Redazione - 05 agosto 201005 agosto 2010
Nuovo progetto di un condominio realizzato mediante architettura sostenibile: energie pulite per il risparmio e il rispetto dell'ambiente
Redazione - 05 agosto 201005 agosto 2010
Una soluzione progettuale all’avanguardia: i vantaggi dell’integrazione tra condensazione e solare. Un “lieto evento” a Rezzato (Brescia): «È pronta la nuovissima residenza multiutenza, progettata e realizzata secondo i più avanzati principi della tecnologia ecologica. Potremmo attribuire un fiocco “verde” alla realizzazione inedita che oggi vede la luce: in termini di progettazione architettonica e impiantistica, siamo davvero al top della salvaguardia ambientale»: l’affermazione è del P.I. Andrea Avesani, responsabile del settore Energie Alternative di ATAG Italia, azienda leader nell’ambito di soluzioni impiantistiche caratterizzate da generatori a condensazione ad alto rendimento abbinati alla tecnologia solare. È’ lui ad illustrare la genesi del Residence Valverde nato dalla collaborazione costante tra ATAG Italia e gli ingegneri Gianmarco Pinchetti e Giampiero Perrotta dello studio di progettazione Tesis di Brescia che, supportato dallo staff tecnico interno ATAG, hanno seguito tutti gli aspetti relativi alla definizione delle scelte progettuali atte ad ottenere un edificio ad alto contenuto tecnologico.
«Questa realizzazione nasce dalla volontà di realizzare un edificio pienamente rispondente alle normative sul rispetto ambientale e dalla volontà di individuare le soluzioni più efficienti a livello di prestazioni e risparmio»: così Andrea Avesani introduce questa case history. «La richiesta prevedeva la realizzazione di un condominio costituito da 66 appartamenti: una simile struttura ha richiesto quindi una particolare attenzione alla parte impiantistica, in modo da soddisfare la necessità di bassi consumi energetici e di conseguenza lo scarso impatto inquinante a livello di emissioni di CO2 nell’ambiente. Come avviene tipicamente nelle residenze multiutenza – prosegue il referente – la richiesta sanitaria giornaliera è particolarmente articolata, prevedendo specifiche esigenze di apporto idrico in considerazione di una serie di parametri quali: il numero di persone previste per ciascun appartamento, la contemporaneità dell’utilizzo, l’incidenza di periodi di punta, etc.». Per rispondere al bisogno indicato, ATAG Italia ha proposto, in collaborazione con l’ing. Pinchetti e l’ing. Perrotta, una risposta mirata pienamente corrispondente alla propria filosofia aziendale, realizzando un impianto centralizzato dove confluiscono tutte le fonti energetiche, creando la precedenza per le soluzioni solari.
«In questo impianto – spiega il nostro interlocutore – la soluzione adottata è stata la realizzazione di un impianto dove la richiesta termica dell’edificio viene soddisfatta completamente dal generatore modulare a condensazione da 480 kW, integrando la produzione di calore con un campo di 42 collettori solari piani JODO 250. La filosofia impiantistica ATAG è infatti fortemente legata al concetto di sistema, inteso come la sinergia di tutti gli elementi che contribuiscono alla creazione del comfort per riscaldamento e sanitario con una spiccata attenzione al rendimento globale della soluzione installata; ad essa è sottesa una progettazione integrata che tenga conto di ciascuna caratteristica e necessità connessa alla realizzazione finale dell’impianto e che fornisca la soluzione più indicata per l’ottimizzazione delle risorse. Ecco perché la scelta di inserire un impianto solare termico a marchio JODO di ATAG Italia non rappresenta la soluzione tout-court, ma un tassello indispensabile nella scacchiera dell’impianto del “Condominio Verde”».
In dettaglio, l’impianto solare è caratterizzato dall’utilizzo di diversi collettori solari piani JODO 250, associati in batterie di numero differente a seconda della specifica superficie del tetto, con il compito di integrare la produzione di acqua sanitaria con una quota di copertura annuale pari al 55%. I singoli pannelli utilizzati sono caratterizzati da un assorbitore in rame con una superficie captante di 2,3 mq rivestito con trattamento selettivo T-nox, da un isolamento termico posto sotto ed attorno all’assorbitore, dalla presenza di vetro prismatico per ottimizzare il rendimento del collettore qualora l’inclinazione della falda non sia ottimale. «Una prima difficoltà – riprende Avesani – ha riguardato la definizione del posizionamento della superficie totale necessaria per soddisfare la quota di copertura annuale del 55% nelle varie falde caratteristiche di questo edificio. Si è scelto di inserire un numero limitato di collettori solari per ottenere una quota di copertura non elevata ed incrementare l’efficienza del sistema ATAG inserito nell’edificio: in questo modo la spesa iniziale dell’impianto è stata ridotta, aumentando le ore di lavoro dell’impianto solare per un maggiore sfruttamento dell’energia pulita del sole e abbattendo così i tempi di recupero dell’investimento. Nello specifico – puntualizza il responsabile ATAG – la particolare conformazione del tetto ha reso necessaria la suddivisione del campo collettori in due sottocampi installati sulle due ali dell’edificio orientate a sud, per ottimizzarne l’orientamento, e disposte su diversi livelli in termini di altezza; da qui l’energia solare confluisce nella stessa centrale termica dove l’utenza sanitaria viene garantita tramite l’utilizzo di due boiler che ricevono, attraverso il principio della stratificazione, prima l’energia più ecologica e solo in seguito quella fornita dal modulo termico.