Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#136
qsecofr ha scritto:
jnicola ha scritto: Già qualche idea ce l'ho in mente di come potrebbe essere gestita la cosa, chiaro che si tratta di energie, poche o tante, che devono essere impiegate (o reindirizzate) in tal senso. Non è una soluzione adatta a tutti i rivenditori, dipende molto da come è gestito il negozio e dalla convenienza o meno di mettersi in chiaro.

imho come se lo immagina il consumatore: premo il bottone esce il totale è pura utopia.
Più fattibile è, insceletrato un progetto in un software gestire una specie di computo metrico.... come si fa con le case...
prima si fa il progetto, si scrivono quanti metri quadrati di muri esterni sono, quanti di muri interni, quanto sottofondo... e poi si porta dal costruttore che mette il prezzo accanto ad ogni voce (sforando quasi sempre di un 20%... mica facile...)

Quindi, presupponendo il negozio del futuro con gestione propria del software di render e di vendita, si crea un progetto di massima, magari si da una password per accedere al progetto online online, il consumatore si cambia qualche dettaglio tipo le ante o le maniglie... non certo la base ad angolo a misura... Comunque dal dire al fare c'è di mezzo il mare: ogni produttore ha propri listini con proprie caratteristiche... c'è chi ha la base spoglia, c'è chi fa il prezzo già con zoccolo, alzatina e top bianco in laminato... e per il rivenditore è impensabile di tirarsi dentro queste "informazioni" in automatico da tutti i fornitori che usa... anche perchè usa il produttore di complementi, di tavoli, di sedie, di cucine, di zg, di zn, il falegname amicone, il gessino, l'idraulico, il montatore, l'afitta gru, il vetraio, la ferramenta....
Essendo, come già oramai spiegato da molti, il listino del produttore molto complesso ma soprattutto essendo la vendita e i servizi annessi alla cucina molto complessi dobbiamo dare per scontato che un preventivo esatto il privato non se lo può fare, non stiamo parlando dei mobiletti dell'ikea ma di produzione su misura.


Il privato però vorrebbe delle informazioni anche riguardanti i prezzi da poter gestire e valutare in tutta tranquillità. Probabilmente un listino semplificato che fornisca una indicazione di prezzo in base alla finitura , al tipo di top, all'attrezzatura/accessori un rivenditore (non il produttore!) lo potrebbe anche sviluppare, sempre se lo ritiene opportuno. Attenzione, non è un sistema che permette al cliente di farsi la lista della spesa, non si potrebbe attuare in questi termini! Però potrebbe essere la "continuazione" del colloquio e valutazione del preventivo che già c'è stato in negozio, ad esempio conoscendo già il costo della parte "legnosa" si potrebbero avere dei parametri per farsi un'idea (più o meno!!) del risparmio o del sovrapprezzo per modelli diversi o top diversi. Un vantaggio per il rivenditore potrebbe trovarlo nella possibilità di esporre una serie di accessori per il completamento della cucina, tempo prezioso risparmiato in negozio e possibilità di vendere qualche accessorio.in più.

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#139
jnicola ha scritto:
qsecofr ha scritto:
jnicola ha scritto: Già qualche idea ce l'ho in mente di come potrebbe essere gestita la cosa, chiaro che si tratta di energie, poche o tante, che devono essere impiegate (o reindirizzate) in tal senso. Non è una soluzione adatta a tutti i rivenditori, dipende molto da come è gestito il negozio e dalla convenienza o meno di mettersi in chiaro.

imho come se lo immagina il consumatore: premo il bottone esce il totale è pura utopia.
Più fattibile è, insceletrato un progetto in un software gestire una specie di computo metrico.... come si fa con le case...
prima si fa il progetto, si scrivono quanti metri quadrati di muri esterni sono, quanti di muri interni, quanto sottofondo... e poi si porta dal costruttore che mette il prezzo accanto ad ogni voce (sforando quasi sempre di un 20%... mica facile...)

Quindi, presupponendo il negozio del futuro con gestione propria del software di render e di vendita, si crea un progetto di massima, magari si da una password per accedere al progetto online online, il consumatore si cambia qualche dettaglio tipo le ante o le maniglie... non certo la base ad angolo a misura... Comunque dal dire al fare c'è di mezzo il mare: ogni produttore ha propri listini con proprie caratteristiche... c'è chi ha la base spoglia, c'è chi fa il prezzo già con zoccolo, alzatina e top bianco in laminato... e per il rivenditore è impensabile di tirarsi dentro queste "informazioni" in automatico da tutti i fornitori che usa... anche perchè usa il produttore di complementi, di tavoli, di sedie, di cucine, di zg, di zn, il falegname amicone, il gessino, l'idraulico, il montatore, l'afitta gru, il vetraio, la ferramenta....
Essendo, come già oramai spiegato da molti, il listino del produttore molto complesso ma soprattutto essendo la vendita e i servizi annessi alla cucina molto complessi dobbiamo dare per scontato che un preventivo esatto il privato non se lo può fare, non stiamo parlando dei mobiletti dell'ikea ma di produzione su misura.


