


Già da ieri ho letto questo topic ma davvero ho pochissimo tempo per parlare e soprattutto per pensare, volevo però dire che sono perfettamente in accordo con quanto ha scritto Domo in questo intervento (domovoy ha scritto:Se dovessi rispondere seriamente ed in modo approfondito ad ognuno di voi dovrei far soltanto questo per tutto il giorno e oggi non posso permettermelo![]()
Il discorso di mercury è quello che è piu' vicino al mio pensiero, anche se fa un po' i conti senza l'oste. Forse se trovassi un lui per il quale vale la pena camminare insieme rallenteresti anche tu un po' il tuo passo.
Ing ha detto una cosa che dico spesso anche io... sto bene guardando una nuvola o una foglia mossa dal vento e la maggior parte delle persone mi guarda come se fossi un'extraterrestre! A me non importa spiegare, non son capace di spiegare il tipo di serenita' e i pensieri che il mio mononeurone elabolra in un determinato momento.
Il discorso di cyber, anche se non l'ho capito totalmente, mi ricorda un po' le tre scimmiette. Non vedo, non sento, non parlo.
E' facile esser felici guardando soltanto noi stessi, è come creare un mondo tutto nostro dove le cose per forza vanno nel modo in cui vogliamo e se qualcosa va diversamente si puo' semplicemente dire "era inevitabile in un percorso". Ma la vita è relazionarsi con il mondo che ci circonda consci di sapere chi siamo e cosa rincorriamo, gia' perchè la vita è sempre una ricerca di qualcosa, siano i beni di sussistenza, sia la serenita' o sia soltanto comunicazione. Far finta che non sia cosi' è come chiudersi in quattro mura.
Se qualcuno ha letto "flatlandia" potra' capirmi quando dico. Lui è un PUNTO.
Aysia, aspetto ansiosa la tua idea
Al momento sto leggendo "come smettere di farsi le seghe mentali e vivere serenamente"domovoy ha scritto:un libroLo dovevo regalare a cyber una decina di mesi fa e a quanto pare ancora servirebbe
ciao dove sei stato tutto questo tempo?Paolix ha scritto:Dove finisce la normalità e prende il via l'anormalità?dov'è e com'è questo confine?Esiste davvero il concetto di normalità in senso assoluto?come si vive la dimensione anormale(se esiste)?Se per normalità si intende una serie di comportamenti e regole da rispettare in modo da nn danneggiare gli altri ecc. allora esiste una normalità italiana, una congolese, una cambogiana ecc.(esemplificazione sociologica estrema)
Io penso che il confine, il limite tra norm/anor. sia talmente vasto e ricco di sfumature e significati che nn rende possibile una definizione univoca, anzi mette in dubbio la natura stessa di questa brutta "etichetta".
Siamo tutti uguali tutti diversi ma non normali ed anormali.
Scusate le mie paranoie mentali, mi divertono.
domovoy ha scritto:parla solo di quello se lo vedi dal punto di vista matematico.Colynn ha scritto:marinella ha scritto:beh fin qui c'ero arrivata, ...
a me non è piaciuto peggnente
m'ha messo tristezza..parla di un paese in 2D