blualthea ha scritto:Ciao!
su questo argomento sono piuttosto ferrata, e posso dirti che: 4 metri di distanza di visione per un fullhd 50" pollici non sono pochi, ma al contrario sono troppi, se vuoi godere davvero dell'alta definizione! Sarebbero pochi con un televisore normale, e sarebbero quasi giusti con un televisore HD normale. Spiegarti il perché da sola mi risulterebbe difficile, quindi ti incollo una spiegazione "professionale": è un po' lunga ma può chiarirti il dubbio...in fondo c'è un esempio proprio con uno schermo 50"
consigliarti poi per l'acquisto...è difficle! dipende dal valore che dai alla cosa! io ho speso per l'impianto audio/video una cifra folle, ma per me era prioritario...e comunque se ti orienti su dimensioni "fuori mercato" meglio non lesinare, altrimenti rischi di avere risultati peggiori che prendendo schermi più piccoli....io non ho avuto dubbi sulla scelta del kuro

..nel tuo caso, per fare una cosa al massimo...ci vorrebbe il 60! con il 50 puoi avere comunque soddisfazioni...ma se vuoi scendere

..allora non prendere il full hd perché sono soldi buttati!
ultima cosa: rifuggi le marche commerciali, e comunque i modelli commerciali qualunque sia la marca...sugli schermi oltre 42 pollici non sono all'altezza, o sono all'altezza ma più cari di altri marchi meno popolari ma a mio avviso superiori...poi... nessuno ha citato loewe

...io li trovo favolosi

....molto più di un sony

...
ciao!
Perché la distanza di visione ottimale di una TV LCD Full HD è minore di un HD o di una TV a tubo catodico in Standard Definition?
Chiunque da bambino, almeno una volta, ha ricevuto le premurose raccomandazioni da parte dei genitori di non stare troppo vivini alla televisione per non rovinarsi gli occhi e compromettere la vista. Raccomandazioni tutt’altro che sbagliate ma legate alla tecnologia a tubo catodico e alla tipologia di segnali video veicolati dal sistema PAL, costituiti da un numero decisamente basso di linee di risoluzione orizontale.
L’allontanamento dallo schermo a bassa definizione era quindi un espediente necessario per far sì che la visione dello spettacolo audiovisivo non affaticasse eccessivamente il sistema percettivo umano, capaca, grazie all’estrema adattabilità dell’occhio, di eliminare selettivamente il rumore video e le informazioni spurie presenti all’interno di un segnale di bassa qualità, passando poi al cervello un insieme di immagini che non sono altro che la migliore approssimazione possibile della realtà.
Un processo affascinante, compiuto in una frazione di secondo, ma che diventa presto stancante e affaticante per la mente, con ripercussioni negative sull’apparato visivo.
Ecco, quindi, il motivo del celebre monito di allontanarsi dallo schermo ad una distanza pari ad almeno 5 volte la sua diagonale: una distanza considerata ottimale non quindi ai fini della ricerca della massima qualità di visione, ma un palliativo per cercare di limitare la precezione dei difetti del binomio formato dal televisore e dal segnale in Standard Definition.
Il fattore di moltiplicazione per “5″ è quindi da dimenticare qualora si decida di entrare nel mondo dei grandi schermi HD, che permettono di massimizzare l’esperienza di immersione visiva senza rivoluzionare l’arredamento domestico ma anzi adattando la diagonale del nuovo televisore (plasma o LCD) alla distanza di visione ottimale.
Il semplice calcolo per ricavare tale distanza viene derivato prendendo come riferimento il livello minimo di risoluzione dell’occhio umano nel perceprire come distinti 2 punti, che è stato studiato e standardizzato nella distanza equivalente di 1/60 di grado. Infatti, l’occhio umano ha la capacità di risolvere due punti posti a 1/60 di grado di distanza tra loro: questo altro non è che l’angolo visivo più piccolo entro il quale l’occhio è in grado di distinguere i pixel che compongono la matrice di un pannello LCD o plasma.
Assodato ciò, e con la convinzione di tenere fisso il punto di visione nel salotto di modo che sia la tecnologia a venire incontro alle nostre esigenze e non viceversa, è stato possibile ricavare il fattore moltiplicante secondo il quale sia possibile trovare immediatamente la distanza di visione ottimale alla quale si percepisce alla perfezione tutta la reale risoluzione del pannello, che cambia a seconda che si stia considerando uno schermo a matrice HD a 720p o Full HD a 1.080i.
Per uno schermo Full HD sarà sufficiente moltiplicare la diagonale dello schermo per 1.5, mentre in presenza di un pannello HD bisognerà moltiplicare la sua diagonale per 2.3.
Da ciò ne deriva che, ad esempio, uno schermo da 50” HD renderà al meglio se visto a 2.921 m di distanza (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 2.3 = 291.1 cm ovvero 2.921 metri), mentre con la matrice Full HD e la medesima diagonale la distanza si riduce a 1.905 m (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 1.5 = 190.5 cm ovvero 1.905 metri).
Se consideriamo, invece, uno vecchio televisore a tubo catodico in Standard Definition, la distanza consigliata arriva fino a 6.35 metri (1” = 2.54 cm => 50 x 2.54 x 5 = 635 cm ovvero 6.35 metri)!
Quindi un televisore LCD con pannello a matrice Full HD si piò vedere molto più vicino (1 metro in meno) di uno con matrice HD, mentre uno televisore a tubo catodico delle stesse dimensioni andrebbe visto ad oltre 6 metri di distanza!