L'oleandro è una pianta ornamentale molto diffusa in Italia: possiamo vederla spesso fare parte degli arredi urbani, addirittura viene piantata frequentemente lungo le autostrade. Si tratta infatti di una pianta molto robusta e resistente, che teme una sola cosa, ovvero il freddo prolungato. Per questo un clima mite, come quello della nostra penisola, gli è particolarmente congeniale. Il nome scientifico dell'oleandro è Nerium Oleander, ed appartiene alla famiglia della Apocynaceae. Il suo aspetto estetico è molto gradevole, perchè presenta foglie lanciformi verdi e lucenti, e fiori colorati che sbocciano per tutta l'estate, fino ad autunno inoltrato. I fiori possono essere prevalentemente rosa o bianchi. La pianta può raggiungere, in natura, anche i sei metri di altezza, ma coltivata in genere assume la forma di un cespuglio o arbusto, che comunque, se lasciato sviluppare, può arrivare fino a due metri.
Bisogna sempre tenere presente che nelle foglie dell'oleandro sono contenute delle sostanze velenose che possono essere nocive anche per l'uomo, ma solo se ingerite. Comunque è sempre bene fare attenzione quando si manipolano queste piante, indossando dei guanti, o evitando di toccarsi gli occhi, o dei cibi, se prima si è entrati a contatto con gli oleandri a mani nude. La cura di questa pianta è davvero molto semplice, perchè non richiede molta acqua: viene piantata infatti lungo le strade proprio perchè le è sufficiente l'acqua piovana e non c'è bisogno di annaffiarla con troppa frequenza. Ama i terreni sabbiosi o gessosi, infatti si trova particolarmente anche lungo le coste o vicino le spiagge. Anche la potatura non richiede particolari cure: ci si può ricorrere nel caso in cui dovesse esserci una gelata improvvisa, per togliere le parti morte. La pianta tornerà sicuramente a fiorire in primavera, perchè l'oleandro è molto resistente. Anche i fiori morti vanno rimossi, perchè appesantiscono inutilmente la pianta.
L'oleandro è una delle più tipiche piante di arredamento che vengano usate, soprattutto nei giardini, perchè infatti si tratta di una pianta da esterno. Ciò non toglie che possa essere conservata anche in casa, in vaso. L'uso esterno in genere prevede che venga messa in un angolo assolato e riparato del giardino, perchè, come si diceva, teme solamente il freddo troppo intenso. In genere, può essere coltivato in cespugli o anche in siepi, perchè si presta ad essere modellato secondo la forma desiderata. Può essere un'idea arredo molto interessante, se si ha lo spazio sufficiente, farlo crescere intorno ad un piccolo lago o polla: infatti l'oleandro prospera particolarmente lungo i corsi o gli specchi d'acqua, specie su terreno sassoso. Quindi lo si può anche decorate con pietre, pietrisco o ghiaia. Molto gradevole è anche strutturarlo in modo da formare una siepe bassa, che diventerà un vero e proprio muro variopinto nel momento della fioritura. Nel proprio giardino, gli oleandri possono essere conservati in vaso o piantati direttamente nel suolo. Bisogna fare attenzione ai parassiti, anche se è molto raro che questa pianta contragga delle malattie.
Anche in casa è possibile tenere una pianta di oleandro. Dipende ovviamente dallo spazio che si ha a disposizione: si possono trovare dei vasi con piante molto grandi, che sviluppano sempre tanto in altezza che in larghezza, quindi lo spazio da riservargli deve essere ampio anche come area di superficie. Oppure, si possono prediligere delle piante più piccole, da mantenere sempre più o meno di dimensioni ridotte, o da poter piantare in giardino nel momento in cui inizi a crescere troppo. In casa, è sempre bene collocare l'oleandro in una zona parecchio soleggiata, ma non direttamente sotto una finestra o dietro un vetro, perchè i raggi del sole potrebbero danneggiarlo. Bisogna badare di mantenere la terra sempre umida, magari usando uno di quei simpatici animaletti in terracotta che rilasciano gradatamente l'umidità nel terreno. L'unica accortezza che si deve avere in casa, se si hanno bambini o cani, o altri animali domestici, è ricordare sempre che l'oleandro è velenoso, e che quindi se ingerito può essere nocivo. Per il resto, regalerà alla vostra casa tutta la bellezza dei suoi delicatissimi fiori.
