Ora legale addio? La proposta al vaglio della Commissione UE

- 12 febbraio 2018

Ora legale origini

In Italia abbiamo tutti grande familiarità con i concetti di ora legale e ora solare. Con ora legale si intende la convenzione di spostare le lancette dell’orologio avanti di un’ora durante un determinato periodo dell’anno per sfruttare al meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Al contrario, il regime di ora solare si riferisce all’orario utilizzato nel periodo invernale e coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento. Non tutti i Paesi utilizzano questo sistema: alcuni Stati, soprattutto nelle zone dell’Africa centrale, nel sudest asiatico e nella parte settentrionale del Sud America non l’hanno mai utilizzato; in altri Paesi è stato utilizzato in passato ed ora è sospeso (Africa settentrionale e meridionale, quasi tutta l’Asia, tutto il Sud America a eccezione di Cile, Brasile e Paraguay e gran parte dell’Australia) e solo in alcuni continua ad essere tuttora in vigore (l’Europa, la quasi totalità di Stati Uniti, Canada e Messico, la punta più a sud dell’Australia, la Nuova Zelanda, il Marocco, la Giordania, il Libano e Israele).

In Italia l’ora legale nacque come misura di guerra nel 1916 durante il primo conflitto mondiale, tramite un decreto legislativo che andò a modificare il precedente Regio Decreto e rimase in uso fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata varie volte nel corso della Seconda Guerra Mondiale (addirittura, durante la creazione della Repubblica Sociale di Salò, per due anni in Italia si visse con la sfasatura di orario fra il Nord e il Sud del paese). L’ora legale venne definitivamente introdotta in pianta stabile con un decreto del 1965 - in periodo di crisi energetica - ed entrò in vigore l’anno successivo, in contemporanea con tutti i paesi Europei. In Italia il regime di ora legale ha avuto estensioni varie e con inizio e fine diversi nel tempo: la prima volta durò quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre; tale durate venne estesa a sei mesi nel 1980 (dalla prima domenica di aprile) e continuò a cambiare fino agli anni Duemila a causa di un decreto legge che stabiliva che fosse il Presidente della Repubblica a stabilire annualmente l’inizio e la fine dell’ora legale.

Dal 2010 sono stati stabiliti due momenti fissi di inizio e fine: dalle 2 del mattino dell’ultima domenica di marzo alle 3 del mattino dell’ultima domenica di ottobre (anche se la pratica, seppur discrezionale da parte del Presidente della Repubblica, era di fatto già istituita in questi termini dal 1996). Questo regime dura tuttora e scandirà l’inizio dell’ora legale anche per il 2018. Ma lo ritroveremo anche l’anno prossimo?

Ora legale addio

Come tutte le misure prese dall’uomo per provare a piegare ai propri bisogni la natura (in questo caso per sfruttare meglio le ore di luce), l’ora legale non è qualcosa di fisso ed immutabile e potrebbe presto conoscere la sua fine. Al Parlamento Europeo c’è infatti una nutrita schiera di promotori provenienti dagli stati più settentrionali del continente che sta portando avanti una battaglia per abolire l’ora legale. La richiesta è semplice: la Commissione viene esortata a valutare approfonditamente la direttiva comunitaria sull’ora legale, che secondo i promotori risulterebbe scomoda e capace di provocare anche seri danni sulla salute dei cittadini, colpiti da una sorta di jet lag nel momento in cui si trovano a spostare per due volte durante l’anno, prima avanti e poi indietro, le lancette dei propri orologi. All’interno di questo gruppo di eurodeputati abolizionisti c’è chi vorrebbe depennare l’ora legale in toto e chi chiede che siano i singoli Paesi a decidere autonomamente se mantenere o meno questa tipologia di regime. Insomma, potremmo quasi definirla una sorta di spinta all’autodeterminazione dei popoli in un momento in cui l’UE sembra sempre più fragile come comunità, coi diversi stati membri che cercano di andare ciascuno per conto proprio.

L’addio all’ora legale assume significati simbolici: essa rappresenta infatti una sorta di tradizione che unisce tutta l’Europa e non è un caso che durante la campagna elettorale intorno al referendum sulla Brexit, David Cameron parlò dell’eventuale vittoria del “sì” - di fatto poi avvenuta - paragonando l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione a uno spostamento all’indietro di un’ora delle lancette degli orologi del paese, quasi come se il Regno Unito volesse decidere di vivere e agire con un fuso diverso. Come finirà la querelle? L’obiettivo dei promotori è quello di mandare in soffitta l’ora legale è mantenere semplicemente l’ora solare, ma è alla Commissione UE che spetta la scelta finale. Per il momento il pericolo è scampato: Strasburgo infatti ha deciso di non approvare la richiesta, pur riservandosi di esaminarla in futuro. Ad oggi, sono circa 70 i paesi, quasi tutti all’interno dell’Unione, ad adottare il sistema legale, con l’obiettivo di concedere ai propri cittadini più ore possibili di luce naturale.