Il privato però vorrebbe delle informazioni anche riguardanti i prezzi da poter gestire e valutare in tutta tranquillità. Probabilmente un listino semplificato che fornisca una indicazione di prezzo in base alla finitura , al tipo di top, all'attrezzatura/accessori un rivenditore (non il produttore!) lo potrebbe anche sviluppare, sempre se lo ritiene opportuno. Attenzione, non è un sistema che permette al cliente di farsi la lista della spesa, non si potrebbe attuare in questi termini! Però potrebbe essere la "continuazione" del colloquio e valutazione del preventivo che già c'è stato in negozio, ad esempio conoscendo già il costo della parte "legnosa" si potrebbero avere dei parametri per farsi un'idea (più o meno!!) del risparmio o del sovrapprezzo per modelli diversi o top diversi. Un vantaggio per il rivenditore potrebbe trovarlo nella possibilità di esporre una serie di accessori per il completamento della cucina, tempo prezioso risparmiato in negozio e possibilità di vendere qualche accessorio.in più.
Potrebbero essere un buon inizio...

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#141
Ciao nicolettaalematte,

ho ripercorso a ritroso i vari messaggi e suppongo sia questo il post a cui chiedi di rispondere. Premetto che ovviamente le risposte le conosci tu molto meglio di me, quindi mi sembra poco sensato che io risponda punto per punto ad esempi che attengono il tuo lavoro....però, visto che me lo hai chiesto, provo ad esprimere un'opinione, sperando che sia comunque ritenuta degna di essere espresse al di là delle competenze...
Continuo il mio pensiero, ammesso che possa interessare.
Io sarei anche favorevole alla pubblicazione dei listini tuttavia penso che i primi a non volerlo pubblicare siano proprio i produttori perchè:
- tenendo il listino, piu o meno riservato ai rivenditori, lasciano che la concorrenza tra i rivenditori (dello stesso marchio) porti ad abbassare il prezzo del prodotto stesso. Pubblicare i listini significherebbe lasciare ai produttori stessi la concorrenza sul prezzo. E questo, immagino, non vada bene, tutt' altro. Riflettendo nello specifico: fatto 1000 il prezzo di una composizione,. si rielva che 1000 è un prezzo fuori mercato. Allora il cliente medio fa il giro dei rivenditori di zona e lo sconto porta a 700 il prezzo finale. Il margine del produttore rimane invariato. Per poter vendere si ottiene che si abbassa il margien del rivenditore;
io infatti nel mio post iniziale premettevo come condizione indispensabile una politica di prezzi fissati dal produttore e un trasferimento della gestione della politica di prezzo, del confronto della concorrenza interamente in capo al costruttore...altrimenti capisco che succeda quello che spieghi per spirito di sopravvivenza. Quello che non mi è chiaro è questo: al di là della pubblicazione dei listini (che poi io continup a ribadire che la mia proposta non riguardava la pubblicazione dei listini ma qualcosa di ben diverso), quello che racconti non è quello che succede già oggi, a maggior ragione in tempo di crisi? :roll: La seconda cosa che mi chiedo è: perchè dici che i produttori preferiscono che a massacrarsi siano i rivenditori con la guerra degli sconti? Non interessa anche ai produttori che la propria rete di rivenditori riesca a sopravvivere e non che faccia il botto un negozio dietro l'altro, con una serie di problematiche e di beghe che si riversano anche su di loro...? :roll:
- il clinete esegue il preventivo dal portale on line, e fin qui va bene. Viene da me rivenditore con il disegno e prezzo fatto. Io rivenditore che dovrei fare: non vado a prendere le misure? Di conseguenza mi manlevo da ogni responsabilità e la responsabilità diventa del cliente, in caso di misure errate il cliente paga ognmi ti po di modifica e riordino materiale? Ragazzi è troppo bello fatelo subito. Oppure ci pensa la Lietta di turno a prendersi queste responsabilità?

In alternativa se io rivenditore vado a prendere le msiure e verifico che la composizione eseguita dal cliente non va bene e bisogna rifare il progetto ( e preventivo) che cosa si fa? Io rivenditore faccio il progetto adeguato e il lcinete torna su internet a farsi il preventivo con gli altri produttori? Bella menata non mi sembra che si risolva il problema di cambio progetto e visita dai rivenditori.
Detto ciò non pensiate che sia semplice prendere le misure di un ambiente, o meglio è semplice, ma il probelamdiventa di chi si prende la responsabilità del lavoro (e quindi di pagarne i rischi annessi). Riduciamo sempre tutto all' esempio:
- il cliente si fa il preventivo per una cucina ad angolo. Io rivenditore non vado a prendere le misure. Arrivo presso il luogo di consegna e salta fuori il fuoris squadra. Il cliente che fa? si paga il top nuovo e tutte gli adeguamenti? Non mi pare si sia risolto il problema della trasparenza e vendita. Oppure rovesciamo il discorso:
- il cliente si fa il preventivo per una cucina ad angolo. Io rivenditore vado a prendere le misure, verifico che c' è il fuori squadra c' è una maggiorazione dovute fuori squadra che può far lievitare il prezzo in modo considerevole. Di conseguenza il prezzo non è comunque quello che il cliente si è fatto dal sito.

