Rifiuti RAEE, arriva l'uno contro zero

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- 22 agosto 2016

Rifiuti Raee

La sigla Raee è acronimo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, per esempio lavatrici, computer, stampanti, monitor, telefonini, televisori, frigoriferi, condizionatori, lampade. Tali rifiuti si suddividono nelle seguenti categorie: R1 - freddo e clima (frigoriferi, condizionatori e scalda-acqua); R2 - grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, forni, piani cottura); R3 - tv e monitor; R4 - piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione, cellulari; R5 - sorgenti luminose. I Raee non possono essere gettati nei comuni bidoni dell’immondizia, nelle discariche e nei termovalorizzatori in quanto spesso contengono sostanze tossiche e non biodegradabili. Rappresentano, quindi, un pericolo per l’ambiente ed è doveroso far presente che possono essere composti anche da vetro e metalli come rame, ferro, acciaio, alluminio, argento, oro, piombo: tutti materiali totalmente recuperabili. Ciò comporta che i Raee debbano essere trattati soltanto tramite appositi impianti che consentono di metterli in sicurezza oppure bonificarli e successivamente trattarli, dissemblandoli fino a ricavare le singole materie di cui sono composti. Materie definite “secondarie” che poi vengono nuovamente inserite nel ciclo produttivo per creare nuovi prodotti. Le normative vigenti relative lo smaltimento dei Raee sono molto rigide e stabiliscono vincoli e sanzioni per relative alle apparecchiature elettriche ed elettroniche di proprietà delle aziende. E i cittadini privati, invece, come devono comportarsi? Cosa fare, in altre parole, se si deve buttare un computer o un telefonino ormai fuori uso?

Raee normativa

C’è una novità riguardante proprio i rifiuti Raee: alla fine del luglio 2016 è entrato in vigore il regolamento “Uno contro zero” (firmato a marzo 2016 dal ministro dell’Ambiente), il quale ne disciplina il ritiro gratuito a patto che siano di piccolissime dimensioni e provenienti da nuclei domestici. E’ possibile, cioè, consegnare piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche presso i negozi di elettrodomestici senza pagare nulla. Si tratta, andando più nello specifico, di apparecchiature con lunghezza massima non superiore ai 25 centimetri, con una tensione non superiore a 1.000 volt se alternata e a 1.500 volt se continua. Tali rifiuti saranno conferiti dagli utilizzatori finali “senza obbligo di acquisto di apparecchiature elettriche ed elettroniche (di seguito Aee) di tipo equivalente (criterio di ritiro dell’uno contro zero)”. Si spera, così, di risolvere almeno in parte un problema ormai diventato decisamente spinoso.

Smaltimento Raee

Il decreto n.121 emanato dal Ministero dell'Ambiente, entrato in vigore nel luglio 2016 e denominato “Uno contro zero”, stabilisce l’obbligo per i distributori con superficie di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) al dettaglio di almeno 400 mq e la facoltà per tutti gli altri distributori di ritirare gratuitamente, all’interno dei locali del proprio punto vendita o in prossimità immediata di essi, i Raee di piccolissime dimensioni provenienti dai nuclei domestici conferiti dagli utilizzatori finali, senza che sia necessario acquistare apparecchiature equivalenti. Soltanto i negozi più grandi di 400 metri quadrati, dunque, devono effettuare il ritiro gratuito, creando aree specifiche di raccolta e procedendo con lo smaltimento entro massimo un anno oppure al raggiungimento di 1.000 kg. D’altra parte, puntualizza inoltre il decreto, i distributori possono non effettuare il ritiro di un Raee di piccolissime dimensioni nel caso in cui questo rappresenti un rischio per la salute e la sicurezza del personale per motivi di contaminazione o qualora l’apparecchiatura in questione risulti in maniera evidente priva dei suoi componenti essenziali e/o contenga rifiuti diversi dai Raee.

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