A meno che non siate davvero esperti in edilizia o architettura, potreste aver sentito nominare questo termine ma sarà normale chiedersi: cosa sono i ponti termici? La definizione riporta a indicare una vera e propria zona dell'involucro edilizio ove è presente una differenza termica. Può trattarsi di discontinuità strutturale, quindi di tipo edilizio, che si è creata durante la progettazione e costruzione, oppure data dai materiali. Il risultato non cambia: si sviluppa un punto, per nulla termoisolante, ove il flusso di calore esterno e interno è del tutto diverso. Questo purtroppo genera non pochi problemi che vanno analizzati sotto due punti di vista. Il primo è quello energetico: i ponti termici comportano notevole dispersione di calore, pertanto aumenta il fabbisogno energetico della casa. Il secondo è quello del comfort: essi rappresentano l'anello debole di un'abitazione, a causa loro il comfort all'interno dell'abitazione sarà ridotto, senza contare che questo squilibrio genera le condense e le antiestetiche e nocive muffe.
I ponti termici nella finestra generano uno dei problemi maggiori e oltretutto tendono a verificarsi molto spesso. I serramenti in generale sono soggetti a questo spiacevole fenomeno; vi sono delle soluzioni che però sarebbe bene conoscere prima del montaggio così da evitare spese e lavori aggiuntivi in seguito. Se quando passate accanto a una finestra della vostra casa sentite quell'odioso spiffero di freddo o vento, siamo di fronte a un problema. Certo, se c'è stata una cattiva e inadeguata posa della finestra stessa è un altro conto, ma solitamente il problema è la formazione dei ponti termici. Le soluzioni oggi vi sono, e una delle più comuni è quella di ricorrere al vetro termoisolante: a doppio o triplo strato e il gioco è fatto. É di fondamentale importanza che gli infissi siano realizzati con materiali innovativi e performanti, non è il caso di risparmiare proprio su questo, e devono prevedere delle guarnizioni montate a regola d'arte. Per evitare i ponti termici in prossimità delle vostre finestre è comunque importante una buona coibentazione, con un isolamento continuo che non preveda distacchi nè dovuti ai materiali, nè tanto meno alla costruzione.
Secondo le statistiche, uno dei principali motivi di contenzioso tra condomini, o acquirenti e venditori, è la muffa. Sembra un argomento banale eppure genera problemi seri, che vanno affrontati e se possibile giocando sulla prevenzione. Certo, quelle brutte macchie possono anche dipendere da una cattiva coibentazione generale delle pareti. In realtà, però, da quando si presta più attenzione all'efficienza energetica, si è scoperta una stretta correlazione tra i ponti termici e la muffa. Si definisce ponte, proprio perché vi è un preciso punto tra la parte interna e quella esterna del muro in cui manca l'isolamento e l'umidità inizia a fare la sua comparsa passando dall'esterno all'interno. É così che si crea una condensa tale da generare la maleodorante e antiestetica muffa. Nella progettazione di un edificio o nel rifacimento di una stanza, bisogna calcolare bene questi fattori e procedere in modo da evitare che le travi e i pilastri divengano dei perfetti ponti termici per la muffa. Anche perché i danni derivanti non sono solo estetici, bensì anche legati alla salute. La muffa è colma di microrganismi fungini, e viene compromessa la salubrità dell'intero ambiente.
Se ci si trova in fase di progettazione, sarà più semplice costruire edifici d'alta qualità. Le case passive ne sono un chiaro esempio, eliminano quasi la totalità dei ponti termici grazie anche all'impiego di materiali che non creano discontinuità. Se però ormai i danni son fatti si può sempre ricorrere ai rifacimenti per ottenere quantomeno una correzione del problema. Questo può servire, almeno, a limitare i danni. Un ponte termico si può definire corretto quando la trasmittanza termica dell'angolo in questione è pari o comunque non superiore al 15% rispetto a quella della parete corrente. Per ottenere la misurazione basterà rivolgersi a personale esperto che, con l'ausilio di strumentazioni apposite a infrarossi, potrà calcolare l'esatta e definitiva relazione tra il comportamento dei ponti termici e gli elementi finiti (edilizi). Via libera a materiali isolanti e particolari rivestimenti strutturali che consentono di ottenere un vero isolamento, ovviando a problemi come umidità, muffa e dispersione di calore. Tutto ciò, peraltro, è stabilito da un preciso decreto legge che lascia intendere l'importanza di non trascurare la questione.
I ponti termici nel davanzale sono un problema, purtroppo, molto comune. Si formano a causa della scelta di materiali esteticamente belli, ma che non vanno minimamente a soddisfare le esigenze d'isolamento e coibentazione richieste da una struttura. Le soluzioni sono di norma due. La prima è quella di ricorrere a un tipo di davanzale in alluminio, molto in voga nel Nord Europa, che permette di rompere completamente i ponti termici e fornisce tutto lo spazio che serve ai materiali isolanti. Il risultato sarà efficace e garantito. C'è anche una seconda opzione per coloro che non vogliono rinunciare a un bel davanzale in marmo oppure in pietra: collocare l'isolante tra il davanzale esterno e il contro-davanzale interno. I due verranno così separati nettamente, e i ponti termici praticamente abbattuti. L'isolante da impiegare dovrà essere molto resistente visto che proprio in quel punto verrà collocata la finestra. Il davanzale, il serramento e l'isolante andranno ben raccordati, perché eliminando l'elemento continuo bisognerà impedire che l'acqua piovana possa insinuarsi fra essi: di solito una guaina del tipo impermeabile risolve adeguatamente il problema.