a me sembra che il tuo lavoro possa continuare ad essere quello di oggi e che non cambi nulla al riguardo...anche oggi succede che io vengo da te con le misure, mi fai il prezzo e io firmo l'ordine...poi vieni a casa a prendere le misure, ti accorgi che le mie misure erano sbagliate e, ad esempio, che servono dei pezzi su misura, con un inevitabile cambio di prezzo...
Mi si risponderà che la Lietta di turno pensa a tutti questi problemi. Parlando di esperienza diretta quando mi sono arrivati in negozio progettisti o architetti non è che mi hanno detto: "questo è il progetto faccia l' ordine". Sono sempre andato a verificarmi le misure (prendendomi la responsabilità e il rischio) dopodichè ho rifatto il progetto. Mi speigate quale sarebbe la funzione di una Lietta per una buona riuscita della realizzazione? Francamente non capisco proprio cosa si ottenga con la pubblicazione dei listini on line e la presenza della Lietta di turno. Perchè entrambi i fattori (portale con listino on line e Lietta) non risolvono i problemi della realizzazione.
Insomma mi pare che sta storia dei listini on line sia una pura teoria, poi la vita reale è un altra. Devo ricordarvi che una cucina deve essere, oltre che progettata, installata e questo lavoro chi lo fa? il rivenditore o provvede il privato a reperire il montatore?
Altra cosa, non meno importante:
- un prezzo imposto dal produttore significa anche che non è più contestabile. Ergo, conoscendo i rischi annessi al montaggio, il produttore consiglierà al rivenditore il pagamento anticipato prima del montaggio. E a qual punto molti rivenditori, non dovendo più rincorrere il prezzo finale (ci pensa il produttore con i listini on line) state tranquilli che allora si strutturerebbero in maniera tale da doversi tutelare.
Ma siete sicuri che questo tutela il cliente? Io ne sarei non contento, contentissmo.
Insomma io faccio il tifo per voi per la pubblicazione dei listini on line, con tutte le conseguenze che questo porta. Ma non sarei sicuro che tutto questo porti a vantaggi reali per il cliente finale.
Non rispondendo a queste tematiche soprattutto inereneti alla parte del montaggio, mi spiace ma è aria fritta, argomenti persi nel vuoto, per l' ennesima volta.
Mi piace sempre raccontare esperienze di tutti i giorni:
- settimana scorsa eravamo a montare un arredamento di un monolocale. L' impresariop edile si è occupato anche della porta (1 porta sola) e del mobile del bagno. Bene va da castorama (dice che si risparmia) e compra la porta. Arriva e mi racconta che la porta non ci sta in altezza. Gli ho rifilato la porta in altezza perchè mi faceva pena (non certo con il seghetto alternativo), per cornici e telaio gli ho detto arrangiati e vattene a fanc...................
Eppure castorama ha un bel sito prezzi trasparenti e tutte le amenità varie. Ma se non c' ero io la porta col piffero che la montava.
Gradirei una risposta ai miei quesiti. Per il resto è tutta teoria che non porta a nulla.
Per quanto riguarda il paragone con il mercato delle auto, che io reputo la più grossa puttanata di sempre:
1) le auto non vanno adattate alle misure, le combinazioni possibili per un singolo progetto superano di gran lunga le opzioni per un allestimento di un auto;
2) non mi sembra che il mercato delle auto sia florido, che si vendano macchine a gogo, eppure i lisitni on line sono liberi;

Grazie per aver letto fino qui. Aspetto risposte se vorrete.
in generale io credo che tutte queste problematiche, che tu citi a titolo esemplificativo e che derivano dalla tua esperienza sul campo maturata nel tempo, siano comunque circoscrivibili con la definizione di regole. E' per questo che all'apertura del mio post, io parlavo di nuovi processi, di politiche, etc etc...Un'eventuale passaggio di palla della determinazione del prezzo al produttore, un'autonomia del cliente nella configurazione, nei preventivi con un tool, richiederebbe ovviamente delle nuove regole per gestire a monte le modalità con cui erogare i servizi e lavorare...poi evidentemente ci saranno casi in cui il tool web non servirà ad una ceppa perchè la cucina del cliente è esagonale, con i soffitti di due altezze diverse e i fuori squadro di 10 cm...a parte tutto, in ogni caso, il rivenditore resta l'unico e insostituibile riferimento per la progettazione definitiva della cucina....e io questo l'ho scritto sin dall'inizio,,,
Ultima modifica di giramondo75 il 15/09/13 21:29, modificato 2 volte in totale.

