire come muoversi per richiedere gli incentivi. La procedura non è semplicissima, va detto, ma nel Nuovo Conto Termico è stata resa molto più accessibile rispetto alla versione precedente, eliminando qualche passaggio e favorendo il riconoscimento dei sistemi e prodotti grazie a un catalogo. Ma andiamo per passi. I soggetti privati possono accedere agli incentivi solo attraverso l’accesso diretto. La richiesta va effettuata al GSE compilando la scheda-domanda sul portale internet dedicato (Portaltermico), entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Nella scheda-domanda devono essere fornite tutte le informazioni sull’intervento e sull’immobile su cui è realizzato. I documenti da allegare alla domanda sono: - Modello di dichiarazione di conclusione dell’intervento per l’accesso diretto (Può essere allegato in alternativa all’asseverazione del tecnico abilitato, per gli interventi di piccola potenza come la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con potenza termica nominale inferiore o uguale a 35 kWt , installazione di collettori solari termici con superficie lorda inferiore o uguale a 50 m2, sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore) - Fatture e bonifici con cui sono stati effettuati i pagamenti. Il Nuovo Conto Termico ammette anche il pagamento online e tramite carta di credito e prevede che in caso di spesa pari o inferiore ai 5 mila mila euro, l’incentivo sarà corrisposto in un’unica rata. La modulistica per la presentazione della domanda sarà ad ogni modo- sempre in nome della semplificazione- predeterminata e semplificata. E sarà redatta, come già detto, una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 m2 per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica. Acquistando uno dei prodotti della lista, l’operatore accede a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda, in cui non è necessario indicare i dati relativi alla descrizione dell’apparecchio. Ultima semplificazione quella dei tempi di pagamento, che sono stati ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti. Per finire, vediamo nel dettaglio la quota di spesa incentivabile in base agli interventi. Nella maggior parte dei casi l’incentivo copre il 40% dell’investimento, sale al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianti di climatizzazione invernale arriva a quota 55% per entrambi gli interventi. L’unico intervento che godrà di un incentivo del 65%- ma riguarda solo le Pubbliche amministrazioni- è quello per la trasformazione in "edificio a energia quasi zero" e la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti. Nell’alveo delle spese agevolabili rientrano anche quelle cosiddette ‘di servizio’: le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE) che sono incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati. Tutto chiaro? Non lasciatevi scoraggiare dalla complessità dei passaggi elencati, perché in questo caso vale il detto all’incontrario secondo cui è davvero più facile a farsi che a dirsi.