Ora legale vantaggi e svantaggi

Il passaggio dall’ora solare all’ora legale rappresenta per molti uno dei momenti più attesi dell’anno. Spostare avanti le lancette di un’ora a fine marzo è un vero e proprio gesto di svolta: si dorme un’ora in meno, è vero, ma soprattutto si gode di un’ora in più di luce, le giornate si allungano di colpo e si entra a piè pari nella bella stagione. Al contrario, il ritorno all’ora solare è solitamente uno dei più tristi e depressivi dell’anno, perché se è vero che si dorme un’ora in più nell’arco della notte del “cambio”, è altrettanto vero che da lì in poi le giornate si accorciano inesorabilmente e ci si deve arrendere all’arrivo dei mesi più duri dell’autunno e dell’inverno.

Certo, l’introduzione dell’ora legale non serve semplicemente a regalare un po’ di ottimismo e voglia di fare. Lo scopo principale è di fatto quello di consentire un risparmio energetico grazie al minor utilizzo di illuminazione elettrica, sfruttando appieno la presenza più prolungata della luce naturale. Stando ai dati raccolti dalla società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, pare che il risparmio energetico fra il 2004 e il 2012 sia stato di 6 miliardi di kilowattora, con una minore spesa pari a 900 milioni di euro.

Va detto però che il passaggio dall’ora solare a quella legale si porta dietro anche una serie di controindicazioni: nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora sono molte le persone che lamentano disturbi riconducibili all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Stiamo parlando di un fenomeno che è molto simile a quello che ci colpisce durante il jet lag, quando il nostro organismo e le nostre funzioni biologiche devono abituarsi dall’oggi al domani a un diverso fuso e - di conseguenza - a diversi ritmi. Esistono ricerche che affermano come addirittura si riscontri un incremento del 25% della possibilità di subire un attacco cardiaco nel giorno di entrata in vigore dell’ora legale a causa dell’ora di sonno persa. Proprio sui possibili danni alla salute provocati dal cambio di orario punta la propria attenzione il gruppo di europarlamentari che è battuto in questi giorni e che continuerà a battersi in futuro per convincere la Commissione UE a muoversi verso l’abolizione dell’ora legale.

A rafforzare i loro argomenti esistono diversi studi, fra cui uno finlandese del 2016 e uno americano del 2012, ripresi entrambi anche dalla CNN, che riportano statistiche davvero preoccupanti sullo stato fisico delle persone a due giorni dal cambio di orario: i casi di ictus aumentano dell’8% (con un picco del 20% per gli Over 65 e al 25% per i malati di cancro), mentre la probabilità di subire attacchi di cuore sale del 10% (un numero più basso di quello visto nello studio riportato nelle precedenti righe, ma comunque significativo). L’obiettivo sarebbe quello di allinearsi agli Stati Uniti, dove di fatto si sta già iniziando a pensare concretamente alla cancellazione, e seguire Russia e Turchia, Pesi nei quali l’ora legale è già stata abolita.

Ora legale consigli e rimedi

Sappiamo qual è stata la risoluzione della Commissione UE, ma non sappiamo se nel prossimo futuro dovremo fare a meno di quella che ormai è diventata una vera e propria tradizione da ripetere due volte all’anno: spostare avanti e indietro le lancette dei nostri orologi a fine marzo con l’arrivo dell’ora legale e a fine ottobre col ritorno dell’ora solare. Quello che possiamo però dire con certezza - indipendentemente dal fatto che la proposta degli europarlamentari anti-ora legale venga approvata in futuro - è che se siete fra quelli che soffrono il cambio dell’ora e si ritrovano due volte all’anno a fare i conti con malumore, sonnolenza e nervosismo, esiste una serie di semplici consigli che vi aiuterà ad ammortizzare il jet lag e a vivere con messo stress e tensioni il passaggio da un fuso all’altro. I fastidi legati all’ora legale sono passeggeri e vengono smaltiti solitamente nell’arco di pochi giorni, ma siccome prevenire è meglio che curare, ecco una serie di semplici comportamenti da tenere a mente per far sì che l’operazione nel suo complesso risulti il più indolore possibile.

Innanzitutto, dovendo spostare le lancette indietro di un’ora, potrebbe non essere una cattiva idea provare a coricarsi una mezzora prima: in questo modo ammortizzerete di più il cambio dell’ora non accorgendovi - di fatto - di aver dormito 60 minuti pieni in meno rispetto alle vostre abitudini. Nei giorni immediatamente successivi all’introduzione dell’ora legale è meglio mantenere fissi gli orari di addormentamento e risveglio, così da darvi subito un nuovo ritmo; meglio evitare di imbottirsi di caffè (o altre sostanze attivanti come cioccolata o Coca Cola) e fumare immediatamente prima di addormentarsi (la nicotina non vi aiuterà a lenire i vostri fastidi), mentre è vivamente consigliato un po’ di fitness nelle prime ore della mattina anziché di sera.

Dal punto di vista dell’alimentazione è meglio adottare un regime ipocalorico, riducendo l’assunzione di proteine e cibi spezzati la sera (così come è vivamente sconsigliato mangiare poco prima di mettersi a letto e addormentarsi con lo stomaco pieno); evitate le esposizioni prolungate a luci artificiali di tv, pc, tablet e telefoni cellulari poco prima di coricarvi (quindi niente computer in camera: a letto si va per dormire, non per fare altro e perdere il sonno). Ultimo ma non per importanza, evitate o comunque limitate l’assunzione di alcolici nei giorni immediatamente precedenti e successivi al cambio dell’ora. Seguite queste dieci semplici regole e vi accorgerete che il passaggio all’ora legale sarà molto più indolore.

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