Sono arrivata a pagina 13, dopodiché ho ceduto.
Sono d'accordo più o meno su tutto quanto detto dalle "matrimonialiste".
Aggiungo che per me il matrimonio civile ha anche un valore in sè. Che è quello di dichiarare alla nostra società (la stessa che ci riconosce la cittadinanza o il diritto di voto) la costituzione di una nuova famiglia, con tutti gli annessi e connessi.
Ovviamente la formula matrimoniale è perfettibile, ma è il frutto della nostra storia e mi pare che negli ultimi decenni si sia arrivati ad un buon compromesso.
Ovviamente mancano ancora formule che permettano di includere i casi citati da Costa (coppie omosessuali, amicizie, ...).
Poi, per rispondere a Sil. Mi sembra che sulla questione notaio conchicca abbia chiarito che il matrimonio garantisce l'univocità dell'atto, cosa non possibile con una scrittura privata.
Infine rispondo a questo di annsca prima di accingermi a dormire.
annsca ha scritto:
sì, ma se non sei sposato e hai dei genitori in vita e/o ad esempio dei fratelli/sorelli, anche se fai testamento e vuoi lasciare tutto a chicchesia , la legittima viene salvaguardata...quindi, ritornando lì, come individuo non ho piena libertà di decidere su quanto è mio o mi sono costruito in una vita di lavoro .
Annsca, a volte le leggi (anche se spesso ce lo dimentichiamo) nascono per tutelare e non per infliggere punizioni.

La quota di legittima nasce per tutelare quei figli disgraziati (femmine o non primogeniti) che spesso venivano scavalcati o obbligati a rinunciare all'eredità.
Sicuramente si può trovare una forma diversa di tutela oggi, ma non ridurrei la questione ad un problema di "libertà personale".