Redazione - 15 settembre 201015 settembre 2010
Designe arte: le poltrone di Desart. Particolari e uniche creazioni d'effetto tutte da scoprire
Redazione - 15 settembre 201015 settembre 2010
La ricerca progettuale unita a quella tecnologica e a quella del design e arte è il terreno sul quale Polsit 1959, storica azienda dell’Alto Adige che da più di cinquanta anni produce design, ha sempre sviluppato la sua continua sperimentazione di soluzioni innovative. L’assoluta cura dei dettagli miscelata a una grande cultura del comfort l’ha resa famosa per i suoi divani e le poltrone adatte all’arredo della casa privata e del contract. Polsit1959 comprende diversi brand tra i quali Desart Collection, che rappresenta un perfetto connubio tra design e arte, non solo nel prodotto, ma soprattutto nel dialogo con l’industria. Desart è un “contenitore di progetto” che raccoglie idee e spunti progettuali di designer (anche emergenti) per creare oggetti ricercati e dalle forme nuove.
Desart Collection 2010, che porta la firma di Andrea De Benedetto, rappresenta non solo un’innovativa linea di poltrone e sedute ma soprattutto una filosofia che sintetizza il delicato connubio tra Designe Arte, così come lo definì Walter Benjamin descrivendolo come “l’incontro tra la forma pura, o con l’aura e la forma funzionale, riproducibile in molteplici copie”. E così Desart riesce a spostare l’arte, in senso lato, là dove non siamo abituati a riconoscerla: nel ruolo dell’industria. Fulcro centrale di questa nuova realtà è il desiderio del progettista di superare i vincoli dell’industria, per ritrovare la dimensione dell’atelier, realizzando a pieno la propria capacità espressiva nella ricerca sui materiali e nelle forme più libere. Andrea De Benedetto ha sviluppato questa collezione sulla base di tre temi specifici: la memoria, la natura e l’amore. Sono così nate tre linee ispirate al tema della memoria (“Mon Amour”, “Quattro stagioni” e “Softy”), la linea “Ricci di Mare” dedicata al tema della natura e infine la linea “Maîtresse” attraverso cui il designer ha interpretato il tema dell’amore.
Maîtresse è un dichiarato omaggio al mondo femminile; vuole rappresentare una donna che nel privato si spoglia per il suo uomo. Questa realizzazione nasce da un pensiero psicologico basato su vere e proprie ricerche scientifiche: la ricerca dichiarata che il sogno dell’essere umano (uomo e donna) è quello di raggomitolarsi nel grembo materno per raggiungere un senso di sicurezza; l’individuo, sentendosi protetto, si può così rilassare. La linea Maîtresse, nelle sua prima declinazione, Innocenza, parla di elegante provocazione e sensualità, in una rilettura moderna di un intenso amore verso la donna, il design e arte. Innocenza è una poltrona dalle forme armoniose e accoglienti, un grembo in cui raggomitolarsi, una sottana sotto la quale nascondersi per qualche tempo. Le sue linee ricordano i mobili in stile Luigi Filippo di fine Ottocento, ma il riferimento iconografico, che subito viene alla mente, è senza dubbio l’atmosfera bohémien di un allegro Moulin Rouge. I pizzi la fanno provocante. Una sensuale guêpière la impreziosisce e sembra quasi di poter intravedere un bustino stretto sul decolté che poi scende sulla schiena concava e fluida.