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da duemilaundici
Ciao!
Da quello che so io, se il donatario (tuo padre) dovesse morire (tiè!) prima che siano trascorsi 20 anni dalla data della donazione (periodo oltre il quale l'atto non può più essere impugnato) l'oggetto della donazione rientrerebbe automaticamente nell'asse ereditario e quindi tutti gli eredi legittimi potrebbero fare valere i loro diritti inalienabili. Questo significa che l'atto di acquiescenza perderebbe ogni valore.
Considera poi che in presenza di una donazione difficilmente le banche concedono mutui.
Le uniche soluzioni che hanno prospettato a me sono:
1. fare un atto di compravendita anzichè di donazione.
2. se si vuole assolutamente percorrere la via della donazione, farsi rilasciare delle garanzie da parte dei co-eredi. In questo modo, se il donatario dovesse venire a mancare prima dei famigerati 20 anni, i co-eredi ci penserebbero su 2 volte prima di impugnare la donazione. E' una sorta di ricatto: se loro impugnano tu smetti di pagare le rate del mutuo e loro, in quanto garanti, sono obbligati a pagare al posto tuo.
A mio avviso il tutto non è molto simpatico. Io sto valutando quanto mi potrebbe costare la compravendita.