- 11 gennaio 2018

Come riconoscere un atto di appropriazione indebita

L'appropriazione indebita è molto simile ad un vero e proprio furto. L'unica differenza sta nel fatto che, per quanto riguarda il furto, la persona accusata di avere rubato (denaro o qualsiasi tipo di oggetto mobile) deve avere prelevato con o senza la forza un determinato bene. Per quanto riguarda, invece chi accusa colui che si è appropriato indebitamente di un bene, deve dimostrare che quel dato bene è stato trattenuto indebitamente e la persona in questione ne ha tratto o ne potrebbe trarre un determinato profitto. Per fare un esempio pratico: se qualcuno presta una certa somma di denaro o affida questa somma di denaro (o un bene qualsiasi, sia essa un'auto, un gioiello o qualsiasi altro oggetto di un certo valore o meno) ad una persona con il patto che egli dovrà restituirlo e consegnarlo in un certo momento specifico, se questa condizione non viene rispettata, o peggio, se chi fino a quel momento ha goduto del prestito e si rifiuta di restituirlo, si tratta di una vera e propria appropriazione indebita. La gravità di questo reato è la stessa sia se si tratta di somme di denaro, sia se si tratta di qualsiasi altro bene di altra natura (come già accennato si potrebbe trattare di autovetture, altri tipi di veicoli, gioielli prestati, attrezzi di qualsiasi genere e così via).

Appropriazione indebita punita legalmente

Prima di tutto bisogna specificare che l'appropriazione indebita non è solamente circoscrivibile a determinate somme di denaro e beni mobili di qualsiasi natura, ma sono anche riscontrabili in idee, piccole o grandi invenzioni, trattati, poesie, scritti di vario genere, brevetti e così via. Colui che si appropria indebitamente di un bene altrui è perseguibile penalmente e rischia sia la reclusione che una multa piuttosto salata. Il reato di appropriazione indebita viene descritto nel codice penale (articolo 646) nel modo seguente: colui che si appropria indebitamente di un bene o di denaro che non gli appartiene, e viene denunciato dalla persona offesa, posto che venga dimostrata la sua colpa egli rischia fino a tre anni di reclusione e una multa fino a mille e trentadue euro. La pena aumenta nel caso in cui viene dimostrato che l'appropriazione indebita avviene su cose (beni) posseduti sotto forma di deposito necessario. Perché le condizioni vengano confermate però, bisogna prima di tutto procedere all'accertamento della colpa che implica una denuncia da parte della persona offesa e la difesa della persona accusata.

Dalla denuncia al riconoscimento della appropriazione indebita

Il momento in cui la persona che presta o che affida per un certo lasso di tempo un bene o del denaro ad un'altra e quest'ultima si rifiuta di restituirla al proprietario, traendone addirittura un certo profitto, la persona offesa può decidere di denunciare o querelare colui che si oppone alla restituzione recandosi direttamente presso una stazione di Carabinieri, Polizia, e così via. E' preferibile che, chi vuole fare valere le proprie ragioni e desidera mirare direttamente alla restituzione del bene in questione, si affidi preventivamente alle mani di un avvocato penalista e, solo dopo, ovvero dopo avere analizzato le varie situazioni che confermano la possibilità di sporgere la denuncia (o la querela), presentarsi presso le Autorità Giudiziarie. A questo punto, la persona accusata dovrà necessariamente munirsi anch'essa di un avvocato penalista, sia esso l'avvocato personale o di ufficio così da avere anch'esso la possibilità di potersi difendere e far valere le proprie ragioni. A questo punto non resta che specificare al vostro avvocato tutti i dettagli che vi hanno portato a chiamare in causa colui che ritenete si sia appropriato indebitamente di un vostro bene, di una certa somma di denaro di vostra proprietà o persino di una idea, di un brevetto, di una frase e così via. Inoltre, se ritenete che, grazie al bene (o al denaro) che vi sono stati indebitamente sottratti, la persona accusata ne ha vanto anche dei profitti, l'accusa sarà ancora più grave e maggiore sarà la pena che l'accusato dovrà scontare (o pagare, se gli viene addebitata una multa) in termini di denaro o addirittura di reclusione che, come abbiamo già accennato, potrà essere riconosciuta fino a tre anni.

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