Nel gennaio 2016 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un documento con tutti gli aggiornamenti sulle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico. Innanzi tutto con la Legge di stabilità è stata prorogata, nella misura del 65%, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nella stessa misura è prevista anche la detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che riguardano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. Dal 1° gennaio 2017 l’agevolazione sarà sostituita da una detrazione fiscale pari al 36% per le spese relative alla ristrutturazione edilizia. Non solo. L’agevolazione è stata estesa all’acquisto, all’installazione e alla messa in opera di dispositivi per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative; agli interventi realizzati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016 dagli Istituti autonomi per le case popolari su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica. C’è un’altra novità: in alternativa alla detrazione, i contribuenti che si trovano nella “no tax area” (incapienti) possono cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori; ciò vale però soltanto per le spese sostenute nel 2016 per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali. Si ricorda inoltre che dall’1 gennaio 2015 l’agevolazione è stata estesa all’acquisto e alla posa in opera di schermature solari e di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Ancora, è obbligatorio ripartire la detrazione in 10 rate annuali di pari importo.
L’agevolazione fiscale per il risparmio energetico consiste in detrazioni dall’Irpef o dall’Ires ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni si ottengono se le spese sono state sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi), l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. La detrazione d’imposta non è cumulabile con altri tipi di agevolazioni fiscali; se gli interventi rientrano sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico sia in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, si potrà fruire di un beneficio oppure dell’altro. Per quanto riguarda i pagamenti, i contribuenti non titolari di reddito di impresa devono effettuare necessariamente un bonifico bancario o postale; i contribuenti titolari di reddito di impresa sono invece esonerati da tale obbligo. Nel modello di versamento con bonifico bancario o postale bisogna indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori). Le banche e le Poste Italiane devono operare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori. Dal 1° gennaio 2015 la ritenuta è pari all’8%.
Detrazioni a parte, il risparmio energetico dovrebbe tramutarsi in una condotta normale e quotidiana per tutti i cittadini. Perché si tratta di un beneficio sia per l’ambiente che per il… portafoglio. Per far diminuire l’importo della bolletta basta una serie di piccoli accorgimenti che riguardano principalmente la vita domestica. Innanzi tutto, è opportuno tenere ben presenti le fasce tariffarie di consumo che sono determinate trimestralmente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG): le tariffe più vantaggiose generalmente coincidono con il sabato e la domenica e con le ore serali, dalle 19.00 alle 23.00. Ancora, non è affatto necessario impostare il frigorifero e il freezer al massimo della temperatura; e nel momento in cui si acquista un grande elettrodomestico, diventa quasi doveroso sceglierne uno che appartenga a una classe energetica alta (per esempio la A++). Per quanto riguarda la lavatrice, si ricordi di avviarla soltanto quando è piena. Il forno a microonde sarebbe da preferire a quello elettrico tradizionale: i risultati, per quanto riguarda la cottura dei cibi, non cambiano ma i consumi si riducono notevolmente. Condizionatori e climatizzatori possono incidere in modo significativo sulla bolletta; se ne faccia un uso equilibrato, dunque, e si esegua una costante pulizia: la polvere peggiora la situazione. Quanto all’illuminazione, le lampadine a risparmio energetico dovrebbero ormai avere la precedenza assoluta su quelle a incandescenza.
Le lampade a risparmio energetico, per fortuna, anche in Italia sono sempre più diffuse. Funzionano tramite le lampadine fluorescenti, appunto; ma soprattutto con quelle a Led (Light emitting diode). Il Led è un sistema basato sull’emissione di fotoni da parte di diodi alimentati da un circuito elettronico e in grado di assicurare standard di efficienza e durata davvero molto alti: rispetto alle lampadine alogene il risparmio può arrivare anche all’80%. E la durata può tradursi anche in 50mila ore di utilizzo. Le lampadine a Led, inoltre, non si fulminano. Se fino a qualche tempo fa c’era un inconveniente in termini di “immagine”, cioè la luce emanata dalle lampade a Led risultava non molto confortevole perché troppo bianca o azzurra, adesso i progressi sono evidenti e hanno dato la possibilità di scegliere fra diverse temperature del colore. Anche se la luce a Led resta più fredda rispetto a quella degli altri dispositivi.