Lo stile industriale sta conquistando tutti. Ha compiuto il suo tragitto gradualmente, senza fretta, forse nella consapevolezza che avrebbe comunque raggiunto il podio. E il podio l’ha raggiunto proprio in questo 2016, con l’intenzione di restarci un bel po’. L’arredamento industriale affascina per i suoi contrasti, per il suo spirito camaleontico. Materiali essenziali come il legno, il metallo e la pelle vengono lavorati in modo da apparire usurati, vecchi, consumati. Eppure dotati di grande personalità. E’ l’arredamento tipico dei loft newyorkesi, spesso ricavati – appunto – dalle ex fabbriche; di conseguenza è caratterizzato anche da ambienti con travi a vista, in legno o in acciaio. E se fra le travi appaiono ben visibili gli impianti, ancora meglio. Condotte e tubi non solo non devono essere celati, per quanto hanno la medesima importanza dei mobili e dei complementi. Per i pavimenti si utilizza invece la resina oppure il cemento lucidato, in modo da eliminare le fughe e rafforzare il senso di continuità già dato dall’assenza di pareti divisorie. E a proposito di pareti, quelle principali sono lasciate allo stato grezze, presentano mattoni a vista di recupero oppure un intonaco chiaro: bianco, panna, tortora le tonalità preferite. Le vetrate sono ampie e alte, gli infissi sono in alluminio e spesso con la struttura basata su una scansione quadrangolare. In foto, una composizione firmata Maisons du Monde: divano e poltrona in pelle effetto vintage, tavolo basso a rotelle in mango e metallo, libreria in mango con rotelle.
L’arredamento industriale è essenziale ma non troppo. Se da una parte in ogni ambiente ci sono pochi mobili, dall’altra i complementi e gli accessori sono chiamati a svolgere un ruolo importante: tappeti (anche un po’ strappati), lampade, stampe appese sui muri, orologi da parete e cuscini sono sempre i benvenuti. Per quanto riguarda i colori, sicuramente predominano il nero, il grigio, tutte le sfumature del legno e dei mattoni; tuttavia è più gradita l’entrata in scena di elementi coloratissimi, capaci di creare una sorta di strategico corto circuito. E’ disponibile in tanti colori la sedia Tolix Modello A (foto), considerata l’emblema dello stile industriale. Nata nel 1934 dalla creatività di Xavier Paucherd, anche inventore del processo di galvanizzazione, è in lamiera d’acciaio con resina epossidica ed è esposta anche al MoMa, al Centre Pompidou e al Vitra Design Museum. Al modello iniziale senza braccioli e con le gambe modellate, si è affiancato quello con braccioli e seduta perforata; successivamente sono arrivati anche gli sgabelli. La produzione è ancora fiorente, ma è fiorente anche il mercato delle imitazioni; per questo motivo la Tolix imprime il proprio marchio su ogni singolo pezzo.
L’arredamento industriale ha dunque un sapore vintage, grazie all’utilizzo di materiali di recupero e alle lavorazioni effettuate su mobili e complementi con lo scopo di farli apparire “vecchi” e consumati. Il legno e il ferro camminano di pari passo in una simbiosi perfetta. La cucina è sempre a vista, imponente ma anche elegante; il tavolo da pranzo è solido, in legno grezzo, e intorno possono essere collocate le sedie e gli sgabelli in ferro. Nell’area giorno trovano posto i divani imbottiti in pelle, le poltrone club, i tavolini con le ruote (che richiamano i carrelli industriali), le stufe in ghisa. Molto importante nello stile industriale è l’illuminazione, costruita tramite l’interazione di faretti, lampade da terra e lampade sospese. Queste ultimi devono però essere ispirate ai modelli usati nelle fabbriche o, comunque, avere un aspetto retrò. E’ preferibile, ad esempio, che i fili siano ben visibili. In foto la lampada Brera di Cantori, in lamina di ottone curvata, imbullonata e lucidata manualmente. Finitura a bagno di galvanica, spessore minimo 25 cm. Disponibili numerose finiture.
Dell’arredamento industriale fanno parte anche i mobili contenitori bassi, capienti e dal sapore vintage: bauli e madie, per intenderci. I primi trovano posto soprattutto nella camera da letto, preferibilmente ai piedi del letto stesso, e custodiscono la biancheria. Le madie esprimono tutto il loro charme nel living e offrono contenimento per i servizi di piatti e altri oggetti che si desidera avere sempre a portata di mano. In foto vi mostriamo un’interessante proposta nata dalla collaborazione fra Moroso e Diesel: Total Flightcase, mobile contenitore ispirato ai bauli usati dai musicisti per portare gli strumenti in tournée. La struttura è in profilo estruso di alluminio e multistrato laminato, le maniglie sono in acciaio cromato. Misure: 180x45x72 cm. Ma torniamo alla camera da letto stile industriale. Per quanto riguarda il letto, la scelta è molto libera. Via libera per quelli in ferro battuto, imbottiti, in legno. Estrema cura richiedono i dettagli. I comodini che richiamano pezzi di macchinari dismessi o piccoli container sono l’ideale, le lampade devono essere in metallo, eventuali pouf non in tessuto bensì in pelle. Un piccolo segreto? Il disordine creato ad hoc. Una scatola lasciata in mezzo alla stanza e piena dei più svariati oggetti, una sedia che sembra messa lì per caso, un tappeto un po’ storto. Anche questo contribuisce a creare un ambiente “vissuto”.