- 29 ottobre 2017

Pavimento in PVC

I pavimenti in PVC sono sempre più diffusi sia nelle abitazioni private che negli ambienti pubblici. Appartenenti alla famiglia dei pavimenti resilienti, rispetto a quelli tradizionali risultano più flessibili. In altre parole, sottoposti a una pressione applicata in superficie si rivelano “resilienti”, ovvero si deformano e poi tornano allo stato originario quando la sollecitazione stessa viene eliminata. Un’altra caratteristica delle pavimentazioni viniliche è la posa a secco che, oltre a essere facile e veloce, non genera fastidiosi rumori e polveri. Resistenti ma leggeri e con spessori sottili (che partono da 0,2 mm), i pavimenti in PVC sono agevoli e sicuri anche per quanto concerne la pavimentazione e il trasporto. Mantengono inalterate la loro performance nel tempo e non risentono neanche del calpestio intenso. Se cade un oggetto, la superficie del pavimento attutisce il colpo proprio grazie all’elasticità di cui sopra e molto raramente si verificano rotture di sorta. Nel caso di danneggiamento, comunque, la posa a secco permetta una facile rimozione e riparazione dell’area in questione. In foto il rotolo vinilico della linea residenziale HQR di Gerflor. Finitura: Noma Pecan.

Pavimento PVC

La cura e la manutenzione dei pavimenti in PVC richiede uno sforzo davvero minimo. Per la pulizia è sufficiente un detergente neutro specifico o un qualsiasi prodotto di uso comune. Inoltre sono pavimenti impermeabili e fonoassorbenti, riducono cioè al minimo i rumori derivanti dal calpestio e allo stesso tempo il riverbero di quelli presenti nell’ambiente circostante. Altri vantaggi offerti da questo tipo di pavimentazione sono la sicurezza e l’igienicità; disponibile in rotoli omogenei ed eterogenei, resiliente, compatto e privo di rugosità, il PVC abbatte il rischio di ritenzione e moltiplicazione batterica. La mancanza di crepe e giunture resa possibile dal processo che salda i teli fra loro, in più, impedisce allo sporco di annidarsi e accumularsi. I moderni pavimenti in PVC sono ottimizzati per contenere le emissioni di gas volatili nell’ambiente e resistere al fuoco. A questi pregi, che si traducono in funzionalità e praticità, va aggiunta una resa estetica più che soddisfacente. Il PVC si taglia facilmente, anche in modi e secondo forme assai particolari, e le possibilità di abbinamenti in termini di colore e texture e pressoché infinita. In tema di sostenibilità ambientale, invece, importante sottolineare che tutti gli sfridi di posa possono essere riutilizzati e, una volta giunto a fine vita, il pavimento in PVC è facilmente rimovibile e riciclabile per dar vita a nuovi prodotti. In foto i pavimenti Creation 55 - Exclusive Edition, collezione 2018 di Gerflor. LVT – Luxury vinyl tiles. Finitura: Chevron moka.

PVC pavimenti

Dall’analisi del mercato italiano delle pavimentazioni risulta che nel 2016 sono stati prodotti oltre 7 milioni di metri quadri di pavimenti resilienti in PVC che corrispondono al 6 per cento del consumo totale, circa al pari del legno e subito dopo i laminati. La ceramica invece copre il 77 per cento del mercato di riferimento. Andando più nel particolare emerge che i pavimenti in PVC trovano impiego principalmente nei seguenti segmenti: abitazioni, ospedali, cliniche private e RSA, scuole e palestre, negozi. E ancora uffici e hotel, ambienti altamente tecnologici quali camere bianche, industrie farmaceutiche ed elettroniche (merito della proprietà di conduzione delle cariche elettriche – EN 1081), camper e caravan, box prefabbricati e pavimentazioni sopraelevate. Il largo utilizzo di questi pavimenti nel settore della sanità, e soprattutto negli ospedali e nell’ambito dell’industria farmaceutica, è motivato dalla loro resistenza, dall’igienicità e dalla facile manutenzione. Nel campo delle ristrutturazioni la diffusione dei pavimenti in PVC ha consentito di superare meglio la crisi che ha colpito il mercato immobiliare negli ultimi anni. In foto il pavimento LVT in doghe di Tarkett, disponibile in tre versioni: da incollare, autoposante e “click”.

PVC pavimento

Nel 2011 ECVM, l’associazione europea di produttori di PVC, ha commissionato ad Althesys Strategic Consultants un’indagine per definire tutti i costi legati all’impiego dei prodotti in PVC nell’edilizia, pavimenti compresi. In particolare sono stati presi in considerazione i pavimenti resilienti in PVC con un tempo di utilizzo di 20 anni e suddivisi in due categorie: a basso e medio traffico (uffici, sale riunioni, negozi e classi) e ad alto traffico (hall, ingressi, reception e sale d’attesa). Ebbene, è emerso che i pavimenti con più basso prezzo di acquisto sono normalmente quelli a più elevato TCO (il TCO è proprio la somma dei costi associati a uno specifico prodotto durante l’intero ciclo di vita), poiché pulizia e manutenzione richiedono le spese più elevate soprattutto nei luoghi ad alto traffico; per prodotti di qualità media i costi di “pulizia e manutenzione” per aree ad elevato traffico incidono fino al 92 per cento del costo totale; una minore pulizia si traduce in un risparmio di acqua ed energia. In generale, i pavimenti in PVC di elevata qualità hanno il minore TCO nelle aree a basso, medio ed alto traffico. In foto il pavimento LVT in doghe di Tarkett, disponibile in tre versioni: da incollare, autoposante e “click”.

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