

Fine disegnatore, cartoonist, scenografo, incisore, regista teatrale e per il piccolo e grande schermo, attore lui stesso, Kentridge è un'artista totale che unisce poetica ed impegno. Film, animazioni, disegni, oggetti, richiamano spesso le zone industriali e minerarie di Johannesburg - dove è nato nel 1955 - emblema di abusi ed ingiustizie secolari perpetrati in Africa e i temi dell'apartheid, del colonialismo e del totalitarismo, sapientemente corroborate da immagini oniriche, sfumature liriche o pezzi comici. Questa miscela, unica, fa sì che i suoi messaggi siano al tempo stesso potenti e affascinanti, ma mai pedanti o convenzionali, mai scopertamente 'politici'. Il montaggio delle sue animazioni e dei suoi film, tra l'altro, ricalcano il gesto del disegno in divenire dell'artista, che è un continuo infinito cancellare e ridisegnare e grazie alla sua particolare poetica, Kentridge, da vita ad una visione personale, emblematica ed attuale, del Sudafrica.








Un'impressione forte si genera quando penetrando dentro l'installazione, si è rapiti dai movimenti misteriosi e scanditi, della macchina ideata da Kentridge - che lui stesso definisce 'macchina per respirare' - che dialoga anche con gli altri oggetti/sculture: ruote di bicicletta, megafoni conici (lo sono per davvero, contengono vere casse acustiche) ed altri oggetti, tutti orchestrati da giganti metronomi che compaiono potentemente nella proiezione iniziale, sulle pareti. La narrazione e il suo andirivieni è una danza - come quelle tradizionali africane - accompagnata da ombre in movimento e dalle riprese, in cui lo stesso artista, con una certa vena di humor, appare e scompare attraversando lo spazio immaginario di vecchie carte geografiche e di deliziosi interni, disegnati in bianco e nero. L’opera induce ad una riflessione sul tempo, che si rifrange ondivaga nell’attraversamento dei luoghi e nella vita quotidiana di tutti gli individui, seguendo un ciclo predeterminato, dalle albe ai tramonti, fino a ricomporsi in un coreografico tutt'uno cosmico e naturale.
Spezzoni tratti dall'installazione Refusal of Time, da ascoltare mentre si legge..:
http://www.youtube.com/watch?v=qXMNZelpd8o
http://www.youtube.com/watch?v=_ETGpUNSkkA
Infine un interessante Philip Miller, autore delle musiche di Refusal:
http://www.youtube.com/watch?v=5JUgAOQW7mk
Info:
http://www.fondazionemaxxi.it/2012/08/0 ... -thinking/