Cos’è la Tasi? Sono in molti a non avere ancora le idee del tutto chiare. Vediamo, quindi, di spazzar via qualsiasi dubbio. Istituita con il comma 639 della Legge di stabilità 2014, la Tasi è la Tariffa sui Servizi Indivisibili; i contribuenti devono versarla per sostenere le spese dei Comuni relative ai cosiddetti “servizi indivisibili", ovvero quei servizi di cui usufruiscono tutti i residenti e che pertanto non si possono far pagare direttamente al fruitore. Sono servizi indivisibili, per esempio, l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. Insieme alle aliquote della Tasi ogni Comune deve approvare l’elenco completo dei servizi che si pagano con l’introito di questo nuovo tributo e definire le somme destinate a ciascuno di essi. Con la Legge di stabilità 2016 è stata abolita la Tasi sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, ad esclusione di quelli di particolare pregio ovvero ville e castelli. La Tasi è stata anche abolita per gli inquilini affittuari che detengono un immobile adibito a prima casa e per i separati o divorziati il cui immobile risulta assegnato all’ex coniuge.
Oltre ad eliminare i tributi locali sull’abitazione principale, con la Legge di Stabilità 2016 il Governo è intervenuto anche circa la cessione dell’immobile a parenti in linea retta. È stata infatti introdotta la possibilità di ottenere un bonus fiscale pari al 50% da applicare alla base imponibile ai fini Tasi per determinate categorie di immobili. Per ottenere tale agevolazione fiscale, però, il proprietario deve concedere il proprio immobile abitativo mediante la stipula di un contratto di comodato d’uso gratuito. Tale contratto deve essere registrato presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data di stipula dello stesso. Il costo a carico delle parti è di circa 216 euro, di cui 200 per l’imposta di registro e 16 euro quale imposta di bollo da applicare mediante apposita marca del valore suddetto per ogni 4 pagine di contratto. L’immobile oggetto del contratto di comodato d’uso gratuito deve essere ceduto esclusivamente o ai figli o a parenti in linea retta di primo grado. Sono parenti in linea retta coloro che discendono gli uni dagli altri: quindi si escludono, ad esempio, nonni e nipoti. Altro requisito necessario per godere del bonus è che il proprietario/comodante, oltre l’immobile ceduto in comodato, possieda al massimo soltanto un altro immobile adibito ad abitazione principale.
Oltre ai proprietari degli immobili concessi in affitto o in comodato, anche chi possiede abitazioni principali di lusso, quindi appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, devono pagare la Tasi. In tutti i casi, i termini per il primo acconto relativo al 2016 sono scaduti lo scorso 16 giugno. Chi non ha versato l’importo dovuto ha la possibilità di farlo in un secondo momento, pagando però anche sanzioni ridotte che variano in base ai giorni di ritardo. Il ravvedimento sprint riguarda chi effettua il pagamento entro 14 giorni dalla scadenza: la sanzione è pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo. C’è poi il ravvedimento breve per chi effettua il pagamento tra i 90 giorni e l’anno successivo alla scadenza ossia entro il 15 giugno del 2017 e in tal caso la sanzione è pari al 3,75 euro. Infine c’è il ravvedimento biennale per chi effettua il pagamento con oltre un anno di ritardo: la sanzione è del 4,49%. Insieme all’importo dovuto e alla sanzione ridotta si pagheranno anche gli interessi legali pari allo 0,2% annuo. Il pagamento delle imposte locali non è dovuto nel caso in cui l’importo complessivo da versare al Comune sia inferiore ai 12 euro. Si tratta di una soglia che deve essere considerata su base annua e non in riferimento al singolo versamento.
Abbiamo visto cos’è la Tasi; vediamo adesso come si calcola e come si paga. Si applicano le medesime regole che determinano la base imponibile data dal valore catastale rivalutato del 5% e moltiplicato per un coefficiente variabile a seconda della tipologia dell’immobile, invariato rispetto al 2015. Per i fabbricati abitativi il coefficiente è pari 160; per gli uffici è pari a 80 e per i negozi è pari a 55. Si fa presente che online ci sono diversi siti che offrono la possibilità di calcolare gratuitamente la Tasi. In tutti i casi, i contribuenti dovrebbero verificare sempre il regolamento approvato dal Comune di ubicazione dell'immobile. Chi possiede un immobile di lusso come prima casa usufruisce di un trattamento agevolato: va applicata un’aliquota ridotta (dal 2 al 6 per mille) deliberata dal Comune e una detrazione di 200 euro. Il conguaglio con le aliquote 2016 si effettuerà con il saldo del 16 dicembre. I contribuenti devono compilare il bollettino postale oppure il modello F24: la Tasi si può anche pagare in banca oppure online tramite l’home banking. Vale la pena ricordare che per le imprese e i professionisti la Tasi (non degli immobili patrimonio) è completamente deducibile ai fini Irpef e Ires, come avviene per la Tari e a differenza di quanto previsto per l’Imu.