Redazione - 13 dicembre 201713 dicembre 2017
Le piante da appartamento decorano ogni ambiente. Scopri quelle che purificano l’aria, quelle nocive, quelle seminaturali e quelle artificiali
Redazione - 13 dicembre 201713 dicembre 2017
Le piante da appartamento decorano, assorbono l’umidità, neutralizzano gli odori sgradevoli e purificano l’aria. Alcuni vegetali possono assorbire dal 50 al 90% delle sostanze che inquinano l’ambiente domestico, spesso causa di allergie, di affaticamento, di giramenti di testa e di altri disturbi ancora più gravi. Il cactus e la tillandsia, che non necessita di terra, attenuano anche gli effetti nocivi prodotti dalle radiazioni emesse dalla televisione e dagli schermi dei pc. Le piante si possono collocare in ogni ambiente della casa, basta scegliere la specie e la dimensione adatta. I bonsai originari dei paesi tropicali come, ad esempio il ficus, l’olmo giapponese, la carmona macrophylla, caratterizzata da graziosi fiorellini bianchi, la serissa, la sagerezia e alcune varietà di crassula, possono stare anche all’interno di un’abitazione. Devono essere posizionati in una zona ben illuminata, ma non ai raggi solari diretti e comunque lontano da fonti di calore. Chi detesta gli insetti, ma anche gli insetticidi tossici, può optare per le piante carnivore da appartamento tra cui la dionea, detta anche pianta acchiappamosche, e l’ornamentale serracenia purpurea il cui nettare narcotizzante attira e stordisce i piccoli invertebrati che inevitabilmente finiscono nell’imbuto della pianta.
Poiché crescono in vaso, le piante da appartamento, particolarmente sensibili alle variazioni termiche, necessitano di maggiori cure rispetto a quelle con le radici in piena terra. In linea generale, durante l’inverno vanno posizionate alla luce e comunque lontano da fonti di calore, mentre in estate non devono essere esposte a getti di aria fredda o calda prodotti dai condizionatori. Le piante necessitano di una buona circolazione dell’aria, tuttavia meglio evitare la zona in prossimità dell’ingresso a causa di possibili correnti che potrebbero causare la prematura caduta delle foglie. Il fogliame, poi, non deve toccare o essere troppo vicino ad una parete o ad una vetrata. Di tanto in tanto alcuni getti vanno tagliati, ma per la potatura i periodi migliori sono l’inizio della primavera o l’autunno; per la concimazione meglio evitare l’inverno. Le foglie necessitano di particolari cure; se l’ambiente è molto secco vanno nebulizzate o spruzzate con acqua, la polvere deve essere tolta utilizzando, in modo delicato, un panno umido e se diventano gialle può essere utile usare un fertilizzante specifico con azoto e ferro chelato. Quando si innaffia una pianta bisogna far ruotare il vaso di mezzo giro affinchè tutte le parti della pianta possano fruire della luce. I bonsai da interno si curano diversamente rispetto alle altre piante da appartamento; essendo piantati in vasi di piccole dimensioni hanno scarse riserve di sostanze nutritive e di acqua. Quelli tropicali necessitano della luce naturale e talvolta anche di quella artificiale, di molta umidità, di temperature piuttosto alte e di una buona concimazione.
