elise ha scritto:allegri ha scritto:Niente da dire sul fatto che i tedeschi sanno il fatto loro, e sanno sfruttare le economie di scala.
Io da rivenditore pero' non me la sento di proporre queste cucine ai miei clienti, perche' ritengo che il rapporto prezzo qualita' non sia all'altezza nel nostro mercato.
E non mi piace l'atteggiamento di tanti rivenditori che le fanno passare per le "cucine tedesche di grande qualita'", vendendole a prezzi molto alti.
Poi oh.... da imprenditori hanno ragione loro, perche' vendono molto e ci guadagnano.
per i prezzi, attenzione a dove finiscono i tedeschi (produttori) e iniziano gli italiani (listino Nobilia per l'Italia, Life, Arko)
per la qualità... non è il materiale (spessore, idrorepellenza, ecc.) ma l'assenza di rogne a determinare la qualità per il consumatore: altrimenti staremmo ancora tutti a scrivere con le stilografiche invece delle penne a sfera.
Ma infatti siamo d'accordo.
Sicuramente dalla fabbrica in Germania escono ad un buon prezzo (viste le indubbie economie di scala che si generano e vista la grande organizzazione).
Pero' lungo la filiera ci sono distributori, agenti, sub-agenti, procacciatori vari.
Ognuno di quelli si prende la sua percentuale....
E alla fine l'ultimo rivenditore acquista ad un prezzo troppo alto per quello che viene offerto.
Poi riguardo i problemi che puo' dare una cucina nel tempo, quello dipende da tanti fattori e la qualita' intrinseca del mobile incide, ma non cosi' tanto a mio avviso.