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#142
qsecofr ha scritto:Per essere un inizio è un inizio ma… parliamoci chiaro per il rivenditore ora come ora è un puro costo con un ritorno pressochè nullo… un noto imprenxitore di questa zona avrebbe chiesto: moro co sta roba se faeo camion?… e la risposta purtroppo gia te l ho detta...no…
me ne rendo conto...infatti io quando aperto questo argomento ipotizzavo che fossero cambiamenti attuabili dai produttori...non di certo dai rivenditori. Poi volevo chiedere... Ma secondo voi, continua ad avere senso disporre di listini che poi vengono ribassati del 25-30-35%? L'ho visto anche nel settore dei materiali edili...sconti anche del 50%...non ne capisco il senso...

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#143
nicolettaalematte ha scritto: , nel settore automobilistico (o automotive così è più figo) pur essendo sviluppato dal punto di vista della visibilità e trasparenza su internet non mi sembra che giri alla grande.
Tu stesso hai detto che la preventivazione on line potrebbe aiutare il nostro settore, quando nel vostro settore siete presi dalla crisi come lo siamo noi.
Quando riesci rispondi, grazie molte.
Io non ho detto che queste sarebbero ricette anticrisi, ho detto un'altra cosa, cioè che l'assunzione della definizione dei prezzi da parte dei produttori, la creazione di strumenti web che consentirebbero ai clienti di fare delle simulazioni in autonomia, la ridefinizione di alcuni processi della filiera, potrebbero avere delle ricadute positive sui rivenditori:

si é detto che uno dei plus di ikea é di avere prezzi imposti e trasparenti accessibili direttamente dall'utente finale. Perché i produttori tradizionali di cucine non copiano questo business model, dando all'utente un tool sul proprio sito per le proprie configurazioni e preventivi in autonomia? Ma, soprattutto perché ai rivenditori non piace questa modalità e non "spingono" per attivarla? ovviamente un'impostazione del genere funzionerebbe su cucine di fascia medio/bassa o media, perché credo che sull'alto di gamma sia corretto mantenere l'impostazione attuale, perché il target forse richiede un approccio diverso, più di nicchia.

ma per rivenditori tipo arredo 3, stosa, veneta, del tongo, snaidero o simili io vedo solo enormi vantaggi:

- aumento enorme della produttività del proprio negozio: si tagliano le processioni alla ricerca del miglior prezzo, chi entra in negozio si é già fatto un'idea del budget, c'è già un preventivo di massima su cui lavorare, che.il produttore può richiamare da web e analizzare/modificare insieme al cliente. vi lamentate continuamente che molti clienti vanno in giro a chiedere più preventivi per risparmiare i 100 euro, con un listino imposto il problema é risolto a monte.

- maggiori garanzie per il settore e per ll rivenditore: la politica di prezzo resta in toto in capo al produttore, che definisce le proprie strategie e decide come posizionarsi sul mercato, definendo a monte anche il margine per il rivenditore, assumendosi direttamente l'onere, senza trasferirlo con una guerra di sconti sul rivenditore, che é un imprenditore privato che deve restare a galla.

_ diversificazione e servizi a valore aggiunto: se il rivenditore può liberarsi gia a monte della guerra dei prezzi e della trafila di gente che chiede preventivi e sparisce, può concentrare i propri sforzi e investimenti su altro: consulenze di progettazione,, pacchetti, o altro, a quel punto dipende tutto dalle proprie capacità, skills e fantasia, non dal tempo.

in questo modo il ruolo del rivenditore non viene sminuito, ma al contrario viene valorizzato. tu cliente ti siedi e non negoziamo lo sconto, non mi riguarda, quello lo decide il produttore. con me parli di altro, ti dimostro le mie capacità, la mia consulenza, ti vendo servizi miei aggiuntivi. vuoi il render? ok te lo faccio fighissimo e me lo paghi, poi se compri posso anche decidere du scalartelo e regalartelo. e cosi via. a me sembra che molti rivenditori che si lamentano del dispendio inutile di energie, siano molto attaccati al listino invece che a valorizzarsi, quasi come se fosse la loro ragione di esistere sul mercato,


Posso avere certamente semplificato certi concetti, sminuito certe difficoltà, ignorato certe peculiarità. Ma continuo a pensare che le riflessioni mie, di coppetta, o di altri utenti possano avere un fondamento.