Ci sono piante da appartamento che assorbono le sostanze nocive presenti nell’aria, ad esempio il benzene e la formaldeide rilasciate anche dal fumo delle sigarette, lo xilene e il toluene presenti negli schermi dei computer, l’ammoniaca contenuta nei prodotti destinati alle pulizie domestiche. Secondo la Nasa per purificare l’aria all’interno di un’abitazione ci vorrebbe una pianta ogni 30 metri quadri. L’edera, spesso usata per creare effetti scenografici, e lo spatafillo (in foto), di origine tropicale, eliminano la formaldeide, il benzene, il tricloroetilene, lo xylene e il toulene. Lo spathiphyllum, o giglio di pace, caratterizzato da profumati fiori bianchi, rimuove anche l’ammoniaca. Tra le piante che assorbono la formaldeide, la rigogliosa felce di Boston, adatta ad ambienti non particolarmente luminosi, la felce Kimberly Queen, la decorativa dracaena janet craig, la palma di bamboo, il ficus e il ficus benamino. Rimuovono xylene e toulene, l’aggraziata areca palmata e la dracena marginata. La chamaedorea elegans, una resistente palma nana adatta ad ambienti poco illuminati, assorbe l’ammoniaca, la gerbera, che necessita di molta luce, la trielina. Il ficus beniamino, molto diffuso nelle abitazioni, elimina la formaldeide, l’ammoniaca, lo xylene e il toulene. La dracena difende dal monossido di carbonio e dal fumo di sigaretta; quella marginata, in particolare, dagli agenti inquinanti rilasciati dai prodotti utilizzati per l’igiene della casa. Altre piante che purificano l’aria sono il sempreverde falangio, detto nastrino, l’aloe vera e il fico del caucciù che tra l’altro trattiene la polvere.
Le piante da appartamento arredano. Anche un angolo angusto può essere valorizzato da una composizione verde o da una pachira acquatica, detta anche pianta dei soldi; in Estremo Oriente, il paese di origine, infatti, viene considerata un albero della buona sorte. Ad ambienti di dimensioni contenute si addicono piante a sviluppo verticale e poco ingombranti come, ad esempio, la sanseveria tornata di moda soprattutto per decorare ambienti moderni. In soggiorno si possono collocare piante come il ficus benjamino, l’areca palmata, lo spatifillo che secondo il Feng Shui emana vibrazioni positive. La yucca (in foto), generalmente chiamata tronchetto della felicità, è facile da curare; ama la luce del sole e non richiede potatura. Se le dimensioni lo consentono e se i soffitti sono particolarmente alti, un alberello con il tronco sinuoso, magari posizionato al centro della stanza, catalizza l’attenzione rendendo unico l’ambiente. Sulle mensole si possono sistemare piante grasse, edere e altri rampicanti. Diverse le piante adatte alla cucina, ad esempio la dracena fragrans, la liriope spicata, il dendrobium, il potos, che necessita di poche cure, e il capelvenere, una felce dalle piccole fronde originaria del Brasile. Belle e utili le piante aromatiche, come il basilico, il prezzemolo, la menta, l’erba cipollina, la salvia e il dragoncello; abbelliscono, servono per la preparazione dei cibi e coprono gli odori. Alla camera da letto si addicono le piante che emettono ossigeno durante la notte, come la sanseveria, l’aloe vera, la begonia e l’orchidea phalaenopsis; a differenza delle precedenti, quest’ultima necessita di poca luce. Una pianta di gelsomino contribuisce al rilassamento; la lavanda, adatta anche alla camera dei bambini, concilia il sonno e allontana le zanzare durante la stagione estiva. In bagno l’aloe barbadensis e la tillandsia cyanea assorbono vapore acqueo, mentre un filodendro, adatto per conferire un’atmosfera esotica, assimila il pentaclorofenolo, PCP, un composto che si sprigiona dal legno trattato; un’orchidea rende l’ambiente elegante e zen contrastando il monossido di carbonio che in taluni casi viene emesso dagli apparecchi a combustione.
