è sconcertante, non so più cosa credere....
tratto dal Corrire della Sera di oggi:
"scriverebbe un memoriale sulla morte di sua cugina? La voce è sospesa, un attimo soltanto: «Non mi sembra giusto...». Ma lo farebbe o no? «Io sono molto predisposta a scrivere, sa? Sono quasi una giornalista. Studio comunicazione allo Iulm. Ho fatto una specie di praticantato all'Informatore Lomellino, il settimanale di Mortara. Articoli su Natalie Wood, sulla prima bomba a raggi X, su personaggi storici. Mi hanno dato anche una rubrica, "Accadde oggi"». Allora si può fare... «Mi faccia pensare... No, questa cosa no. Non voglio scrivere di mia cugina. È una storia che non è ancora finita. Cioè, al contempo vorrei, perché ho l'ambizione personale... Non potete propormi qualcosa d'altro? Con mio padre difendo i giornalisti anche in questi giorni, che ne scrivono di tutti i colori: lui non capisce, ma io so che cosa vuole dire. Però non posso, su Chiara. Non voglio sfruttarla. Mia cugina, se fosse qui, mi direbbe: sei proprio una... ». "
"Paola Cappa non ha mai dato una riga all'Informatore Lomellino, smentiscono i responsabili del settimanale («sì, la conosciamo, ma non ha scritto niente»). E il suo memoriale sulla cugina assassinata, «non voglio sfruttarla », in realtà è bell'e pronto: lo pubblica il settimanale Oggi, già in edicola"
"due cugine dell'assassinata che si truccano prima delle interviste e poi allungano il curriculum all'operatore di Mediaset"
"Un mese fa, l'anticipo di tutto questo voyeurismo giudiziario: al discobar è venuto a far serata anche il Fabrizio Corona di Vallettopoli e c'è chi ha visto le gemelle pure lì, inconsapevoli e future Azouz. "
Riguardo alla foto ormai celebre:

Ecco, quell'immagine è un fotomontaggio."
"Basta guardarla con attenzione per accorgersi che la fotografia è un collage di due scatti diversi, ritoccati in modo piuttosto maldestro. Paola e Stefania sono illuminate da una luce calda, hanno il flash sparato sul viso. Chiara, a sinistra, ha sul volto una luce più fredda. La prospettiva e lo sfondo, che si mischiano l'uno nell'altro, sono differenti. Il vestito di Chiara è rosso, come quello delle gemelle, ma è stato «copiato» da quello della cugina: in origine infatti era un asciugamano bianco. L'orecchino della vittima pare un puntino disegnato al computer. Davvero una coincidenza quell'orecchino. È proprio rotondo come quello che Chiara indossava il giorno in cui è stata uccisa, e che è finito a terra, mischiato nel sangue e nei capelli, quando l'assassino la bloccava per colpirla alla testa. "
"la conferma arriva dalla fotografa di Garlasco, Laura Ripa, che come Stefania fa la volontaria alla croce garlaschese: «Il 14 pomeriggio, il giorno dopo l'omicidio, Stefania mi ha mostrato le due foto e mi ha chiesto se era possibile un fotomontaggio. Mi ha detto che voleva un ricordo personale di loro tre insieme. Io non mi sono fatta tante domande, ho solo fatto il mio lavoro. In fondo di fotomontaggi se ne fanno tanti»." Con la piccola differenza che, in questo caso, apena ricevuto il fotomontaggio, le gemelle K sono andate immediatamente ad esporlo davanti alla casa della vittima, posando per le telecamere dei giornalisti mentre si commuovevano davanti al ricordo della loro cuginetta...