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- 25 maggio 2020

Cos’è il Superbonus del 110%

Il Superbonus al 110% è una delle misure inserite dal Governo italiano nel Decreto Rilancio del maggio 2020 e finalizzate a sostenere sia le famiglie che le imprese nella ripartenza successiva all’emergenza Coronavirus e al lockdown.

Sarà possibile richiedere l’agevolazione in questione dal primo luglio 2020 e fino al dicembre 2021, sfruttando così pienamente anche le deroghe al Patto di stabilità concesse dalla Commissione Ue. Ma cos’è precisamente il Superbonus? Un supercredito di imposta destinato all’edilizia privata, ovvero riguardante specifici interventi riconducibili alla riqualificazione energetica e alla riduzione del rischio sismico.

I beneficiari che affrontano le spese per tali interventi ricevono “un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito di imposta, con facoltà di successiva cessione del credito”. Le imprese potranno a loro volta cedere il credito a soggetti terzi, compresi gli istituti bancari.

In sostanza, quindi, per i clienti è tutto a costo zero. Non devono versare nemmeno un minimo anticipo. L’alternativa allo sconto in fattura è il recupero della cifra investita in 5 rate annuali di pari importo (e, per fare un esempio concreto, su una spesa di 10.000 euro lo Stato ne restituisce 11.000).

Per quali lavori spetta l'agevolazione

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, si è detto molto soddisfatto per l’approvazione del Superbonus al 110%: “I cittadini potranno effettuare lavori con una detrazione superiore alle somme spese o lo sconto totale in fattura, cedendo il credito di imposta alle aziende che a loro volta potranno cederlo a fornitori o istituti bancari”.

È una detrazione senza precedenti, che supera sia l’Ecobonus che il Sismabonus. Gli interventi per i quali sarà possibile usufruirne si riconducono a 3 macro categorie:
 

  • Miglioramento del grado di isolamento termico sull’involucro dell’edificio (in altre parole, ricorso al cappotto termico).
  • Sostituzione delle le caldaie a gas con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione.
  • Lavori di prevenzione antisismica.


Nell’agevolazione è possibile inserire, ma solo se la realizzazione è contestuale, anche l’installazione di pannelli solari e dei rispettivi accumulatori, il rifacimento delle facciate esterne e la sostituzione delle finestre.

chiariamo i possibili dubbi

Ci sono altre importanti precisazioni da fare circa l’Ecobonus al 110%. Innanzi tutto, l’agevolazione sarà concessa soltanto nel caso di interventi che condurranno a un miglioramento di almeno due classi energetiche e bisognerà dimostrarlo tramite l’Attestato di prestazione energetica (Ape).

In secondo luogo, il bonus può essere richiesto sia per le prime case che per i condomini. E ancora, pare che questa misura costerà allo Stato circa 7 miliardi di euro fino al 2023, ma secondo le stime dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) l’effetto economico si tradurrà in circa 21 miliardi e centomila nuovi posti di lavoro. Si fa anche presente che migliorare l’efficienza energetica degli edifici significa ottenere notevoli risparmi sulle bollette.

Infine, si specifica che per richiedere il Superbonus sarà necessario presentare la regolare fattura rilasciata dall’impresa che ha eseguito i lavori e la certificazione di un tecnico che dimostri la conformità dei lavori rispetti ai requisiti richiesti.

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