Grazie a nuovi metodi di fabbricazione, a materiali innovativi, a particolari rivestimenti che offrono una sensazione real touch, a colori applicati con speciali tecniche, alla cura artigianale dedicata al loro confezionamento, le piante e i fiori artificiali, oggi considerati a tutti gli effetti veri e propri elementi d’arredo, hanno un aspetto molto naturale. Mai tossiche per persone e/o animali, queste particolari piante da appartamento si adattano ad ogni ambiente, si possono profumare usando appositi spray e si spostano senza problemi. Rappresentano una buona soluzione in una casa occupata solo pochi mesi all’anno, in zone dell’abitazione dove il verde non può sopravvivere oppure semplicemente quando manca il tempo o la voglia per curare dei vegetali. Se di buona qualità, questi prodotti richiedono poca manutenzione e rimangono inalterati a lungo nel tempo. In commercio si trovano molte specie di piante artificiali, dalle felci ai ficus, dagli aceri ai bonsai, l’importante è scegliere quelle che meglio si adattano allo spazio a disposizione e all’arredamento. Tra i produttori che realizzano prodotti di alta qualità, Evergreens, e ila international, la cui offerta comprende non solo piante finte, ma anche piante semi-artificiali o seminaturali caratterizzate da foglie, su cui non si deposita la polvere, da frutti che sembrano reali e da tronchi veri, sottoposti a specifici trattamenti di essicazione e di conservazione. I vasi, esclusivamente Made in Italy, personalizzano e conferiscono eleganza ad ogni prodotto. In foto Pianta seminaturale con frutti di ila international, azienda situata a Zanica, in provincia di Bergamo
Tra le piante da appartamento facili da curare, sicuramente le piante grasse, piccole, grandi, affusolate, a spirale o tondeggianti. Tra le molte varietà, semplice ed elegante, il cactus zebra, originario del sud Africa; appartiene alla famiglia degli aloe, necessita di molta luce e di una temperatura compresa tra i 15 e i 20 gradi. Decorativo il tacitus bellum (in foto) caratterizzato da foglie di forma triangolare e da fiori a forma di stella dai colori vivaci. Molto scenografico il sedum morganianum; cresce rapidamente e si sviluppa a cascata, quindi va posizionato in alto, ad esempio su mensole alte. A sviluppo ricadente la schlumbergera e la rhipsalidopsis gaertneri che per il periodo della fioritura sono dette, rispettivamente, cactus di Natale e cactus di Pasqua, L’opuntia microdasys, simile al fico d’india, conosciuta anche come bunny ears cactus per le foglie che assomigliano alle orecchie di un coniglio, da maggio a settembre produce gialli. Di dimensioni ridotte le piante grasse che appartengono alla famiglia delle frailea. Appartiene alla grande famiglia delle crassulacee e ha la forma che ricorda i templi buddisti la Buddha’s temple, una pianta grassa bella ed aggraziata; richiede molta luce e non sopporta temperature eccessivamente rigide. In presenza di bambini e di animali, meglio evitare di posare a terra piante grasse con le spine.
Alcune piante hanno una funzione benefica per l’uomo e per l’ambiente domestico, altre sono pericolose. Il filodendro, decorativo e facile da tenere poiché richiede poche cure, rilascia una sostanza tossica dannosa per le persone e soprattutto per gli animali domestici. L’anturio può causare intossicazioni sia per contatto, sia per ingestione. Anche la Stella di Natale può provocare eritema e se ingerita danneggiare l’intestino. La felce, simbolo dell’ignoto e del mistero, adatta a qualsiasi locale e in grado di creare un notevole impatto visivo, deve essere tenuta lontana da bambini perché tossica. Chi possiede un amico a quattro zampe, può verificare sul sito dell’Aspca, American Society for the Prevention of Cruelty to Animals, quali piante da appartamento evitare per non minare, anche gravemente, la salute del proprio peloso. Tra esse, ad esempio lo spatifillo, l’edera e il potos, detto anche edera del diavolo, velenoso per gli animali domestici a causa dell’alta presenza di ossalato di calcio. L’azalea e la dieffenbachia non devono essere collocate a portata di bambino; tra l’altro la prima è velenosa per i gatti, la seconda provoca intossicazione lieve per i cani, ma molto grave per i felini. Per evitare problemi, durante la manipolazione del verde andrebbero indossati dei guanti e bisognerebbe insegnare ai bambini a non toccare le piante.