Detto fatto: come pulire la canna fumaria

- 05 marzo 2018

Come pulire canna fumaria

La canna fumaria rappresenta una parte essenziale del camino, poiché consente di espellere il fumo all’esterno della casa. Un tempo costruita soprattutto in pietra, sempre più spesso i modelli di nuova generazione sono realizzate in acciaio, sia perché quest’ultimo è un materiale più resistente e quindi meno soggetto ad usura, sia perché è molto più facile da igienizzare. Pulire la canna fumaria è molto importante per liberarla dalla fuliggine che si deposita al suo interno, creando un vero e proprio tappo, che può essere pericoloso in quanto potrebbe generare incendi. Ma come pulire la canna fumaria? Detto fatto. La soluzione più semplice e immediata risiede nel rivolgersi a un tecnico esperto. Tuttavia, procurandosi il necessario si può pulire da soli questo elemento. Occorre innanzitutto acquistare una spazzola in teflon, che dovrà essere adatta al tipo di canna fumaria di cui siete in possesso: se la vostra è vecchiotta e realizzata in pietra avrete bisogno di una spazzola resistente e che non crei attrito, se invece è più moderna e fatta in acciaio, la sua pulitura sarà agevolata, pertanto potrete affidarvi ad una spazzola più delicata e che non graffi le superfici per evitare la formazione della ruggine. Recatevi dunque sul tetto della vostra abitazione e collegate la spazzola a un peso, tramite una corda, che farete passare più volte all’ interno della canna fumaria per ripulirla. Infine tornate in casa e con l’ausilio di un’ aspira-cenere, rimuovete ogni residuo.

Pulizia canne fumarie

Ma quando e come pulire la canna fumaria? Detto fatto. Premettiamo che il periodo migliore per igienizzarla è in autunno, ossia quando la situazione climatica non è delle peggiori. Bisogna immediatamente pulire la canna fumaria quando da essa inizia a fuoriuscire moltissima fuliggine. Un altro segnale che deve indurre il proprietario di un’abitazione a pulire la canna fumaria è la puzza di fumo e cenere che potrebbero proveniente dal camino, soprattutto se quest’ultimo è usato molto spesso. I primi oggetti utili per effettuare una perfetta pulizia sono un panno ed un prodotto disinfettante e sgrassante, il quale potrà essere impiegato per pulire la base della canna fumaria e successivamente la prima parte della canna stessa, ovvero quella che è raggiungibile senza particolari sforzi. Inoltre, è necessario procurarsi uno spazzolone, possibilmente dotato di un lungo bastone: questo infatti deve essere utilizzato per pulire l'intera canna compresa la parte più alta. Qualora si voglia pulire la canna fumaria dall'alto, si può usare una corda, raggiungendo il tetto e facendo passare il bastone con la scopa dalla parte superiore. Infine onde evitare di restare intossicati da fuliggine e polvere è consigliabile utilizzare una mascherina che andrà posizionata sul viso, in maniera tale che il proprietario del cammino eviti d’inalare troppe sostanze nocive dannose per la salute. Una canna fumaria per pulita durerà più a lungo e renderà più sano l’ambiente in cui si vive, agevolando il "tiraggio" del camino e la completa uscita dei fumi. Infine, se si ricorre a un tecnico specializzato, quanto costa pulire una canna fumaria? In effetti non esiste una vera e propria risposta, poiché tutto dipende dalle dimensioni, dall'altezza della canna fumaria, dalla lunghezza canali sub-orizzontali, dalla pericolosità del tetto dal tipo di stufa/camino, dalla quantità di fuliggine, dallo stato della canna fumaria e dei condotti, dalla creazione di sportelli e infine dall'accessibilità alla casa.

Quando pulire una canna fumaria

Siamo tutti d’accordo sul fatto che per godere appieno dei benefici e dalla magica atmosfera che solo un camino sa regalare è necessario prestare particolare attenzione alla sua manutenzione per fare in modo che esso funzioni sempre nella maniera ideale. Va tenuto al riparo da problemi di tiraggio e non deve per nessun motivo finire per inondare di odore di fumo l’ambiente in cui è collocato: che atmosfera sarà mai possibile creare in una stanza che puzza di affumicato? Nell’economia della casa il camino è, insieme ad altri pochi elementi di arredamento, un vero e proprio sinonimo di pace, benessere e relax: il suo calore, il rumore del fuoco scoppiettante e l’ipnotica e magica danza delle fiamme. Tutto contribuisce a conferire quella sensazione di caldo abbraccio che solo un camino sa dare. Ecco perché è necessario far sì che questa immagine idealizzata rimanga tale e non venga demolita da una serie di fastidiosi malfunzionamenti. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in precedenza, provvedere alla pulizia e alla manutenzione costante della canna fumaria servendosi dell’ausilio di specialisti e di professionisti del mestiere è una condizione necessaria irrinunciabile (vista la delicatezza e la complessità nella pulizia della struttura, il fai da te è sconsigliato). Ma quali sono le cause principali di malfunzionamento? Come si fa a capire quando il camino ha bisogno dell’intervento di personale qualificato? Le principali cause di intoppi sono solitamente dovute a formazione di fuliggine e ostruzioni varie, che possono addirittura portare a fenomeni di autocombustione capaci nel peggiore dei casi di provocare seri danni alla struttura di tiraggio e far crollare, come un castello di carte, l’immagine idealizzata e da favola del focolare domestico rappresentata dal camino.

