- 11 marzo 2018

Erco apre un nuovo showroom a Varese

Nell’anniversario dei suoi 60 anni di attività l’azienda di serramenti Erco apre il suo primo flagship store nel centro di Varese.

- 11 marzo 2018

Nuova presenza a Varese per Erco

Erco compie 60 anni e festeggia con l’apertura di un nuovo showroom. L’azienda comasca specializzata nella produzione di serramenti, nei giorni scorsi ha inaugurato il suo primo flagship store in pieno centro a Varese, in via Dandolo. Lo spazio, di circa 120 metri quadrati e pensato come un ampio ed elegante loft, è stato interamente curato da Giuseppe Bavuso, progettista e art director dell’azienda dal 2011. E protagoniste del nuovo showroom sono proprio le collezioni disegnate da Bavuso: Shade, selezionata dall’Adi Design Index 2013 e la nuovissima Dry. Di quest’ultima sono presenti varie soluzioni nei modelli finestra e portafinestra con inedite finiture, mentre di Shade sono in esposizione porte per ingresso in diverse finiture, porte finestre mono anta e due porte scorrevoli, declinate nella versione a due ante e a quattro ante. Lo spazio dispone di un’ampia area ricevimento, con un grande tavolo operativo, pensata per accogliere gli ospiti a cui illustrare le collezioni. Nei suoi 60 anni di attività Erco è diventata un punto di riferimento per il mondo dell’architettura e dell’arredo strutturale che oggi è in grado di offrire al mercato soluzioni d’avanguardia in linea con le richieste progettuali contemporanee. Il nuovo spazio espositivo è stato concepito per consolidare la sua presenza in Italia e comunicare al meglio i valori e la qualità dei serramenti come elementi di arredo.

Dry, gli infissi di design firmati Giuseppe Bavuso

I prodotti Erco, esteticamente e tecnicamente innovativi, sono riusciti a rinnovare l’immagine della finestra trasformandola in un oggetto di design. La collaborazione con l’architetto Giuseppe Bavuso, attuale art director del gruppo, ha contribuito alla nascita di nuove serie di finestre dall’aspetto minimale come la nuova linea Dry (che affianca la collezione Shade) che il progettista definisce “un prodotto elegante che unisce alle prestazioni tecniche pulizia e rigore delle forme”. Il designer ha ideato un sistema di infissi dalla linea pulita e asciutta, dai profili ridotti, dove la sottile anta interna svolge anche la funzione di fermavetro, per un design ancora più compatto. Si tratta di un progetto che, grazie alle sue caratteristiche tecniche, vanta altissime prestazioni termiche e acustiche. Il vetro a doppia camera ha una dimensione totale di soli 6 cm (compresi i profili) e l’anima interna è realizzata in resina sintetica per garantire il massimo isolamento. Il profilo esterno in alluminio, disponibile in colori ossidati o verniciati in base alle esigenze del cliente, è resistente agli agenti atmosferici, mentre quello interno è in alluminio ricoperto in legno, personalizzabile in diverse finiture: rovere termo trattato, rovere grigio e rovere sbiancato.

Juno, maniglia vincitrice del Good Design Award

All’inaugurazione dello showroom dell’azienda di serramenti comasca, oltre a Giuseppe Bavuso e ad Antonio Corengia e Claudia Giordani, alla guida dell’azienda, era presente anche il giovane designer Alessandro Dubini, creatore della maniglia in cemento Juno di Mandelli 1953, marchio di proprietà di Erco. L’oggetto si è aggiudicato il prestigioso premio Good Design Award 2017 assegnato ogni anno dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e promosso dall’European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies ai prodotti più innovativi che si sono distinti per funzionalità, ricerca del concept, materiale utilizzato, sostenibilità ed estetica. Juno è inoltre entrato a far parte dell’esposizione permanente del Chicago Athenaeum. Per il progetto Juno, Dubini ha scelto un materiale con convenzionale per realizzare maniglie: il cemento. Il processo produttivo richiama l’antica tecnica di forgiatura con stampi e fusione di un corpo solido: il risultato finale coniuga estetica di grande impatto e design minimal e pulito. La matericità del cemento è mediata dal trattamento con nanotecnologie che lo rende omogeneo alla vista e al tatto, quasi fosse un materiale duttile e confortevole. L’aspetto di Juno, che ricorda la superficie lunare, ne ha ispirato il nome che richiama Giunone, divinità della mitologia romana legata al ciclo della luna. La maniglia è realizzata con colata di cemento liquido versata in stampi di acciaio. Dopo il processo di solidificazione viene tolta dallo stampo e abbinata alla sua rosetta, disponibile in cinque finiture metalliche in base alla variante colore del cemento. Anche quest’ultimo infatti può essere colorato con pigmentazioni che richiamano le tonalità presenti in natura: dalle nuance dei grigi a quelle della sabbia fino al rosa cipria.

Leggi gli altri Articoli correlati:

Sfoglia i cataloghi: