Redazione - 02 marzo 201502 marzo 2015
Le stufe a pellet senza canna fumaria non rispondono alle normative in vigore in Italia. Prestazioni e sicurezza della stufa sono garantite solo dalla presenza di una canna fumaria.
Redazione - 02 marzo 201502 marzo 2015
Avrete forse sentito parlare di stufe a pellet senza canna fumaria. Un’espressione fuorviante se utilizzata riferendola ai modelli di stufa per cui è necessario che i fumi siano convogliati all’esterno dell’abitazione. Tali apparecchi, se non provvisti di canna fumaria, possono espellere i fumi solo con uno scarico forzato e sono fuori norma. Vediamo perché. I fumi prodotti dalla combustione di una stufa, a legna o a pellet che sia, vanno sempre convogliati all’esterno della casa. Affinché si disperdano in atmosfera nel modo più efficace, bisogna scaricarli sulla copertura dell’edificio, quindi mediante una canna fumaria che li scarichi fino alla cima del tetto. Se fino all’ottobre del 2012 era consentito scaricare i fumi all’esterno con uno scarico a parete, quindi praticando un buco in un muro perimetrale in cui inserire il tubo di scarico, da tale data, invece, una nuova norma, la UNI 10683, ha stabilito che i prodotti della combustione della stufa vadano espulsi mediante tubazioni che sovrastino il solaio di copertura dell’edificio. Tale normativa ha dunque vietato la realizzazione di scarichi a parete anche per le stufe a pellet. E’ bene dunque, dopo avere acquistato una stufa a pellet, rivolgersi a un tecnico specializzato che la installi e certifichi la conformità dell’apparecchio alle normative vigenti, in modo da garantirsi una stufa sicura e non pericolosa. In foto: stufa a pellet Ego 2.0 di MCZ.
Le stufe a pellet sono semplici e veloci da installare, ma è sbagliato pensare che, anche se funzionano a ventilazione forzata e sono quindi in grado di “lavorare” anche in mancanza della canna fumaria, sia accettabile accontentarsi di praticare uno scarico a parete. L’installazione a parete della stufa a pellet senza canna fumaria va evitata per tre motivi: - Non risponde alle normative italiane vigenti in materia, che chiaramente stabiliscono che gli impianti di combustione devono essere progettati in modo che i fumi vengano dispersi in atmosfera. Pertanto, lo scarico a muro di una stufa a pellet contravviene alle norme UNI 10683, DM 37/08 e DPR 412/1993. A imporre lo scarico dei fumi oltre il colmo del tetto sono anche il Regolamento Edilizio Comunale e il Regolamento di Igiene. - Installare una stufa a pellet a parete apporta danni alla salute perché le polveri sottili risultanti dalla combustione e nocive per l’uomo vengono disperse non correttamente e peggiorano le condizioni igieniche non solo di chi vive nell’abitazione in cui è presente la stufa ma anche di eventuali vicini di casa, che potrebbero a diritto lamentarsi per le macchie e i ritorni di fumo dovuti allo scarico non idoneo. - Se la stufa a pellet viene installata a parete, il produttore della stessa fa decadere la garanzia sul prodotto venduto. Un sistema di scarico fumi non a norma, infatti, pregiudica le prestazioni dell’apparecchio e ne diminuisce la resa. Ad essere messa a rischio in questo modo è anche la sicurezza: nelle stufe a pellet, che funzionano per tiraggio forzato ed espellono i fumi della combustione tramite ventilatore elettrico, se a causa di un’interruzione di corrente il funzionamento si blocca, i fumi non espulsi si diffonderebbero nell’ambiente attraverso la porta della stufa. Se, in caso si interrompa la corrente, esiste una canna fumaria con comignolo ad almeno tre di metri sopra il livello del braciere, grazie al tiraggio naturale i fumi vengono espulsi all’esterno garantendo la sicurezza necessaria ad ambiente e persone.