Chiamata anche piscina naturale e laghetto naturale balneabile, la biopiscina è uno specchio d’acqua artificiale depurato tramite processi di filtro biologici. La soluzione ideale per chi presta attenzione alle tematiche ambientali, per chi desidera avere una piscina nel proprio giardino ma rifiuta l’idea del cloro e delle varie sostanze chimiche. La biopiscina è infatti un vero e proprio ecosistema che viene attivato in modo artificiale, ma che successivamente si sviluppa in modo spontaneo dando vita a una comunità di micro e macro organismi presenti nell’acqua stessa: batteri, alghe, protozoi, zooplancton, artropodi, anfibi e piante acquatiche. Una flora che attiva i naturali meccanismi di purificazione, indicati con il termine “fitodepurazione”. Ciò che accade in una biopiscina, in pratica, è molto simile a quanto normalmente succede nel caso dei laghi e dei fiumi. Le piante esterne assorbono azoto e fosforo contenendo la crescita dei microrganismi, quelle acquatiche ossigenano l’ambiente sommerso. Chi decide di realizzare una biopiscina anziché una tradizionale piscina non solo nutre un maggiore rispetto per la natura, per quanto sceglie di calarsi nel contesto verde circostante godendo dei relativi benefici fisici, psicologici e sensoriali.
L’eventuale presenza in acqua di pietre, piante e massi, così come l’eventuale creazione di corsi d’acqua e l’assenza di rivestimenti dai colori innaturali, fanno sì che la biopiscina riproponga ciò che la natura offre in determinati e suggestivi contesti. La prima è stata costruita all’inizio degli anni Ottanta in Austria, ha avuto un grande successo in quel Paese ma anche in Svizzera e in Germania, dove esistono anche piscine naturali pubbliche. In Italia l’interesse si è accesso soltanto da pochi anni ma sta crescendo senza soluzione di continuità. Perché la biopiscina presenta numerosi vantaggi: acqua limpida e pura, senza sostanze chimiche e senza odore di cloro; una vegetazione del tutto simile a quella spontanea che vediamo intorno ai laghi e lungo le rive dei fiumi; una piacevolissima sensazione di contatto con la natura e un perfetto inserimento nel contesto ambientale. Poi è bella, diciamolo. E può essere realizzata anche in zone soggette al vincolo ambientale (d.lgs. 42/2004).
Per il progetto di una biopiscina bisogna affidarsi a personale esperto e qualificato: su questo punto vi consigliamo di non transigere. La prima fase consiste nello studio di alcuni parametri quali la posizione geografica, la quota altimetrica, il clima, l'esposizione e l'ombreggiamento, la qualità dell'acqua, la presenza o meno di falde di superficie e di eventuali dislivelli. Quindi si individua con precisione l’area in cui procedere con lo scavo e con il posizionamento della struttura e della membrana. Successivamente si passa alla realizzazione dell’impianto idraulico e del vano tecnico destinato a contenere le componenti elettriche e idrauliche: si ricordi che l’area di fitodepurazione e rigenerazione deve essere nettamente separata dall’area di balneazione. Si passa poi al riempimento dalla parte profonda dell’area di balneazione e al riempimento dell’area di rigenerazione con ghiaia, ciottoli e massi. Gli step seguenti consistono nella posa delle pavimentazioni nella messa a dimora delle piante acquatiche nell’area di rigenerazione e nella sistemazione della cascata. Scale, solarium, pontili, trampolini, spiagge, tensostrutture o pergolati per l'ombreggiamento, cascate, ruscelli: tutti questi elementi possono essere inseriti in base ai propri gusti e alle proprie esigenze. E’ inoltre possibile scegliere, per i bordi della piscina, finiture in pietra, marmo, legno da esterno, acciaio corten, alluminio satinato, sabbia, ciottoli. In tal senso si ha una libertà di gran lunga maggiore rispetto ai tradizionali impianti natatori.
L’impermeabilizzazione di una biopiscina viene realizzata tramite una membrana in materiale atossico che con il tempo e la qualità dell’acqua di riempimento assume un colore naturale. Per quanto riguarda la manutenzione, di certo occorre un impegno minore rispetto alla piscina classica perché quella naturale non deve necessariamente essere svuotata nella stagione fredda ma è un microcosmo vivo e pulsante 365 giorni all'anno; si aggiunga che non c’è bisogno di alcun trattamento chimico ed è possibile riciclare l’acqua: in entrambi i casi si risparmia. La biopiscina può avere la “normale” forma rettangolare oppure presentarsi come soluzione mista: una parte dai contorni regolari e l’altra parte dai contorni irregolari. Infine è possibile optare per una soluzione del tutto irregolare. Il costo relativo alla costruzione di una biopiscina è quasi uguale a quello di una piscina tradizionale; i tempi di realizzazione non sono particolarmente lunghi, in genere – e se le condizioni climatiche lo consentono – l’opera viene consegnata nel giro di due/tre settimane. Le biopiscine possono essere realizzate senza cemento armato e si innestano perfettamente nell’ambiente circostante azzerando l’impatto ambientale: questo il motivo per cui spesso è possibile costruirle anche nei luoghi in cui non è consentito invece creare una piscina normale.