Riguardo al settore in cui lavoro, è vero ovviamente, la crisi è dirompente. Però considera che i miei clienti sono solo aziende molto grandi e quasi tutte multinazionali, quindi ho una visibilità parziale e l'impatto è diverso. Ci sono indubbi grandi tagli di personale, i volumi diminuiscono, ma tutto sommato sono ancora discreti, perchè se non si fa quel margine che serve, si preferisce non vendere. E tutto il mio settore si è spostato in questa direzione. Una volta alcuni facevano dumping (scusa l'inglesismo) perchè l'importante era fatturare, in particolare per i più piccoli. Poi questi piccoli hanno cominciato a chiudere, poi è arrivata la crisi ed ora vige il concetto di business sostenibili, al quale tutti i principali attori si sono allineati. Il denaro che l'azionista ti da lo investi in operazioni che ti danno un certo tipo di riscontro. Quello che però posso dirti è che i produttori di automobili non fanno il discorso che hai fatto tu, cioè quello di lasciare che i dealer si massacrino con gli sconti perchè la loro marginalità tanto resta invariata. Nel senso che negli ultimi due anni le scontistiche di acquisto concesse dai Costruttori sono aumentate in modo rilevante, quindi stanno erodendo in modo significato i loro margini.
Ultima modifica di giramondo75 il 15/09/13 22:29, modificato 3 volte in totale.

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#144
Il prezzo di listino è un mero punto di riferimento. Vai in centro a parigi: alcuni mobili che qui trovi scontati anche di un 30% li rischiano di essere venduti raddoppiati. È anche per questo chenon hanessun senso la pubblicazione del prezzo di listino.
Hai detto che hai avuto esperienze con l occhiale. La montatura di suo viene prodotta a 10 euro o anche meno ma prova a spedirla in 2gg a trapani o a ny
Pax tibi Marce

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#145
qsecofr ha scritto:Il prezzo di listino è un mero punto di riferimento. Vai in centro a parigi: alcuni mobili che qui trovi scontati anche di un 30% li rischiano di essere venduti raddoppiati. È anche per questo chenon hanessun senso la pubblicazione del prezzo di listino.
Hai detto che hai avuto esperienze con l occhiale. La montatura di suo viene prodotta a 10 euro o anche meno ma prova a spedirla in 2gg a trapani o a ny
la mia esperienza con l'occhialeria era limitata a quel progetto di 95 milioni di lire a cui facevo riferimento e che ho esposto giusto per parlare di applicazioni web....e in effetti poggiava proprio sul fatto che una mare di gente in quegli anni comprava in Italia occhiali che nel proprio Paese pagava almeno il triplo.

Ok, sul fatto che il prezzo di listino sia un mero punto di riferimento nutro qualche perplessità... spiegami meglio q. Circoscrivendo gli ambiti al territorio nazionale, perchè è di Italia che stiamo parlando, è IL punto di riferimento sulla base del quale i rivenditori di un certo marchio definiscono il prezzo e si fanno la guerra....quindi alla fine è il prezzo. Un prezzo inapplicabile perchè troppo alto e fuori mercato e che deve essere ridotto ai minimi termini per vendere e tenersi quel minimo di margine che ti fa tenere l'attività aperta e campare...o no? :roll:

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#146
giramondo75 ha scritto:
Ok, sul fatto che il prezzo di listino sia un mero punto di riferimento nutro qualche perplessità... spiegami meglio q. Circoscrivendo gli ambiti al territorio nazionale, perchè è di Italia che stiamo parlando, è IL punto di riferimento sulla base del quale i rivenditori di un certo marchio definiscono il prezzo e si fanno la guerra....quindi alla fine è il prezzo.
c'è poco da spiegare: è così. E' un prezzo di partenza dal quale con uno sconto (che può variare tranquillamente da ditta a ditta anche di un 30%) si arriva al prezzo d'acquisto. Probabilmente storicamente quel prezzo rappresentava il prezzo reale suggerito per la vendita ma non è più così da anni annorum. Il rivenditore dovrebbe in teoria partire da questo prezzo, ricavare il prezzo d'acquisto, aggiungere le altre spese (nolo gru, trasporto eccetera) e poi applicare un proprio ricarico. Per non far dormire tutti di solito ci si crea un numero divisore o uno sconto massimo variabile da ditta a ditta e da prodotto a prodotto (posare un divano non è come montare una cucina). Faccio notare che l'italia è lunga e stretta e quindi non è per nulla improbabile trovare n listini sul territorio nazionale (per avere una scontistica allineata) oppure un solo listino ma con scontistica non allineata... qui si arriva facili ad un 15% di differenza dalla zona di produzione alla sicilia... Ma spesso con lo stesso listino ci si muove anche all'estero anche se apparentemente "non vuoi vederlo".

