5 consigli per rinnovare i pavimenti con la vernice

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- 26 maggio 2018

Quale vernice per le piastrelle del pavimento?

Sono in molti a scegliere le vernici per rinnovare le piastrelle che rivestono le pareti di bagno e cucina: è una soluzione pratica, low cost e soddisfacente . Non tutti, però, sanno che questa stessa tipologia di vernici può essere utilizzata anche per le piastrelle dei pavimenti. Le più performanti, in questo caso, sono le vernici bicomponenti a base di resine epossidiche oppure poliuretaniche: si trovano facilmente in commercio, nei colorifici, nelle ferramenta e nei grandi magazzini; si applicano senza difficoltà e, cosa più importante, assicurano grande resistenza anche ai graffi . In foto un esempio relativo all’applicazione della resina Sottosopra di Gapi Paints. Come si può dedurre dal nome, è appunto un materiale bicomponente: il primo strato è un epossidico e coincide col colore, ma funge pure da ancorante; il secondo è una finitura traspirante (sa scegliere in base al tipo di lavoro e alle preferenze personali).

Come stendere la vernice? Scopri i trucchi per farlo al meglio

Le resine da applicare sulle piastrelle del pavimento di bagno e cucina (ma anche di altri ambienti della casa) sono impermeabili e durano parecchi anni, dunque non temono il calpestio continuo e quotidiano. In più tollerano perfettamente qualsiasi detergente, anche aggressivo. La base deve essere sempre mescolata al catalizzatore; a seconda della vernice scelta, le proporzioni sono 3:1 oppure 2:1. Ciò significa, per esempio, che per 300 grammi di vernice occorrono 100 grammi di catalizzatore (primo caso) oppure che per 500 grammi servono 250 grammi di catalizzatore (secondo caso). È importante rispettare tali equilibri, altrimenti si rischia di pregiudicare il risultato finale. Ed è soprattutto questo il motivo per cui qualcuno decide di affidarsi ad esperti del settore, affrontando quindi una spesa maggiore. Si sappia, tuttavia, che non è affatto necessario: procedendo con calma e con precisione, si può svolgere il lavoro in modo del tutto autonomo. Le resine per verniciare il pavimento sono trasparenti oppure colorate, e a quest’ultimo proposito la scelta è decisamente ampia. In foto un esempio relativo all’applicazione della resina Hyrid Colore Sopratutto con finitura lucida e indicata anche per piastrelle in ceramica, gres, monocottura. È disponibile in 21 colori che possono essere miscelati fra loro in qualsiasi proporzione. Non teme l’umidità.

I 6 step da seguire per verniciare il pavimento

Resine per piastrelle pavimenti: una mano oppure due? Il dubbio è più che lecito, anzi d’obbligo. Ebbene, se il prodotto è di qualità elevata, generalmente ne basta una. Ma a prescindere dalla qualità, una seconda mano può essere resa necessaria dal tipo di pavimento, dal suo colore oppure dal colore scelto. Importante è inoltre far presente che nella maggior parte dei casi le vernici bicomponente, trascorse all’incirca due ore dalla creazione della miscela base-catalizzatore, terminano la loro vita utile e di conseguenza cominciano ad assumere un aspetto viscoso. Sbagliatissimo tentare di risolvere aggiungendo dell’acqua: in questo modo si compromettono le caratteristiche del prodotto, che potrebbe quindi staccarsi dal supporto nel giro di poco tempo. Vediamo adesso come procedere:

  • Qualche ora prima di iniziare i lavori, spegnere l’eventuale riscaldamento a pavimento.


  • Procedere con la pulizia, ovvero con l’eliminazione di qualsiasi traccia di sporco, unto, polvere e via dicendo.


  • Trattare il pavimento con l’acido muriatico, in quando rende le piastrelle più porose e quindi in grado di assorbire meglio la pittura.


  • Stendere la vernice con un pennello o con un rullo, entrambi consentono di ottenere un risultato omogeneo.


  • Attendere almeno 5 ore. Se necessario, passare una seconda mano.


  • Se avanza della vernice, conservatela a temperature superiori ai 5°C.


In foto un esempio relativo all’applicazione di Supertop Color Saten by Jumpo Paint, resina per pavimenti caratterizzata da un’altra resistenza anche all’alcol etilico, al vino, all’aceto, alle bevande frizzanti, al caffè e all’ammonica. Prima dell’applicazione è necessario l’apposito primer proposto dalla stessa azienda.

Cerchi un'alternativa alle resine? Ecco gli smalti

Non solo resine. Per rinnovare il pavimento di bagno e cucina si possono utilizzare pure gli smalti. Anche questi sono reperibili in commercio con facilità e risultano qualitativamente soddisfacenti oltre che durevoli. Resistono all’umidità, al continuo calpestio, al contatto con detergenti chimici di ogni tipo, agli urti e ai graffi. I migliori non richiedono l’utilizzo di primer o fondi di collegamento; per quanto riguarda l’estetica, in molti tendono a preferire quelli con finitura satinata antiscivolo e antialone. Sono adatti per la verniciatura di piastrelle sia in ceramica che in gres porcellanato e, più in generale, per ogni tipo di pavimento. Il consiglio è di applicare lo smalto con mani incrociate e regolari, evitando gli spessori e coprendo una piccola superficie (massimo 2 metri quadri) per volta. Un trucco? Cominciate dai lati della stanza con l’aiuto di un pennello (perché ci vuole maggiore precisione, anche considerando la presenza degli angoli) e poi continuate con il rullo. Lasciate asciugare circa 3 ore. Se necessario, trascorso questo tempo procedere con la seconda mano di pittura. In foto gli smalti lavabili Rinnovare di 3V3 2 in 1 (non c’è necessità, quindi, di un fondo). E’ indispensabile applicare due mani, lasciando passare 24 ore fra l’una e l’altra. Questi smalti limitano lo sviluppo di muffe e resistono ai più diversi prodotti utilizzati per l’igiene personale e per la cura della casa.

Bagno o cucina? A ciascuno il suo smalto

In molti casi è possibile utilizzare lo stesso tipo di smalto o resina per verniciare le piastrelle sia della cucina che del bagno. Esistono, però, anche smalti studiati specificatamente per l’applicazione nel bagno, ambiente particolarmente umido e soggetto a frequenti sbalzi di temperatura. Questi prodotti hanno un tempo di essiccazione leggermente superiore, che può arrivare anche a 6 ore, ma un’ottima resa. In realtà, prima di riprendere a utilizzare regolarmente il bagno, e quindi sottoporlo al calpestio, sarebbe più opportuno far trascorrere 12 ore. Si eviti sempre di tirare troppo la pittura con rulli e pennelli e si eviti anche di caricare con troppa pittura gli strumenti da lavoro. Si faccia attenzione a eventuali correnti d’aria. Altri consigli: mai fermarsi quando ci si trova al centro della superficie da pitturare e mai toccare la superficie quando è in corso il processo di essiccazione. In foto un esempio relativo all’applicazione di Mantoplast Hydro One-Day di Lechler, finitura all’acqua disponibile in versione lucida oppure satinata e in oltre duemila tonalità diverse (qua vedete il grigio azzurrato). Si asciuga in 6 ore, occorrono due mani.

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