Sotituzione caldaia, guida alla scelta

- 04 ottobre 2015

Cambiare la caldaia

Con l’arrivo della stagione fredda, oltre al cambio dell’armadio, uno dei primi pensieri che tutti noi dobbiamo affrontare è il collaudo della caldaia, preziosa alleata per vivere confortevolmente nella propria abitazione. In alcuni casi si tratta di un semplice controllo da parte dell’idraulico, ma prima o poi, con gli anni o con l’usura, arriva il momento della sostituzione della caldaia. Arrivata al decennio di vita, quest’ultima non è più affidabile, raggiunge consumi molto elevati (che si traducono in costi più alti in bolletta), va controllata più spesso e la manutenzione diventa sempre più impegnativa. Per i più sfortunati la sostituzione può derivare anche da un difetto irreparabile della stessa, o dall’ammodernamento di impianti ormai vecchi o addirittura non più a norma di legge.

Caldaia da cambiare

Una volta appurato che la sostituzione della caldaia è ormai inderogabile, bisogna capire i parametri da seguire per trovarne una nuova, la più adatta alle nostre esigenze. Come scegliere tra le proposte e i vari modelli presenti sul mercato? Le principali caratteristiche a cui dobbiamo prestare attenzione quando compriamo una caldaia, sono due: l’alimentazione (metano, pellet, gpl ecc..) e la tipologia di funzionamento (tradizionale, a condensazione ecc.). Un aiuto per la scelta, viene dato anche dalle caratteristiche dell’ambiente per cui la caldaia dovrà lavorare: ambienti spaziosi o non, semplice produzione di acqua calda o anche riscaldamento. Infine manca solo la scelta del marchio, che spesso viene consigliato dall’azienda che invia l’idraulico a casa per l’installazione del prodotto.

Caldaia a condensazione

Ad oggi la soluzione più ottimale in fatto di prestazioni è la caldaia a condensazione. Il nome deriva dalla sua principale caratteristica, in quanto raffredda i gas di scarico prima che vengano emessi nel camino facendo condensare il vapore in essi contenuto. Così viene recuperato un po’ di calore che verrà di nuovo mandato nell’impianto di riscaldamento. La caldaia farà consumare meno gas, un risparmio per noi (circa 20% annuo) e un aiuto per la salute dell’ambiente. La sostituzione della caldaia vecchia con quella a condensazione implica però certe modifiche nell’impianto della canna fumaria: andrà aggiunto un tubo di scarico per la condensa che la caldaia crea durante il funzionamento e sarà da controllare la qualità dei materiali, perché i tubi devono essere d’acciaio con guarnizioni che reggano la pressione dei fumi.

Cambio caldaia detrazione 50

Visto l’impegno economico che comporta la sostituzione della caldaia, già da qualche anno è possibile avvalersi di interessanti detrazioni fiscali; Queste sono ancora assicurate fino al 31 dicembre dalla manovra finanziaria 2015 del Governo italiano e si suddividono in due possibilità di scelta da parte del cittadino. La prima si tratta di una detrazione fiscale del 50% per interventi di recupero del patrimonio edilizio, la seconda, sempre di una detrazione fiscale, ma del 65% per lavori di riqualificazione energetica. Nel primo caso, la detrazione viene prevista per la sostituzione della caldaia con una nuova, di qualsiasi tipo essa sia. Nel secondo, possono godere della detrazione coloro che installeranno una caldaia a condensazione o a biomassa. In entrambi i casi il recupero avverrà in dieci anni.

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