Ascolta, non prendermi da saputello ma se ti dico che una data strada è impossibile è perchè veramente è impossibile... insomma, delle volte non riesco a spiegarlo ma so cosa dico... devi inoltre considerare che qua non parliamo con multinazionali che in situazioni oligopoliste e con volumi d'affari multimiliardarie possono fare il bello ed il cattivo tempo decidendo flussi, protocolli, EDI e c4zzi: qua stiamo parlando di centinaia di produttori con dai 10 ai 150 dipendenti che lavorano con migliaia di rivenditori sparsi sul territorio di cui un buon 50% a gestione famigliare e quasi tutti con già seri problemi ad installarsi ed usare il software di render che gli passa il produttore della cucina...
Pax tibi Marce

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#147
qsecofr ha scritto:
giramondo75 ha scritto:
Ok, sul fatto che il prezzo di listino sia un mero punto di riferimento nutro qualche perplessità... spiegami meglio q. Circoscrivendo gli ambiti al territorio nazionale, perchè è di Italia che stiamo parlando, è IL punto di riferimento sulla base del quale i rivenditori di un certo marchio definiscono il prezzo e si fanno la guerra....quindi alla fine è il prezzo.
c'è poco da spiegare: è così. E' un prezzo di partenza dal quale con uno sconto (che può variare tranquillamente da ditta a ditta anche di un 30%) si arriva al prezzo d'acquisto. Probabilmente storicamente quel prezzo rappresentava il prezzo reale suggerito per la vendita ma non è più così da anni annorum. Il rivenditore dovrebbe in teoria partire da questo prezzo, ricavare il prezzo d'acquisto, aggiungere le altre spese (nolo gru, trasporto eccetera) e poi applicare un proprio ricarico. Per non far dormire tutti di solito ci si crea un numero divisore o uno sconto massimo variabile da ditta a ditta e da prodotto a prodotto (posare un divano non è come montare una cucina). Faccio notare che l'italia è lunga e stretta e quindi non è per nulla improbabile trovare n listini sul territorio nazionale (per avere una scontistica allineata) oppure un solo listino ma con scontistica non allineata... qui si arriva facili ad un 15% di differenza dalla zona di produzione alla sicilia... Ma spesso con lo stesso listino ci si muove anche all'estero anche se apparentemente "non vuoi vederlo".

Ascolta, non prendermi da saputello ma se ti dico che una data strada è impossibile è perchè veramente è impossibile... insomma, delle volte non riesco a spiegarlo ma so cosa dico... devi inoltre considerare che qua non parliamo con multinazionali che in situazioni oligopoliste e con volumi d'affari multimiliardarie possono fare il bello ed il cattivo tempo decidendo flussi, protocolli, EDI e c4zzi: qua stiamo parlando di centinaia di produttori con dai 10 ai 150 dipendenti che lavorano con migliaia di rivenditori sparsi sul territorio di cui un buon 50% a gestione famigliare e quasi tutti con già seri problemi ad installarsi ed usare il software di render che gli passa il produttore della cucina...
q, non ti prendo per saputello, so "chi sei" (nel senso che l'ho capito frequentando questo forum) e l'esperienza che hai, quindi so che se parli e dici delle cose è perchè sai di cosa parli. Quello che a me da fastidio, da parte di certi utenti, è il modo, la presunzione, il delirio di onnipotenza e la protervia con cui ti trattano guardandoti dall'alto verso il basso. Sono quelli che fanno sempre degenerare le discussioni in questo forum, sempre gli stess. Poi le idee, le opinioni, le proposte, possono essere più o meno giuste, fondate, applicabili o un mare di c@zzate. Eppure io un dubbio lo conservo... quella miriade di rivenditori di cui parli, purtroppo (perchè dietro ci sono famiglie che mangiano) si sta decimando...e magari, se proprio c'è un bicchiere appena pieno da guardare in questi drammi, la riduzione degli attori, la concentrazione dei volumi sui negozi più grandi e strutturati potrebbe anche rappresentare un'opportunità per mettere in piedi qualche esperimento da parte dei produttori, se già non lo si sta facendo. E' certamente come dici tu, ma lasciami uno spiraglio! :wink:

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#148
giramondo75 ha scritto:
q, non ti prendo per saputello, so "chi sei" (nel senso che l'ho capito frequentando questo forum) e l'esperienza che hai, quindi so che se parli e dici delle cose è perchè sai di cosa parli. Quello che a me da fastidio, da parte di certi utenti, è il modo, la presunzione, il delirio di onnipotenza e la protervia con cui ti trattano guardandoti dall'alto verso il basso. Sono quelli che fanno sempre degenerare le discussioni in questo forum, sempre gli stess. Poi le idee, le opinioni, le proposte, possono essere più o meno giuste, fondate, applicabili o un mare di c@zzate. Eppure io un dubbio lo conservo... quella miriade di rivenditori di cui parli, purtroppo (perchè dietro ci sono famiglie che mangiano) si sta decimando...e magari, se proprio c'è un bicchiere appena pieno da guardare in questi drammi, la riduzione degli attori, la concentrazione dei volumi sui negozi più grandi e strutturati potrebbe anche rappresentare un'opportunità per mettere in piedi qualche esperimento da parte dei produttori, se già non lo si sta facendo. E' certamente come dici tu, ma lasciami uno spiraglio! :wink:

