Redazione - 02 dicembre 201518 giugno 2019
Cucina soggiorno: scopri insieme a noi come arredare al meglio la cucina open space sul soggiorno scegliendo i mobili adatti.
Redazione - 02 dicembre 201518 giugno 2019
Una dimensione sociale, quella del living ampio con ambiente unico cucina e soggiorno, e decisamente moderna. Può essere la scelta di chi ama ricevere in modo informale, con gli ospiti che aiutano ai fornelli: del resto, se i migliori ristoranti stellati sempre più spesso schiudono quello che un tempo era uno scrigno segreto e cucinano a vista, perché non lo si dovrebbe fare nella vita di tutti i giorni con la propria famiglia e con gli amici? La cucina a vista sul soggiorno, però, non sempre è una scelta: può essere una soluzione obbligata per questioni di spazio, come avviene, per esempio, nelle case di nuova costruzione. Ma anche in caso di ristrutturazione, talvolta la cucina separata viene trasformata in qualcos’altro – una dispensa, una camera in più o un secondo bagno – ed ecco che il living diventa un unico ambiente in cui cucina, pranzo e salotto devono coesistere. Qualsiasi sia la motivazione, le soluzioni per arredare un ambiente unico cucina e soggiorno senza rinunce non mancano. Basta uscire un po’ dagli schemi e liberare la creatività. In foto: Pinta-K/Orlando-K di Leicht.
Un indubbio vantaggio di avere una cucina open space sul soggiorno è la convivialità: la preparazione del pasto diventa tutt’uno con la sua consumazione, senza soluzione di continuità; inoltre si hanno a disposizione spazi più ampi e ariosi rispetto a quelli generalmente più limitati di una cucina separata. Per questo l’arredamento del soggiorno cucina prevede una fusione degli ambienti: è la cucina a entrare nel living, per esempio attraverso una penisola che nasce come piano di lavoro e termina con il tavolo, oppure con un’isola che ha la doppia funzione di piano attrezzato con fuochi o lavello e di bancone da bar con gli sgabelli. Un’idea dalla connotazione spiccatamente giovane e informale, poi, sono le pellicole magnetiche per “vestire” le ante della cucina come se fossero quelle di un soggiorno con cover intercambiabili per mobili e pensili: lo fa Aran Cucine con la collezione Cover. Questo vantaggio dell’open space, però, è anche il suo limite: mancanza di privacy, difficoltà a tenere in ordine l’ambiente del soggiorno mentre l’area di lavoro della cucina è in attività. In questi casi, un’idea di arredamento sono le pareti scorrevoli e vetrate per separare gli ambienti solo all’occorrenza, oppure le scaffalature a giorno bifacciali, che mascherano senza nascondere.
L’arredamento di un locale open space per cucina e soggiorno mette di fronte a molte scelte non facili: una di queste è relativa allo stile e al colore dei materiali per i due ambienti: uguali, simili o a contrasto? Le cucine più attuali, e in generale quelle pensate per ambienti unici, possiedono molte caratteristiche tipiche dei mobili da living: vani a giorno, vetrine, ripiani bassi o elementi sospesi. Non è difficile, quindi, abbinare con gusto zona soggiorno e zona cucina, anzi spesso si possono utilizzare gli stessi arredi, per esempio facendo proseguire il piano cucina nel soggiorno fino farlo diventare un mobile per la TV e impianto stereo. Cucina e soggiorno open space, inoltre, si trovano a condividere anche il tavolo, che spesso rappresenta allo stesso tempo l’elemento di divisione e di continuità dei due ambienti. Un tavolo che può abbinarsi, per stile e finiture, a uno dei due ambienti, a entrambi o essere del tutto a contrasto, come per esempio un vecchio tavolo di recupero inserito in un contesto contemporaneo.
20 metri quadri per cucina e soggiorno in un unico ambiente sembrano una vera sfida. Eppure con un progetto ben realizzato, la sfida non è di quelle impossibili. Come far stare cucina e soggiorno in 20 mq? Prima di tutto bisogna considerare la posizione degli attacchi di acqua e gas: quello è il vero punto di partenza perché a meno che non si intenda procedere con una ristrutturazione importante, determinano la posizione della parete attrezzata – o delle pareti, se si vuole sfruttare un angolo – della cucina. Questa sarà progettata in modo tale da garantire la massima capienza dei mobili contenitori, possibilmente con pensili alti o a doppia fila e con elementi che creino piani d’appoggio supplementari, anche piani scorrevoli sui fuochi che fungano da copertura e da piano di lavoro. Date le ridotte dimensioni, è importante anche valutare l’impatto visivo che avrà l’arredamento nel suo insieme: a una forte esigenza di spazi contenitori chiusi in cui stipare tutto quanto serve alla cucina, si affianca quella di non appesantire l’ambiente: meglio prediligere tinte chiare e optare per un solo colore, da ravvivare con gli accessori, o al massimo accostare due tonalità diverse ma complementari. Una possibilità i cui ingombri vanno valutati con attenzione, infine, è inserire un elemento al centro, che sancisca la divisione garantendo nello stesso tempo continuità: il divano, o un mobile con vani a giorno per separare i due ambienti lasciando filtrare la luce oppure un’isola - o penisola - a servizio della cucina da un lato e del pranzo dall’altro. In foto: Feel di Scavolini