Per quanta cura si possa mettere nella manutenzione del proprio camino, prima o poi qualche guaio purtroppo si presenta. Se si dovesse trattare di problematiche tecniche o strutturali, l’unico modo di risolverle è quello di rivolgersi a ditte specializzate o a chi si è occupato in prima persona della costruzione della canna fumaria. Nel caso di semplici azioni di pulizia ci sono una serie di avvisaglie e di sintomi di malfunzionamento che si è soliti riscontrare nel proprio camino, fra le quali è possibile mettere qui in evidenza le più comuni. Un primo campanello d’allarme è senza ombra di dubbio quello del ristagno di odore di fumo sul pavimento del focolare; anche la caduta di fuliggine ogni qualvolta viene chiusa la serranda che serve alle regolazione della canna fumaria rappresenta il segnale che qualcosa non funziona nel verso giusto. Idem dicasi per la presenza di fuliggine sul pavimento del focolare o, peggio ancora, di fumo all’interno degli ambienti. Qualora doveste ravvisare uno solo di questi sintomi sappiate che il vostro camino sta cominciando a dar segni di malfunzionamento e che sarà necessario prendere provvedimenti il prima possibile per evitare che essi si trascinino e peggiorino col tempo.

Come pulire una canna fumaria strumenti

Una volta riconosciuti i principali sintomi di malfunzionamento del camino, vediamo quali sono gli strumenti necessari alla pulizia della canna fumaria. Ricordiamo che queste tecniche fai da te sono percorribili solo nel caso si sia di fronte a operazioni di semplice pulizia, mentre per fronteggiare danni strutturali più significativi è sempre caldamente consigliato rivolgersi a personale qualificato e specializzato, vista l’importanza e delicatezza dell’intervento e i gravi danni alla salute della casa e dei suoi abitanti che potrebbe arrecare una canna fumaria malfunzionante. Ad ogni modo, se ne avete la possibilità, privilegiate l’intervento di professionisti, anche per i lavori apparentemente più semplici. A livello di pulizia e manutenzione si può procedere seguendo due strade diametralmente opposte, una dall’alto (se è possibile salire sul tetto) e una dal basso (raggiungendo cioè la canna fumaria dalla bocca del caminetto o dalla parte finale del tubo della stufa), ma ne parleremo più approfonditamente nel prossimo paragrafo. Per quanto riguarda invece la strumentazione necessaria, proviamo a tracciare una lista ideale del materiale irrinunciabile. Primo fra tutti, serve lo scovolo, una spazzola dotata di raggi metallici della lunghezza necessaria a raggiungere il diametro del tubo di tiraggio. È necessaria un’asta con innesti regolabili e snodati, che possano raggiungere senza problemi anche canne fumarie dalle strutture più arzigogolate. Non guasta un uso preliminare di prodotti scrostanti sulla canna, onde prevenire la formazione di incrostazioni: essi vengono utilizzati prima della pulizia vera e propria e solitamente si tratta di combustibili che agiscono sulle incrostazioni più ostinate facendole staccare dalla struttura (vanno impiegati con cautela e – per l’appunto – solo nei casi in cui si renda necessario un trattamento preliminare così aggressivo). Quando si lavora dall’alto verso il basso serve inoltre una fune da applicare alla spazzola (aggiungendo un peso di un paio di chilogrammi) per facilitarne la discesa lungo la canna fumaria.

Come pulire una canna fumaria tecniche

Dopo essersi dotati di tutta la strumentazione necessaria e aver ultimato – dove necessario – tutte le operazioni preliminari, si può passare alla pulizia vera e propria della canna fumaria, secondo le tecniche che ci siamo limitati ad accennare qualche riga più sopra e che adesso andremo ad esaminare più nel dettaglio. In linea generale, possiamo cominciare col dire che la tecnica di pulizia di una canna fumaria prevede sempre e comunque lo scorrimento della spazzola all’interno dei tubi: questo procedimento serve per asportare tutti i residui e i detriti presenti al suo interno depositati nell’arco del tempo e in quantità maggiore o minore a seconda dell’uso più o meno massiccio che si è soliti fare del proprio camino. La pulizia tramite spazzola fa cadere tutti gli elementi che ostruiscono il passaggio dei fumi (e che potrebbero portare al fastidioso problema dei ristagni nell’ambiente), facendoli finire nel focolare così da essere facilmente eliminati. Quando si lavora con la spazzolatura è d’obbligo prestare la massima attenzione alle pareti della canna fumaria, affinché non vengano scalfite con lo scovolo. Come abbiamo già avuto modo di accennare, queste operazioni di pulizia si possono svolgere secondo due modalità diverse e opposte: partendo dall’alto o partendo dal basso.