vedi questo argomento per chi è qui da tanti anni in qualche modo è una specie di FAQ... magari non proprio esplicitamente ma si predica da anni l'importanza del rivenditore... che significa? significa che una cucina non è una sedia che la posi giù ma è un progetto ed un montaggio di vari elementi che arrivano da vari fornitori. Questa sola motivazione per me rende palesemente impossibile il tuo proposito. Inoltre questi argomenti tipo trasparenza, listini, sconti sono da quando sono entrato in questo forum una continua fonte di risse. Anche il solo insistere su certe posizioni sembra il classico voler creare polemica. Questo è il motivo che all'inizio ho voluto seguire questo thread: sapevo che finiva in rissa ed io sono un amante del genere :lol:
La miriade di rivenditori (ad aggiungo di produttori) chiuderà a prescindere dalle tue "teorie"... manco si renderanno conto dei listini online e non saranno quelli a togliere le ultime vendite.
Esperimenti... be... in ambito cucina ho detto che è impossibile.... si può studiare (alla mondoconvenienza) una composizione tipo ed uscire in pubblicità con quella ma al privato non arriva nessun vantaggio in quanto casa sua non è così. Nel mondo del complemento si può: c'è un certo commercio online fatto da parte di alcuni rivenditori sia "fisici" che "virtuali" e quindi una ricerca online di una sedia ti porta ad una forbice di prezzi... ne più ne meno di quanto accade con i telefonini... Curiosa ed innovativa in tal senso l'iniziativa del primo produttore italiano di sedie che ha nel suo sito una sezione di e-commerce nella quale vende i propri pezzi servendosi dei rivenditori sul territorio: in pratica Calligaris concretizza la vendita e l'incasso e poi per il servizio di consegna e montaggio sul territorio affida il contatto in mano ad un rivenditore al quale "paga" un tot---> non è esattamente un'autostrada comunque... ho sentito taluni lamentarsi del prezzo calligaris online (non ho affrontato il problema ma è chiaro che la svendita non interessa a nessuno) ma soprattutto calligaris in questo caso rinuncia ai 10.000 rivenditori che ha sul territorio concentrando il proprio lavoro solo su alcuni selezionati e perdendo così di fatto nel off-line.... comunque ripeto fin che è una "carega" è chiaro che un prezzo online si può fare: il prezzo di un progetto come fai a metterlo.
Pax tibi Marce

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#149
giramondo75 ha scritto:

io infatti nel mio post iniziale premettevo come condizione indispensabile una politica di prezzi fissati dal produttore e un trasferimento della gestione della politica di prezzo, del confronto della concorrenza interamente in capo al costruttore...altrimenti capisco che succeda quello che spieghi per spirito di sopravvivenza. Quello che non mi è chiaro è questo: al di là della pubblicazione dei listini (che poi io continup a ribadire che la mia proposta non riguardava la pubblicazione dei listini ma qualcosa di ben diverso), quello che racconti non è quello che succede già oggi, a maggior ragione in tempo di crisi? :roll: La seconda cosa che mi chiedo è: perchè dici che i produttori preferiscono che a massacrarsi siano i rivenditori con la guerra degli sconti? Non interessa anche ai produttori che la propria rete di rivenditori riesca a sopravvivere e non che faccia il botto un negozio dietro l'altro, con una serie di problematiche e di beghe che si riversano anche su di loro...? :roll:
Ma io sono completamente d' accordo con voi sulla massima trasparenza possibile sui prezzi. Sul fatto che i produttori vogliono che siano i rivenditori a giocare sul prezzo mi pare piuttosto chiaro. Nel frattempo aggiungo: no sinceramente ai produttori non importa che la propria rete di vendita sopravviva, o meglio probabilmente pensano che tutto ritorni come prima della crisi. Probabilmente quando troveranno un ikea che arriva e gli impone i processi produttivi per arrivare a risparmiare 2 centesimi sul costo di un base, dal momento in cui la rete vendita sarà completamente sparita allora si arriverà al punto di svolta. O investono i produttori direttamente sulla rete di vendita oppure andranno in bocca alla multinazionale di turno. Ci si doveva arrivare prima della crisi con lungimiranza ora è già troppo tardi. Vedi q, essere pratici come il vecchio senza dita che ha tirato su l' azienda, significa avere un minimo di lungimiranza: Questo sistema può funzionare? Secondo me alla lunga no.
Mi autoquoto per spiegare quello che voglio dire:
nicolettaalematte ha scritto: - tenendo il listino, piu o meno riservato ai rivenditori, lasciano che la concorrenza tra i rivenditori (dello stesso marchio) porti ad abbassare il prezzo del prodotto stesso. Pubblicare i listini significherebbe lasciare ai produttori stessi la concorrenza sul prezzo. E questo, immagino, non vada bene, tutt' altro. Riflettendo nello specifico: fatto 1000 il prezzo di una composizione,. si rielva che 1000 è un prezzo fuori mercato. Allora il cliente medio fa il giro dei rivenditori di zona e lo sconto porta a 700 il prezzo finale. Il margine del produttore rimane invariato. Per poter vendere si ottiene che si abbassa il margien del rivenditore;
- E' chiaro e ovvio che la pubblicazione dei listini comporterebbe un obbligo dal punto di vista del prezzo, ovvero: il prezzo non si dovrà discostare di 1 centesimo dal prezzo on line. E questo a me potrebbe anche andare bene, figuratevi anzi ne sarei ben contento;
- altrettanto ovvio è che il mio margine di rivenditore deve essere congruo e giusto, altrimenti i produttori provvedano a crearsi una catena di vendita propria con relativi investimenti;

Probabilmente mi sbaglio, ma secondo me è così.

