Redazione - 31 maggio 201731 maggio 2017
Ikea Hacking, ovvero come trasformare mobili Ikea con il riciclo creativo. Eccovi qualche spunto, firmato da giovanissimi designer in erba!
Redazione - 31 maggio 201731 maggio 2017
Volete ottenere grandi risultati ? Osservazione, riflessione, disegno creativo: questi gli ingredienti per modificare i mobili Ikea utilizzando materiali semplici, come è accaduto nella scuola media San Massimiliano Kolbe di Legnano. Mettete caso che le lezioni scolastiche di tecnologia diventino un laboratorio dal titolo "Accomodatevi" e che si studi la storia di uno degli oggetti più familiari ai tutti noi, nelle nostre case ma non solo: la sedia; sedie con tre o quattro gambe, con spalliera o senza. Immaginate poi di incontrare uno dei grandi produttori che ha fatto e fa la storia del Made in Italy, ovvero Molteni , e di visitare il suo Museum. Forti di queste conoscenze, i nostri giovani hanno "messo le mani in pasta" e si sono inventati designer, partendo da un mobile semplice come la sedia pieghevole Ikea Gunde, e cimentandosi nell’ideazione e realizzazione di una sedia da esposizione. Ecco i sorprendenti risultati!
Volete lanciare un messaggio propagandistico? Ecco la la sedia che unisce Stati Uniti e Messico, abbattendo il muro che ora li separa. Innanzitutto ricordate un pregio della sedia Ikea Gunde: la seduta e lo schienale possono essere rimossi per attuare le modifiche desiderate. Una volta smontate, queste parti si possono decorare per il vostro scopo. Su tali superfici applicate con del biadesivo delle stoffe blu, bianche, rosse e verdi, che rappresentino le bandiere dei due Paesi. Poi rimontatele scegliendo quale nazione attribuire alla seduta e quale allo schienale, secondo la vostra visione del mondo. Ora è arrivato il momento di costruire i ponti: i braccioli della sedia. Unite pertanto, con un filo di colla a caldo, due pezzi di compensato da 30 cm l’uno; su questi applicate delle sagome di persone ritagliate da un cartoncino nero: simboleggeranno le due popolazioni che si incontrano. E ora collocate la vostra Ma se … unessico? nel luogo che preferite della vostra casa: in soggiorno ad esempio, in modo che i vostri ospiti, ricevano, insieme alla vostra ospitalità, un messaggio di civiltà.
Siete invece abili artigiani e volete far satira con le vostre mani? Ecco la Fake chair, dedicata a tutte le persone che intenzionalmente danno un’idea ingannevole di sé, gonfiando la propria immagine. La realizzazione di questa sedia richiede buone abilità manuali e dà grandi soddisfazioni. Dunque come modificare una sedia Gunde in una Fake chair? Smontate la seduta e incollateci un’imbottitura di ovatta; ricoprite poi il tutto con una stoffa elegante, come un velluto rosso o un motivo damascato. Con delle bombolette spray colorate di rosso la struttura in metallo della sedia e lasciate asciugare. Occorre poi preparare la struttura in compensato di abete per realizzare lo schienale: utilizzando una sega circolare o un seghetto alternativo modellate il compensato a vostro piacimento; anche questo schienale va imbottito; poi dipingetelo con bombolette spray e incastratelo nella struttura. I braccioli, creati con legno di abete o di albero da frutto, devono essere modellati con sgorbi, scalpelli, raspe e martelli, e infine avvitati allo schienale. Riattaccate adesso la seduta e incominciate a disegnare su cartoncini colorati dei grossi diamanti, che andranno poi incollati sul contorno dello schienale. Se siete persone coraggiose, regalate la Fake chair a una persona alla quale volete consigliare un po’ più di modestia. Se siete invece persone con una certa dose di autoironia, collocate il vostro inedito pezzo di design ben in evidenza nella vostra casa!
Il design democratico è stato appreso: imbottiture, pelle, giornali, carta stagnola, prato sintetico, racchette da tennis e palline … tutto può contribuire a trasformare queste sedie Ikea economiche, bianche e un po' anonime forse, in pezzi di design inediti e unici, ciascuno con le proprie caratteristiche fisiche e con l’impronta della personalità dell’autore. Il laboratorio in ambito scolastico pone le basi: lo studio del rapporto forma-funzione, la sollecitazione alla progettualità e il superamento dell’idea che il quotidiano sia banale. Rivela inoltre le doti dei designer in erba che vi si cimentano e realizzano oggetti che dicono di loro, delle loro passioni o paure. Una sedia: potenzialità infinite. Un ragazzo: ancora di più!