Gli oleandri sono piante rustiche e resistenti, che riescono a crescere anche quando le condizioni ambientali non sono ideali per loro; è possibile però che anche queste piante vengano colpite da parassiti e malattie che ne minimo la salute e che, se non contrastate con rapidità, possono portare a danni anche gravi. Uno dei parassiti più comuni che possono colpire l'oleandro è la cocciniglia, che può presentarsi in qualsiasi periodo dell'anno e che va debellata rapidamente, visto che se non trattata, può portare anche alla morte della pianta. Se l'attacco è circoscritto, l'intervento più efficace prevede l'utilizzo di un batuffolo di cotone imbevuto di alcool da utilizzare per eliminare meccanicamente i parassiti. Se l'infestazione è diffusa, meglio utilizzare appositi prodotti insetticidi. Altro parassita che può rovinare la pianta è il ragnetto rosso, un acaro che fa ingiallire le foglie. Per fortuna, per la sua eliminazione, può essere sufficiente aumentare l'umidità ambientale con maggiori nebulizzazioni d'acqua. In caso di problema massiccio, esistono anche prodotti acaricidi specifici.
L’oleandro resiste molto bene nei luoghi caratterizzati da un clima torrido, non soffre particolarmente nemmeno quando con temperature che arrivano a 40-50 gradi; è anche vero, d’altra parte, che preferisce svernare in climi miti oppure al riparo: il gelo, infatti, può rivelarsi deleterio. Fra giugno e luglio è possibile moltiplicare l’oleandro per talea, che radica facilmente anche in acqua. La principale raccomandazione è quella di indossare sempre i guanti perché ogni parte di questa pianta è velenosa. Dopo la potatura, quando comincia l’autunno, bisogna inoltre evitare di bruciare i rami poiché anche le esalazioni derivanti dai fumi possono risultare tossiche. Ma vediamo il procedimento nel dettaglio: con l’ausilio di una lama sterilizzata e ben affilata, prelevate due o tre segmenti di ramo della misura compresa fra i 15 e i 20 centimetri. La pianta deve essere in perfetta salute e rigogliosa. Ricoprite un bicchiere pieno d’acqua con della carta stagnola e praticate su quest’ultima dei fori, quindi inserite ogni ramo in un foro. Mettete il bicchiere con le talee in un posto che riceva molto luce e nel quale la temperatura sia costantemente fra i 18 e i 20 gradi. A questo punto non resta che aspettare che le talee mettano radici: quando arriva il momento, potete stabilire se piantarle in un vaso oppure in piena terra.
Si ritiene che l’oleandro sia originario dell’Asia, anche se non ci sono prove in merito; di certo ha messo radici spontanee nelle regioni del Mediterraneo e si adatta a qualsiasi clima e qualsiasi terreno. Viene coltivato esclusivamente a scopo ornamentale, inizialmente tende a salire e poi si espande con rami arcuati verso l’esterno. Le foglie sono strette e slanciate e restano verdi per molto tempo. I fiori, belli e grandi, nascono a coppie di due e formano gruppi omogenei disposti in cime terminali. Il calice dell’oleandro è diviso in cinque lobi, così come la corolla. I frutti sono follicoli fusiformi, lunghi al massimo quindici centimetri, e una volta maturi si aprono longitudinalmente lasciando uscire facendo i semi. La fioritura dell'oleandro comincia ad aprile e raggiunge il culmine ad agosto, prolungandosi fino all’autunno inoltrato. Con la potatura si eliminano gli stelli vecchi e gli apparati floreali secchi, al fine di restituire forza alla pianta e quindi stimolare la rinascita dei fiori. Poiché cresce in modo veloce e disordine, l’oleandro necessita di una potatura corretta e razionale, ma anche regolare e costante: è l’unico modo per prevenire malformazioni dei rami durante la crescita, specialmente se la coltivazione avviene nel vaso. Il taglio degli steli sfioriti e dei fiori secchi deve essere deve essere effettuato a circa dieci centimetri dalla base; se la pianta ha la forma di cespuglio occorre procedere in modo da lasciarla inalterata. Ricordate anche in questo caso di indossare sempre dei guanti da giardiniere, perché l’oleandro è velenoso. Se non li avete, utilizzate della carta usa e getta o comunque trovate il modo di proteggere le vostre mani. Disinfettate gli attrezzi per la potatura sia prima di iniziare il lavoro che una volta giunti al termine.