Funzionamento caldaia a condensazione

- 17 giugno 2015

Funzionamento caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione rappresenta l'ultima frontiera in fatto di impiantistica e si può affermare che essa sia il prodotto più funzionale ed ecologico esistente nel mercato. Le caldaie tradizionali stanno per abbandonare le nostre abitazioni, in quanto le nuove frontiere del riscaldamento desiderano soddisfare esigenze di risparmio economico e porsi in modo amichevole nei confronti del delicato ecosistema. Ma tecnicamente qual è il funzionamento della caldaia a condensazione? Essa sfrutta una processo termico, per il quale si cerca di recuperare il calore latente di condensazione, trasformandolo in energia ed evitando che esso si disperda inutilmente nell'ambiente. Questo processo sfrutta delle caratteristiche termiche dei materiali di combustione, fattore che si pone rilevante nell'impiego di caldaie a condensazione. Ogni combustibile possiede, infatti, un 'potere calorifico inferiore', cioè una parte di calore in eccesso che tende a disperdersi durante la fase di combustione. Essi possiedono al contempo un 'potere calorifico superiore', ovvero una quantità di calore che rendono effettivamente disponibile in fase di combustione.

Struttura caldaia condensazione

La caldaia a condensazione sfrutta il potere calorifico inferiore dei combustibili, riportando in circolo la porzione che altrimenti andrebbe dispersa e impiegandola per riscaldare ulteriormente l'acqua. Il processo avviene mediante una sorta di canalizzazione interna alla struttura, realizzata mediante degli scambiatori di calore. Essi devono tenere conto dell'acidità corrosiva delle condense e, per questo motivo, chiedono di essere realizzati in particolari leghe metalliche. Le performance dei sistemi di ultima generazione sono notevolmente aumentate nel tempo, assicurando dei componenti sempre più raffinati e valutabili in base alle preferenze funzionali e ai costi di realizzo. Ecco che nella caldaia a condensazione, funzionamento e performance moderne danno vita ad una soluzione tecnologicamente raffinata, votata al risparmio e alla salvaguardia dell'ambiente.

Funzionamento ottimale

Il funzionamento della caldaia a condensazione raggiunge il massimo rendimento avviene a temperature basse. Le caldaie 'tradizionali' presentavano un funzionamento basato su una temperatura di entrata di circa 70°-75°, per porsi ad un'uscita pari a 80°-85°, mentre nel caso dei questo particolare tipo queste cifre si dimezzano. Il principio della condensazione sfrutta abilmente temperature che si aggirano attorno ai 40°-45° di uscita, garantendo una costante ma più bassa fuoriuscita del calore. Cosa significano questi dati? In termini semplici questa tipologia trova il suo impiego ottimale se costantemente in uso a temperature basse, abbinata ad un sistema ad irradiazione a basso consumo. Il riscaldamento continuo e non particolarmente elevato, si addice ad abitazioni dove gli abitanti trascorrono molto tempo in casa, assicurando una percezione del calore costante. Questo modello trova quindi il suo ottimale funzionamento con questi presupposti, in quanto se la casa viene abitata solamente nelle ore notturne, il calore prodotto non è necessario, oppure non avviene il risparmio per il quale essa è predisposta. Un importante fattore da considerare, si basa sulla tipologia di carburante prescelto. Il migliore è il metano, in quanto esso presenta un potere calorifico inferiore molto elevato, seguito dal butano e dal gasolio. In previsione di una sostituzione di caldaia con un modello a condensazione, si devono quindi valutare questi aspetti, per compiere la scelta più oculata e mirata al risparmio.

Vantaggi rispetto alla tradizionale

La caldaia a condensazione presenta un funzionamento diverso dalla caldaia tradizionale, in quanto essa sfrutta il riciclo della condensa. Perché tale processo avvenga, è prevista al suo interno la presenza di tubazioni dedicate allo smaltimento della stessa e di conseguenza anche i camini devono essere realizzati in materiali idonei e certificati, quali particolari leghe metalliche o plastiche. L'impiego ideale di questi modelli avviene con impianti di riscaldamento a bassa temperatura, quali i sistemi irradianti, le serpentine da parete o da pavimento. Attraverso questi sistemi, costantemente accesi e veicolanti basse temperature, questa tipologia può assicurare un effettivo risparmio in termini di impiego di carburante e di denaro in bolletta. Il costo di questo tipo di impianto è inoltre diminuito notevolmente nel corso degli anni, aggirandosi dai 1000 euro di base ai 2000 euro per i modelli più potenti. Considerando che il prezzo di una caldaia tradizionale si aggira tra i 500 e i 1000 euro, non si nota un divario clamoroso, tanto più che la differenza può essere ammortizzata in termini di risparmio energetico. Va infine considerato che questo tipo di impianto può essere abbinato all'installazione di pannelli solari. L'accoppiamento delle due soluzioni, magari integrate dalla presenza di un impianto a basso consumo, può dare vita ad un reale risparmio in termini economici, assicurando una confortevole e costante distribuzione del calore e contribuendo a salvaguardare l'ambienti da continue ed inutili emissioni di calore.

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