quello che mi infastidisce è il sottinteso "io, che pure sono una donna iperimpegnata e ricopro un ruolo di responsabilità, faccio un figlio senza perdere un giorno di lavoro nè prima nè (si presume) dopo, MENTRE LE ALTRE stanno a casa a cazzeggiare".
Un po' la stessa cosa che fece in Francia rachida dati (e che in breve tempo le fece perdere tantissimo in popolarità e consensi).
Già una donna che lavora è piena di sensi di colpa e di stress, se la prima ad adottare questo ragionamento stupido, sbagliato e maschilista è la ministra della scuola, siam messi proprio bene...
vabbè, ma cosa pretendo da una che ha impiegato 6 anni a prendere la maturità girando tre diverse scuole private, e che da brescia è dovuta andare fino a reggio calabria a comprarsi un esame di abilitazione professionale...