Redazione - 29 settembre 201429 settembre 2014
Combustibile naturale ed ecologico: ecco i nostri consigli sulla scelta del pellet migliore, in collaborazione con MCZ.
Redazione - 29 settembre 201429 settembre 2014
In previsione della stagione fredda è bene iniziare a pensare, se disponete di una stufa, all’acquisto del combustibile vegetale necessario. Il pellet è un combustibile ecologico, composto da piccoli cilindri di segatura pressata, ottenuta dagli scarti industriali del legno essicati ad alta pressione (per il 60 per cento è legno naturale duro, per il 40 per cento legno naturale tenero). Per valutare qual è il pellet migliore per la nostra stufa occorre innanzitutto leggere sulla confezione l’indicazione del potere calorifico del pellet, che, se di buona qualità, deve presentare un’umidità residua minima. Il potere calorifico del pellet varia da 4,5 a 5,5 kWh/kg (maggiore è, migliore è il tipo di pellet). Altro valore da controllare è il residuo di cenere, che deve essere inferiore all’1 per cento.
Non potendoci accertare dell’assoluta veridicità delle informazioni riportate sulle confezioni di pellet, combustibile che oggi è possibile acquistare anche nei piccoli supermercati, è sempre preferibile, nel valutare qual è il pellet migliore, optare per prodotti certificati, che siano conformi alle normative europee di riferimento. Ad oggi, in Italia, esiste la certificazione Pellet Gold, che viene rilasciata se il produttore accetta di sottoporre il pellet a controlli casuali e periodici, effettuati nei laboratori certificati Sincert, per determinare che il prodotto non contenga residui di vernici o formaldeide (presenti se il pellet viene illegalmente ricavato da scarti di legname già lavorato). I controlli necessari per rilasciare la certificazione servono anche a misurare il residuo di ceneri, il potere calorifico e la durevolezza del combustibile, che non deve sbriciolarsi. Del 2012 è invece l’introduzione della EN Plus, certificazione unica europea, che controlla tutta la filiera, dal momento in cui si ottiene la materia prima per produrre il pellet, fino alla consegna del prodotto al consumatore finale, per misurare la sostenibilità della produzione e del trasporto. L’EN Plus stabilisce tre diverse classi di qualità per il pellet: A1 per i prodotti migliori, A2 se la qualità si abbassa ma vengono rispettati alcuni standard necessario, B per i pellet destinati unicamente ad uso commerciale o industriale.
L’uso di un pellet non certificato e di bassa qualità quale tipo di problemi può causare? Lo abbiamo chiesto a un tecnico di MCZ esperto, che ci ha spiegato che con un pellet di scarsa qualità la stufa si sporca molto più in fretta e richiede una pulizia più frequente e accurata. Nel caso si utilizzi un pellet con basso potere calorifico, poi, non è possibile raggiungere il rendimento della stufa dichiarato dal produttore. Se, invece, il potere calorifico è eccessivo, si rischia che alcune parti della camera di combustione della stufa vengano deformate dall’uso e debbano essere sostituite. Se ci chiediamo qual è il miglior pellet, occorre tenere presente che tra i legni più adatti per ottenerlo c’è la miscela di faggio e abete rosso, facilmente reperibile nei consorzi agrari o presso i rivenditori di stufe a pellet. Se invece decideste di acquistare il pellet presso un supermercato, meglio rivolgersi alle grandi catene, in cui è più facile trovare prodotti di buona qualità. Nel valutare la qualità del pellet occorre considerare anche la dimensione dei granuli, che deve essere tra gli 0,5 e i 3 centimetri. Se più piccoli, i pezzi rischiano di surriscaldare il sistema di caricamento del pellet; se più grossi, invece, possono incastrarsi.
In catalogo MCZ propone svariati modelli di stufe alimentate a pellet, che nulla hanno da invidiare ai prodotti a legna, per grado di silenziosità e aspetto estetico della fiamma. Le stufe a pellet MCZ possono esser programmate grazie a un comodo pannello di controllo a bordo stufa, un telecomando con funzione di termostato per rilevare la temperatura e attraverso smartphonee tablet. I modelli ad aria sono dei veri e propri mini impianti, che, grazie al sistema Comfort Air®, che convoglia l’aria calda e la trasporta fino a otto metri di distanza, riscaldando ambienti non comunicanti. La stufa a pellet Club 2.0, tra i modelli più evoluti firmati MCZ, è dotata di tre ventilatori regolabili in modo indipendente attraverso il telecomando, per sfruttare al meglio il calore e riscaldare tre ambienti distinti in modo diverso. Con struttura in acciaio inox e fianchi e top in ceramica, ha il braciere in ghisa con sistema di avvio sicuro brevettato. La tecnologia Active + di cui è dotata la stufa a pellet Club 2.0 regola, grazie un sensore interno alla stufa, l’aria comburente in base alla quantità di pellet presente nel braciere: la combustione così avviene in modo estremamente efficiente, con minori consumi, minori emissioni e pulizie molto meno frequenti.