Re: Cappotto esterno con blocchi di cemento

#16
ciao salvo,

mai fatto tale calcolo, nè so dove reperire tale formula. hai qualche suggerimento?
spesso incontro discussioni e professionisti che parlano di intonaci "traspiranti", rivestimenti e finiture "traspiranti", cappotti "traspiranti" (con o senza buchi, con o senza "additivi" che ne aumentano la "traspirazione"). sta di fatto che se se ne parla significa che una certa importanza questa "traspirazione" ce l'ha, altrimenti che se decantano a fare le proprietà migliorative? per quanto mi riguarda, quando esamino la doc tecnica di pannelli, intonaci e cappotti vado a guardare 2 parametri: il mi e la velocità di trasmissione del vapore e succede sempre che il primo dato parte dal valore 12 o superiore e il secondo non è nemmeno preso in considerazione, indice che tale proprietà non esiste o, se esiste, non fa testo.
per quanto ne so se questi 2 parametri non "concordano e collaborano" tra loro la conducibilità aumenta e l'isolamento diminuisce, favorendo condense muffe e batteri.
saresti dunque in grado di dimostrare e valutare quanti g/mq/24h di vapore passano (o non passano) attraverso un setto murario costituito da materiali naturali o sintetici?

grazie
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Re: Cappotto esterno con blocchi di cemento

#17
La formula di fick e il diagramma di glaser li trovi in un qualsiasi testo di fisica edile per geometri.

Giusto come esempio, preso da ANIT vol1, in un ambiente con 23m2 di pareti esterne e 56m3 di volume, col classico ricambio di 0,5 v/h allontani 182 g/ora; per traspirazione (con un migliaio di Pa di differnenza di pressione), ne allontani 4.5.

Concorderai che anche azzerando questi 4,5 non cambia nulla.

Questi 4,5, per pochi che siano, non devono ovviamente accumularsi, perchè, ad esempio, impediti ad uscire da una barriera vapore ESTERNA, perchè in tal caso, ora dopo ora, si accumulano. (Non ridere, sono sicuro che nella tua esperienza, ne hai visti di tetti con la barriera dal lato freddo)
Invece devi fare si che la resistenza al passaggio diminuisca verso l'esterno: quindi, per poca che sia quella che inizia il suo viaggio verso l'esterno, non la devi fermare, senno' ti 'Glasera'nel pacchetto murario.

Re: Cappotto esterno con blocchi di cemento

#19
complimenti per il neologismo, mi piace molto ! :wink:
ho trovato in archivio lo studio ANIT a cui ti riferisci e devo dire che i calcoli riportati vanno bene, solo che i 4,5 g di H2O smaltiti sotto forma di vapore a cui si riferisce lo studio sono all'ora. se moltiplichiamo le superfici prese in esame (23mq) per le quantità di vapore smaltiti (4,5g/h) nelle 24 ore avremo uno smaltimento di circa 103,5g/24h. il che non mi sembra affatto poco, considerando anche il fatto che:
- l'evaporazione attraverso la struttura muraria è continuativa nelle 24h stante la maggiore differenza di pressione parziale dei volumi interni (necessariamente più caldi rispetto all'esterno, almeno d'inverno)
- mentre l'evaporazione (o meglio i ricambi d'aria) attraverso l'apertura delle finestre è limitata alla sola apertura delle stesse (ho visto casi in cui le finestre non venivano mai aperte, ed erano anche a tenuta d'aria!) e in tal caso appare logico che gli smaltimenti dell'aria umida siano accelerati - e di molto - e più efficaci.
però debbo apportare delle osservazioni, che vorrei passassero al vaglio delle tua/vostra esperienza:
1) non sempre l'aria esterna è più asciutta di quella interna;
2) la "nebbia" esterna (es. valpadana, valli montane, zone marine,...) indica una UR pari al 100%; ricambi d'aria in tali situazioni non fanno che apportare ulteriore vapor d'acqua negli ambienti che, oltre che venire assorbiti dalle superfici, potrebbero anche condensare con tutte le conseguenze che possiamo immaginare;
3) le pareti esterne, se non accuratamente progettate, potrebbero fungere da "spugna" che accumulerebbe enormi quantità di vapor d'acqua, a cui si aggiungerebbero anche i vapori domestici prodotti dalle attività quotidiane;
4) anche gli eventuali isolanti, se inumiditi, perderebbero la loro efficacia aumentando la trasmittanza e diminuendo la resistenza termica;
5) il tutto viene peggiorato se le barriere vapore sono posizionate non in modo strategico.

in definitiva non trascurerei ANCHE la permeabilità delle strutture la quale, purchè non impedita da freni o barriere al vapore ed accuratamente progettata in funzione della zona climatica di riferimento, può contribuire al benessere termoigrometrico dell'involucro edilizio.
in ultimo mi trovi d'accordo sulla tua ultima affermazione: da sempre sono fautore delle murature realizzate con materiali (tufo, intonaci, isolanti, rasature e rivestimenti) traspiranti e tutti i cantieri affrontati e corretti con le ns tecnologie hanno avuto pieno successo.

a presto boys!
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Re: Cappotto esterno con blocchi di cemento

#20
..all'ora ma gia' per i 23 metriquadri disperdenti, quindi rimangono 4.5 g/h, da confrontare con i 183 g/h per ventilazione.

1) d'inverno SEMPRE SEMPRE SEMPRE, guarda il diagramma psicrometrico e fattene una ragione: se prendi un'aria satura, al 100% e da 10gradi la porti a 20°C l'Ur scende al 50%

2) NO; quando è satura, con la nebbia, a zero gradi, contiene 5g/m3; quella interna, a 20°C e 50% di Ur ne contiene 10.

3) le pareti si comportano EFFETTIVAMENTE come spugne, ma non sperare che la mandino fuori; quando l'Ur interna diminuisce, gli strati interni delle pareti la rimandano all'interno, asciugandosi. (Qui puo' essere utile una simulazione dinamica, secono la UNI 15milaqualcosa)

4) verissimo; quindi è meglio che l'umidità non entri nelle pareti, non raggiunga gli strati isolanti dove condenserebbe.

5) il tutto è peggiorato dalle barriere vapore (o freni o ritardanti) messe alla ---- , senza aver capito a cosa mai dovrebbero servire.