Quello del pagamento del canone è un tema molto sentito, soprattutto oggi che in molti seguono i programmi televisivi via internet e con mezzi alternativi alla tradizionale tivù.In realtà si può richiedere di essere esentati dal pagamento di questa tassa solo ed esclusivamente se non si possiede o non si utilizza più il televisore. Ci sono vari motivi per i quali si può fare tale richiesta, non necessariamente drastici come un trasferimento all'estero o alla casa di riposo. Ad esempio, tra i motivi contemplati sul sito della Rai vi sono: il mancato possesso del televisore per furto, cessione a terzi, incendio (o altra calamità) oppure rottamazione. Inoltre è ovviamente contemplata anche la possibilità di annullamento gratuito da parte degli eredi in caso di morte del titolare dell'abbonamento.
Per ottenere l'annullamento del canone è necessario fornire prova del fatto che non si possiede più l'apparecchio.Prendiamo ad esempio il caso in cui si proceda alla rottamazione del televisore, uno dei modi più facili per disfarsi anche del canone.In questo caso il contribuente deve comunicare di non possedere alcun apparecchio, fornendo informazioni sulle cause.Naturalmente, poichè bisogna essere in grado di provare l'avvenuta rottamazione, è necessario farsi rilasciare ricevuta dal rottamatore o dalla discarica nella quale si lascia l'elettrodomestico. La procedura di disdetta più semplice in assoluto tuttavia è quella che prevede di dichiarare di aver ceduto in comodato il proprio televisore, in altre parole di averlo regalato a una terza persona già titolare di abbonamento radiotelevisivo. Pur non essendo un iter codificato, è comunque regolare, anche se naturalmente anche in questo caso vanno forniti i dati relativi alla persona a cui viene ceduto il televisore.
Indipendentemente dalle ragioni per le quali si richiede di disdire l'abbonamento, il procedimento da seguire è sempre lo stesso.La richiesta di disdetta del canone va inviata tramite raccomandata a/r all'agenzia delle entrate (Direzione Provinciale I – Ufficio territoriale di Torino 1, S.A.T. - Sportello abbonamenti, Casella postale 22, 10121 Torino). La richiesta consiste in una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con firma autenticata dove si autocertifica di non possedere più il televisore, spiegando il motivo per il quale si disdice l'abbonamento ed allegando la relativa documentazione. Ad esempio in caso di cessione bisogna specificare le generalità della persona a cui si è ceduto o venduto l'apparecchio; in caso di furto andrà allegata copia della denuncia, in caso di rottamazione la ricevuta che la comprova etc.. Insieme alla domanda va inviato anche il libretto di abbonamento.A questo punto si riceve a casa un modulo di dichiarazione integrativa da compilare, firmare e spedire all'agenzia delle entrate.
Come abbiamo visto, per non pagare il canone è necessario provare di non essere più in possesso del televisore. Ma come fare disdetta qualora invece non si voglia rinunciare a tenere la propria TV? In questo caso si deve richiedere il cosiddetto suggellamento, una procedura che rende inutilizzabile l'apparecchio. La richiesta costa 5,16 euro per ogni apparecchio, da versare tramite un vaglia a favore dell'agenzia delle entrate sul quale si deve indicare come causale la richiesta di suggellamento con il numero di abbonamento. In cosa consiste di fatto il suggellamento? In passato avveniva un reale "inscatolamento" del televisore, che i funzionari inseriano in un sacco di juta sigillato, tuttavia adesso la pratica è formale e difficilmente gli incaricati dell'ufficio tecnico erariale si presentano effettivamente a casa. Ricordiamo tuttavia che sono possibili (e frequenti) controlli a domicilio da parte dei funzionari Rai per verificare l'effettiva assenza o inutilizzo della televisione.