Ci si para dietro una "correttezza" di comodo di non voler imporre i prezzi in casa di altri. Quando nella realtà è ben diverso. Soprattutto i più grossi creano una scala premio al raggiungimento dei budget, ma è un sistema finito a mio parere. Lo si può percorrere in periodi di vacche grasse ma non funzionerebbe comuqnue.
In un altro messaggio di seguito riporto il mio pensiero.
Noi rivenditori siamo slegati tutti cani sciolti e la nostra frammentazione è una peculiarità ma anche un rovina.
giramondo75 ha scritto:
in generale io credo che tutte queste problematiche, che tu citi a titolo esemplificativo e che derivano dalla tua esperienza sul campo maturata nel tempo, siano comunque circoscrivibili con la definizione di regole. E' per questo che all'apertura del mio post, io parlavo di nuovi processi, di politiche, etc etc...Un'eventuale passaggio di palla della determinazione del prezzo al produttore, un'autonomia del cliente nella configurazione, nei preventivi con un tool, richiederebbe ovviamente delle nuove regole per gestire a monte le modalità con cui erogare i servizi e lavorare...poi evidentemente ci saranno casi in cui il tool web non servirà ad una ceppa perchè la cucina del cliente è esagonale, con i soffitti di due altezze diverse e i fuori squadro di 10 cm...a parte tutto, in ogni caso, il rivenditore resta l'unico e insostituibile riferimento per la progettazione definitiva della cucina....e io questo l'ho scritto sin dall'inizio,,,

Questo deve essere un elemento finale, il risultato di un mercato rinnovato, ci vogliono anni. Ahimè.......io ne sarei contentissimo. Io non ne faccio una lotta per difendere la mia attività, da buon liberista ho sempre odiato chi difende il proprio sederone a prescindere e non sarò certo io a fare discussioni senza argomentare.
Faccio comunque notare: il clinete si fa un idea del prezzo medio ma se poi ci sono delle maggiorazioni di prezzo dovute al rilievo delle misure non è un prezzo reale, se guardiamo con gli occhi dell' utente medio, non va bene. Il lciente vuole farsi il preventivo fatto e finito e dal prezzo ricavato on line non vuole aggiungere un centesimo. E questa è già una distorsione che non funziona.

Re: per rivenditori. prezzi imposti come Ikea. perché no?

#150
nicolettaalematte ha scritto:
Ma io sono completamente d' accordo con voi sulla massima trasparenza possibile sui prezzi. Sul fatto che i produttori vogliono che siano i rivenditori a giocare sul prezzo mi pare piuttosto chiaro. Nel frattempo aggiungo: no sinceramente ai produttori non importa che la propria rete di vendita sopravviva, o meglio probabilmente pensano che tutto ritorni come prima della crisi. Probabilmente quando troveranno un ikea che arriva e gli impone i processi produttivi per arrivare a risparmiare 2 centesimi sul costo di un base, dal momento in cui la rete vendita sarà completamente sparita allora si arriverà al punto di svolta. O investono i produttori direttamente sulla rete di vendita oppure andranno in bocca alla multinazionale di turno. Ci si doveva arrivare prima della crisi con lungimiranza ora è già troppo tardi. Vedi q, essere pratici come il vecchio senza dita che ha tirato su l' azienda, significa avere un minimo di lungimiranza: Questo sistema può funzionare? Secondo me alla lunga no.
vorrei farti leggere un interessante documento che ho avuto a suo tempo dal presidente del SantaLucia (in tempi veramente non sospetti)... l'esatto contrario di quello che sostieni... e l'esatta visione che abbiamo "noi" produttori che siamo stati incapaci di crearci una nostra rete di distribuzione del mobile affidandoci a dei rivenditori sul territorio che quando non ci hanno bidonato (vedi aiazzone) ci hanno imposto condizioni allucinanti che alla fine spesso abbiamo pure dovuto accettare con le conseguenze (...europeo, florida...) che ben sappiamo.
Io non ho mai visto la tua attività ma da come parli mi immagino che tu abbia una mostra medio piccola con i problemi di tutti quindi probabilmente non hai mai ottenuto le "condizioni allucinanti" ma certo puoi immaginare quali siano le condizioni per operare con certe catene (...che molte volte mancano anche di solidità finanziaria...)
Pax tibi Marce