La pulizia dall’alto è solitamente la preferita dagli amanti del fai da te, vista la sua maggiore praticità, ma è possibile solo qualora si abbia la possibilità di salire sul tetto e operare dal vertice della canna fumaria (in caso contrario non resta che affidarsi a quella del basso). Dovendo salire in cima al tetto è però necessario prendere tutte le precauzioni del caso, prima fra tutti quella di operare in condizioni di massima sicurezza. Una volta saliti sul tetto, la prima operazione da fare è l’asportazione della parte finale del comignolo, dopodiché si può impugnare la spazzola dal manico, infilarla all’interno della canna fumaria e alternare i movimenti di quest’ultima sua e giù fino ad completare la pulizia. Un consiglio: per facilitare questa manovra e far sì che la spazzola si muova dall’alto verso il basso senza rischiare di scalfire le pareti, può tornare molto utile l’utilizzo di una corda da legare alle due estremità della spazzola in modo che essa possa essere manovrata da due persone contemporaneamente, una dall’alto e una dal basso. Cimentarsi in questa operazione senza avere una solida posizione e senza poter muovere la spazzola nella maniera migliore rischia di rivelarsi controproducente, portando sia ad una pulizia sommaria sia alla possibilità di arrecare danno alle pareti del nostro camino.

Rispetto a quanto detto fin qui possiamo facilmente intuire come la pulizia di una canna fumaria a sezione circolare e con pareti in metallo si riveli molto più semplice da eseguire rispetto a quella su un struttura in muratura (materiale meno liscio e su cui lo sporco ha modo di attecchire di più) con le pareti spigolose, poligonali e frastagliate: nel primo caso è molto più facile andare a toccare in un solo colpo la superficie di tutto il condotto passando la spazzola, nel secondo bisognerà lavorare di fino, insinuarsi negli angoli e nelle pieghe del muro prestando allo stesso tempo la massima attenzione a non danneggiarne le pareti. Il compito si complica ancora di più di fronte a canne fumarie che non seguono una linea retta ma presentano cambi di direzione o strutture particolari, queste ultime più facili da trovare nei modelli più innovativi e recenti rispetto che a quelli classici e di precedente installazione. Quando si opera una pulizia della canna fumaria a partire dall’alto è necessario sigillare completamente la bocca del camino: questo accorgimento serve ad evitare che tutto l’ambiente in cui esso è sistemato finisca per sporcarsi in seguito alla caduta e alla fuoriuscita dei detriti e della fuliggine. Nel caso della pulizia della canna fumaria di una stufa basterà staccare il tubo, tapparlo completamente (sempre per evitare la fuoriuscita dello sporco) lasciando semplicemente un piccolo foro per consentire il passaggio della corda collegata allo scovolo. Una volta terminato il lavoro di pulizia è necessario raccogliere completamente tutti i residui di fuliggine e pulire il focolare. Queste operazioni di manutenzione vengono effettuate in linea di massima ogni due anni, ma è bene sottolineare come la frequenza possa cambiare a seconda del modello del camino e – soprattutto – dell’uso che se ne fa.

Come si procede invece se si decide di pulire la propria canna fumaria partendo dal basso? In questo caso siamo di fronte a operazioni più scomode e difficoltose di quelle partendo dall’alto. In caso di impossibilità di salire sul tetto e operare da lì, diventano però le uniche possibili per occuparsi della manutenzione della propria canna fumaria. La metodologia, di per sé, non è così diversa da quella vista partendo dall’alto. La differenza più grande sta tutta nel fatto che la spazzola è dotata di aste assemblabili che consentono di allungare il manico in modo da raggiungere la lunghezza desiderata e salire tanto in alto quando sia necessario. Una volta terminata l’operazione di pulizia si smonta il manico e lo si riporta alla lunghezza base. Chiaramente, non dovendo operare sulla forza di gravità dall’alto al basso, non serve in questo caso nessun peso o fune, bensì solo l’ausilio della forza umana, che agisce dal basso spingendo la spazzola e permettendole di liberare il condotto dallo sporto e dai detriti lì depositati. Come abbiamo già detto in precedenza, pur trattandosi di operazioni potenzialmente affrontabili con metodi fai da te, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore onde evitare guai.

Sfoglia i cataloghi: