Premetto che conosco abbastanza bene il tema dell'umidità degli edifici, argomento sul quale detengo due brevetti di invenzione e dove ho scritto fra gli altri anche i seguenti libri:
https://www.amazon.it/Umidit%C3%A0-Dome ... 1540596826
https://www.maggiolieditore.it/muffe-e- ... ifici.html
https://www.maggiolieditore.it/l-umidit ... raria.html
https://www.maggiolieditore.it/impermea ... lizia.html
Inoltre progetto, costruisco e installo dei sistemi di VMC decentralizzata.
Mi permetto di dissentire con lei.
salvo72 ha scritto:..semplicemente perchè, come puo' dimostrare qualunque calcolo anche a spanne, l'umidità rappresenta il fattore piu' importante, corretto il quale, anche gli altri vanno a posto.
Questa è evidentemente una sua opinione che non condivido.
Lei sa o dovrebbe sapere che il gas Radon è un cancerogeno del Gruppo 1, ovvero è classificato fra i "cancerogeni umani certi" al pari dell'amianto, dell'uranio, del benzene ecc. e che questo elemento è sempre presente nelle abitazioni con prevalenza di quelle situate ai piani bassi (interrati, terra, e fino al secondo piano. Lei inoltre sa o dovrebbe sapere che il gas Radon è dannoso anche a concentrazioni molto basse, in quanto finora non risulta vi sia un valore soglia (TLV) al di sotto del quale la tossicità sia nulla.
Praticamente più si tiene bassa la sua concentrazione nei locali occupati e minore sarà la probabilità di ammalarsi di tumore polmonare, atteso che, come lei afferma sulla base dei suoi calcoli a spanne, ciò pare essere meno importante dell'umidità.
Per inciso, dal punto di vista strettamente fisiologico, i valori ottimali dell'UR per i nostri polmoni dovrebbero essere di circa il 70% e superiori. Purtroppo però ciò che va bene a noi, va bene anche alle muffe e negli edifici dove l'UR è così alta si sviluppano anche numerose attività biologiche e microbiologiche dannose per la salute umana, perciò si preferisce adottare dei valori di UR del 50 +/- 10%, tali da impedire o da ridurre considerevolmente la proliferazione di muffe e batteri, consentendo nel contempo una buona vivibilità.
Lei sa o dovrebbe sapere che il Radon è spesso presente nelle abitazioni in quantità rilevante (non c'è solo nei depositi di materiale uranifero) e che la sua concentrazione, che si misura in Bq/m³ e non in Beq, molto frequentemente raggiunge e supera il valore di 1.000 contro i circa 10 dell'aria esterna. In altre parole il rischio tumore polmonare aumenta di cento volte tanto.
Personalmente ho rilevato valori di 14.000 e di 21.000 in un edificio situato in Lombardia (no gli strumenti non erano guasti, mi trovavo con i massimi esperti italiani del settore e usavamo le loro costosissime e sensibilissime apparecchiature). Provi a indovinare come abbiamo fatto abbassare i valori di concentrazione del Radon?
Esatto! Con la ventilazione. L'umidità in quel caso era l'ultimo dei nostri pensieri.
La nuova normativa sul gas Radon, che entrerà in vigore nel prossimo futuro, imporrà oltre alle barriere antiradon anche la ventilazione per ridurre la sua concentrazione nell'aria interna dei locali.
salvo72 ha scritto:Si, conosco esempi di case dove, cambiati i serramenti e messa la VMC, l'Ur era sistematicamente sotto il 30%
Prendo atto che per ottenere aria secca si è dovuto intervenire anche sull'involucro dell'edificio, e non solo sulla VMC.
Mi chiedo una cosa, ma gli impianti VMC che avete adottato, ancorché sovradimensionati, non avevano una regolazione di portata? Sarebbe come comprare una Ferrari che va a 300 km/h e dire che in città non può circolare perché il limite è di 50 km/h. Non vi siete accorti che c'erano le marce?
Poi lei sa o dovrebbe sapere che esistono anche degli apparati VMC entalpici dotati di scambiatore di calore realizzato in materiale poroso, che sono capaci di restituire all'aria immessa una quota dell'umidità estratta, da usare nei casi dove non è necessario ridurre considerevolmente i valori di UR interna. Ad esempio nei climi molto freddi o nei locali dove non si genera molto vapore.
A mio parere, è decisamente più saggio classificare gli inquinanti in base alla loro pericolosità (in questa classifica il primo posto assoluto lo raggiunge il Radon), e realizzare un impianto VMC adatto alle singole esigenze, dove "ANCHE" e non "SOLO" l'umidità viene presa in esame.
In ogni caso non voglio minimamente farle cambiare idea, resti pure ancorato alle sue convinzioni. Ragionare esclusivamente ai fini del risparmio energetico, spaccando in quattro ogni singolo watt, senza valutare i diversi fattori che contribuiscono alla salute umana, può portare a conseguenze inaspettate.
Saluti