Stufa pirolitica come funziona

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- 06 giugno 2016

Stufe pirolitiche

La stufa pirolitica non impiega la combustione diretta, ma il gas che si sviluppa tra la fiamma e il combustibile stesso. Senza bruciare ossigeno si può quindi utilizzare anche in casa: questo tipo di stufa rappresenta una fonte di calore alternativa ed economica in tempi di crisi. Tuttavia bisogna prestare attenzione: per partire la stufa necessita di un agente esterno, come alcol o diavolina e prima di entrare in pirolisi deve arrivare a una certa temperatura. Si consiglia di accenderla all’esterno, oppure se si dispone di una cappa di un camino, procedete al suo interno per l’accensione, per far disperdere i vapori iniziali. Messa a punto inizialmente da Larry Winiarski per migliorare le condizioni di vita dei popoli dei paesi poveri e utilizzabile sia per la cottura, sia per riscaldare le abitazioni, la stufa pirolitica si crea senza spendere troppo (o gratuitamente se si trovano i materiali di recupero) e si può dunque auto-costruire.

Come costruire una stufa pirolitica

Per chi ama il ''Fai Da Te'' con spesa zero, è possibile mettere a punto un'efficiente stufa pirolitica, ossia una stufa a gas, ma senza il gas! La stufa è composta da un semplice tubo in acciaio, da un piedistallo, da un registro regolabile sul fondo per far entrare la quantità d'aria desiderata e da un coperchio speciale sulla sommità. La stufa sfrutta un fenomeno noto da tempo, ovvero la pirolisi delle bio-masse. Nella pratica, dopo un innesco iniziale, le biomasse introdotte all’interno della stufa (ghiande, foglie, corteccia, rametti ma anche pellets di legno) iniziano a produrre spontaneamente un gas infiammabile. Le biomasse termineranno di bruciare, mentre a bruciare sarà il gas da esse prodotto con uno sviluppo di calore davvero notevole e senza l'emissione di fumi - non serve la canna fumaria in effetti. Le biomasse subiranno una 'carbonificazione' che può essere riutilizzata per bruciare nella stufa a legna di casa (si tratta infatti di carbone a tutti gli effetti) oppure come buon fertilizzante da mescolare alla terra.

Stufa pirolitica progetto

Il funzionamento della stufa pirolitica dipende dal principio della pirolisi e della gassificazione. Si tratta di un concetto nuovo per fare fuoco, senza lo sviluppo di fumo, che lascia come residuo carbone vegetale (carbonella o biochar all’inglese), contribuendo a trattenere la CO2 al suolo senza disperderla in atmosfera e migliorando la fertilità dei terreni. Le più comuni modalità di esecuzione del processo di pirolisi sono: la pirolisi convenzionale, a temperature moderate minori di 600 °C, con moderati tempi di reazione; la carbonizzazione, il più antico e conosciuto processo di pirolisi, che avviene a temperature comprese tra i 300 e 500 °C. Da questo processo si recupera solo la frazione solida (carbone vegetale), per cui si procede in modo da minimizzare le altre frazioni.

Stufa pirolitica

Con una normale stufa a legna, solo un terzo dell'emissione di gas delle biomasse viene bruciata, il resto va irrimediabilmente perso. In questo modo si ha una produzione notevole di gas incombusti e il deposito di residui di carbone all'interno delle canne fumarie. Utilizzando il processo di pirolisi in modo consapevole, è possibile usare la biomassa con un incremento di rendimento del 280% rispetto ai sistemi tradizionali. Il principio di funzionamento è piuttosto semplice, ma per realizzare una stufa pirolitica in autonomia è necessario fare numerosi tentativi e impiegare diverse di lavoro per ottenere un buon risultato, non per questo, però, dobbiamo rinunciare, anzi. Grazie a questo sistema sarà possibile disporre di un modo economico e pratico per ottenere una buona fonte di riscaldamento.

Stufa pirolitica fai da te

Per realizzare una stufa pirolitica fai da te, non occorre disporre di materiali costosi o attrezzature particolari. E' possibile utilizzare dei materiali di scarto che andrebbero persi o buttati. Potete utilizzare un vecchio fusto, oppure procurarvi 2 tubo di alluminio di dimensione adeguata(con questa soluzione dovrete prevedere degli elementi di chiusura per la parte sottostante e quella sovrastante); naturalmente, la dimensione sarà proporzionata alla quantità di calore che vorrete produrre. Se utilizzate un vecchio fusto occorrerà praticare un foro superiore per la "canna fumaria" e uno sul lato per caricare le biomasse per alimentare la stufa. Se prevedete di utilizzare 2 tubi, la differenza di diametro non deve superare i 2 cm. I 2 tubi vanno sistemati uno dentro l'altro, avendo cura che rimanga spazio tra le 2 pareti. Il tubo interno va forato in basso e sul fondo va sistemato del materiale isolante, come lana d'acciaio, per evitare che il pellet o la biomassa ostruisca i fori. Dovrete piegare la sommità del tubo esterno per ridurre il suo diametro di circa la metà. Sul tubo interno, chiuso adeguatamente sul fondo, andranno praticati dei fori anche sulla sommità, per permettere alla fiamma di fuoriuscire. Dovete riempire di biomassa il tubo interno fino a 1/2 cm dai fori superiori. Per accendere c'è bisogno di una piccola quantità di combustibile, come alcool o combustibile liquido. Appena accesa la fiamma, va inserito il tubo esterno. Ed ecco la vostra stufa pirolitica fai da te.

Stufa pirolitica prezzo

Come visto nei precedenti paragrafi, una stufa pirolitica può essere realizzata attraverso delle semplici operazioni fai da te, senza il bisogno di acquistare materiali particolarmente costosi, ma, anzi, riutilizzando al meglio del materiale riciclabile. Per questo motivo è possibile dire che la stufa pirolitica può avere un costo pari a zero, o quasi. Naturalmente, se non si è avvezzi ai lavori manuali, soprattutto online, è possibile trovare in vendita delle stufe pirolitiche già pronte all'uso. In questo caso, però, la spesa da preventivare può andare da circa 50 euro fino anche a più di 200 euro, in base alla struttura e alle sue dimensioni, fattore che rende la stufa pirolitica più a meno adatta per ambienti di grandi dimensioni. Nel caso in cui si voglia realizzare la propria stufa fai da te, il prezzo dipenderà dalla reperibilità dei materiali, andando da una cifra prossima allo zero, fino a circa 30/40 euro.

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