Impianti idraulici, come sono fatti

- 23 febbraio 2016

Impianti idraulici casa

Nella fase di progettazione di una casa riveste un'enorme importanza la creazione degli impianti idraulici, parte essenziale e integrante della nostra abitazione. Questo impianto ha diversi compiti, tra cui portare l'acqua fredda e calda a casa, distribuirla nei vari locali (essenzialmente bagni e cucina) e scaricare le acque nere, quelle di scarto. In questa prima fase, quella di progettazione, occorre valutare la grandezza della casa, il posizionamento delle stanze che usufruiranno di accesso all'acqua e le esigenze delle persone che la useranno. È importante infatti valutare quali punti predisporre per i vari lavandini ed elettrodomestici per non commettere errori da “pagare” in momenti successivi: è consigliabile, infatti, predisporre un allaccio che magari non verrà utilizzato piuttosto che dover intervenire sui muri una volta che la casa sia stata terminata e arredata (il classico esempio è quello della lavastoviglie: forse non la utilizzeremo in un primo momento, ma negli anni potremmo trovarla un valido aiuto in cucina). La progettazione dell'impianto idraulico è sottoposta ad una serie di normative e deve essere effettuata da un professionista del settore.

Impianti idraulici bagno

Gli impianti idraulici relativi al bagno sono costituiti da un'essenziale impianto di scarico, solitamente a doppia tubatura, che permette di tenere separate le acque nere dalle bianche e mantenere un alto livello di igiene: in questo modo non ci saranno problematiche legate al cattivo odore o al riflusso delle acque di scarico. Il sistema di carico, invece, può essere a collettore o in derivazione: nel primo caso l'acqua arriva alle varie destinazioni tramite un solo tubo che parte da un collettore centrale, mentre nel secondo caso gli apparecchi sanitari sono collegati in serie alla rete di distribuzione idrica. I lavandini del bagno sono inoltre dotati di un foro apposito, la bocchetta del troppo pieno, che fa defluire in un canale sottostante l'acqua che arriva per errore a raggiungere la zona sotto il bordo. Oltre al rame e al pvc, anche l'acciaio, il piombo e il gres sono materiali accettati dalla norma UNI 9182/2010, quella competente in materia che contiene anche i parametri e il dimensionamento delle reti di distribuzione dell'acqua per il consumo domestico. Il costo per un impianto bagno standard si aggira intono ai 3000 euro, dal momento che questa parte rappresenta la più consistente dell'intero impianto dell'abitazione.

Costo impianti idraulici

Ovviamente il costo degli impianti idraulici varia a seconda della grandezza dell'abitazione, dell'impresa che si occupa del servizio, del tipo di materiali utilizzati. Quest'ultima è infatti una variante che ha un forte peso sul preventivo totale, se si calcola, solo per fare un esempio, della differenza di costo tra il pvc e il rame, due materiali largamente utilizzati per le tubature. Il pvc negli ultimi anni si è rivelato quello più utilizzato grazie al suo conveniente rapporto qualità-prezzo: si tratta di un materiale igienico e resistente, piuttosto duraturo nel tempo e dai costi contenuti. La stima generica per l'impianto di un intero appartamento dalle dimensioni medie (100/120 m2) si aggira intorno ai 6000/8000 euro, a patto che non ci siano richieste o condizioni particolari per quanto riguarda i bagni, che rimangono la parte più costosa dell'insieme. Questo costo prevede la realizzazione delle tracce nei muri per posizionare i tubi, la posa delle tubazioni di acqua calda e fredda con le relative valvole, la posa delle tubazioni destinate allo scarico (compresi i sifoni) ed eventualmente la fornitura dei sanitari e della rubinetteria.

Schema impianti idraulici

Anche se nella pratica sarà un professionista ad occuparsi della realizzazione degli impianti idraulici, è bene conoscere a livello schematico il posizionamento dei tubi e la loro funzione principale. Nella maggior parte delle abitazioni (e sempre nel caso dei condomini) il sistema è formato da una serie di colonne verticali, dette anche di “adduzione” che convogliano l'acqua a partire dalle condutture centrali per distribuirla nei vari appartamenti; una di queste colonne è dedicata allo scarico delle acque nere ed è collegata al soffitto dell'edificio dove i gas si disperdono tramite un comignolo. Se la pressione dell'acqua è troppo bassa e non riesce ad arrivare ai vari appartamenti, in molti casi si fa uso di un'autoclave, un serbatoio che mantiene la pressione sufficientemente alta da arrivare ai piani superiori. In ogni abitazione è presente un rubinetto principale collegato ad un contatore: da qui l'impianto può essere chiuso completamente in ogni momento. Tramite i tubi di raccordo l'acqua arriva ai bagni, dove è presente il sifone, mentre l'acqua destinata ai rubinetti è deviata verso la caldaia per il suo riscaldamento attraverso un sistema di tubi parallelo: questo è lo schema semplificato dell'impianto idraulico tradizionale.

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