Prima di utilizzare un diserbante di sintesi possiamo usare dei diserbanti naturali che agiscono senza l'utilizzo di sostanze chimiche. La tecnica più comunemente utilizzata è l'uso del calore per uccidere, ma non incendiare le piante. Si utilizza un bruciatore a GPL che garantisce una fiamma pulita e non troppo calda che uccide le erbacce senza danneggiare l' humus del terreno e le piante limitrofe. Se l'area da trattare è molto ampia questo metodo diventa non pratico e costoso. Se dobbiamo diserbare un vialetto o delle fessure tra mattonelle possiamo utilizzare del semplice sale fino, ma attenzione a non utilizzarlo sul terreno aperto perché verrebbe reso totalmente infertile per un lungo periodo di tempo. Un altro composto utilizzato per eliminare le piante infestanti è l'aceto almeno al 10% di concentrazione, acquistabile nelle farmacie agricole. L'aceto normalmente in commercio al supermercato non arriva al 5% quindi risulterebbe inefficace. Un altro rimedio comune consiste nello spargere residui o farina di mais sul terreno che non solo uccide le piante ma funge da fertilizzante biologico per la successiva semina.
Per chi ha bisogno di trattare vasti appezzamenti di terreno ma non vuole affidarsi ai diserbanti commerciali esistono miscele producibili con ingredienti comuni che garantiscono un ottimo risultato a fronte di una spesa minima. Inoltre si tratta di rimedi totalmente ecologici facilmente assimilabili dal terreno senza troppi danni. La ricetta prevede l'uso di aceto, acqua, sale e zucchero. Per un terreno di 1 ettaro si utilizzano 10 litri di acqua. Per facilitare lo scioglimento del sale e dello zucchero è necessario riscaldare brevemente l'acqua. Ora si aggiungono 100 grammi di zucchero e 5 Kg di sale e si mescola il tutto fino a quando il composto è omogeneo. Ora lasciamo raffreddare il tutto e aggiungiamo 3 litri di aceto. Sarà possibile spargere il prodotto con un normale spruzzatore manuale o elettrico come se si trattasse di un diserbante tradizionale.
I metodi più ecologici per diserbare rimangono quelli più antichi. I rimedi fisici sono gli unici che garantiscono l'incolumità del terreno e delle future colture a fronte di una fatica fisica non indifferente. Oltre al già citato metodo del fuoco esistono tecniche tramandate fin dalla nascita dell'agricoltura per ripulire un terreno dalle infestazioni erbacee. La falsa semina è il metodo più usato: si procede a preparare il terreno per una semina ma non si spargono i semi. Si aspetta che le erbe infestanti crescano e si passa l'erpice che uccide le piante interrandole e le rende materiale fertilizzante. Un altro metodo è la rotazione delle colture: molte erbacce crescono in affinità con una specifica coltura. Variando stagionalmente le colture si limita di molto l'insorgenza delle infestazioni. In particolare le leguminacee svolgono il ruolo di erbicidi naturali. Come ultima spiaggia si può ricoprire il terreno con fogli di giornale o teloni opachi di plastica che bloccano la luce solare e provocano la morte delle piante.
I rovi sono sicuramente tra le piante più difficili da estirpare. Possiedono un ampio apparato radicale che rende la pianta immune all'estirpamento manuale, difatti la ricrescita è quasi sempre veloce e rigogliosa. I rimedi naturali non sempre sono efficaci con i rovi infestanti e si deve ricorrere all'uso di diserbanti chimici qualora non sia possibile utilizzare il fuoco per sterminare le piante. Generalmente si utilizzano prodotti a base di glifosato perché assorbiti direttamente dal sistema linfatico della pianta. Ciò garantisce la morte della pianta nella sua totalità, incluse le radici che altrimenti ricrescerebbero in breve tempo. Il trattamento viene effettuato per 2 o 3 volte, quando le piante sono giovani ma rigogliose, per garantire un ottimale assorbimento del diserbante. Per un terreno sempre libero dai rovi si effettua il trattamento in inverno e in primavera.