rena ha scritto:
ho mio fratello geometra ben afferrato in queste problematiche.
in presenza di scia, o cia ( e pertanto c'è una ristrutturazione, o manutenzione ordinaria)...tutto và al 10%.
Guarda non vorrei fare il giochino del "chi ce l'ha più lungo" ma sono iscritto all'ordine dei commercialisti e faccio questo lavoro da 15 anni e lo studio è aperto da 45 anni.
Le manutenzioni, che siano ordinarie o straordinarie, sono definite (fermiamoci alle ordinarie se no il discorso diventa troppo largo) nella lettera a) 1 comma art. 31 L. 457/99. Questi sono stati agevolati con l'articolo 7 della L 488/99 che istituisce per i lavori art 31 (ordinari e straordinari) l'aliquota agevolata al 10%, nel 2007 sono stati prorogati, essendo un'aliquota agevolata aveva bisogna della dichiarazione poi, nel 2009, con la L 191, il tutto è stato portato a regime variando il comma della finanziaria 2007 che conteneva la proroga. Portando a regime un'aliquota questa non ha più bisogno di una dichiarazione, sarebbe come dover rilasciare una dichiarazione al bar per avere l'aliquota al 10% sul caffè che si beve.
Detto ciò i beni significativi sono stati elencati con un decreto ministeriale nel dicembre 1999 detto elenco è stato esplicitato a causa dell'aliquota agevolata al 10% istituita dalla legge che ho citato prima (457/99). Il fatto che vi sia o meno una scia nulla a che vedere con l'applicazione iva.
Il problema è che, semplificando, tuo fratello probabilmente ci azzecca sempre. Perchè esistono i beni significativi? Perchè la norma faceva riferimento alle manutenzioni e non alle vendite con posa in opera. Esempio banale, se io compro una caldaia da un idraulico è ovvio che io voglia pure l'installazione poichè da sola la caldaia non è per me fungibile. E l'idraulico, se non la mettesse in opera, non effettuerebbe la vendita poichè non la comprerei da lui. In presenza di scia la cosa si risolve perchè, essendoci una ristrutturazione, di certo il valore della caldaia/infisso/ascensore sarà di certo minore rispetto al valore degli altri materiali e della manodopera.
Detto ciò, ognuno è libero di fare quello che vuole, anche sbagliare.