Il 30 giugno 2024 finisce il servizio di maggior tutela dell'energia elettrica. Termina cioè il regime in cui è l'ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, a determinare le condizioni contrattuali e il prezzo che incide sulle nostre bollette.
Dal 1° luglio quindi si entra nel mercato libero caratterizzato dalla presenza di diversi operatori che propongono varie tariffe con costi spesso molto differenti tra loro, determinati anche dalle fluttuazioni del mercato.
Ma non tutti i cittadini devono compiere questa scelta.
Da ricordare infatti che il servizio di maggior tutela dell'energia non riguarda i cosiddetti clienti vulnerabili ovvero chi
Se alla scadenza del 30 giugno il cliente non vulnerabile non ha ancora sottoscritto un’offerta del mercato libero passerà in automatico al “Servizio a Tutele Graduali”, dove rimarrà per una durata stabilita in almeno tre anni, con l’obiettivo di realizzare la completa liberalizzazione nel 2027.
Inoltre, da ricordare, a partire dal 1° luglio:
Nella maggior parte dei consumatori c’è un po’ di confusione sul discorso mercato tutelato-mercato libero.
Se nel primo caso i prezzi sono stabiliti dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, nel secondo la situazione è ben diversa.
Nel mercato libero infatti è il fornitore scelto che fissa i prezzi e le condizioni contrattuali, proponendo anche offerte speciali, sconti, pacchetti personalizzati, con costi bloccati per un certo periodo e diversificati persino in base agli orari di maggior consumo.
Inoltre, questi fornitori possono offrire servizi aggiuntivi, tipo assistenza clienti dedicata, possibilità di pagamento flessibile e così via.
Il mercato libero può rivelarsi difficile da comprendere, soprattutto per definire quale offerta è quella giusta per la propria utenza.
Può essere utile contattare il numero verde consumatori dell’ARERA, cioè 800 166 654 (lunedì/venerdì, 8-18).
Quando si decide di entrare nel mercato libero dell’energia elettrica, bisogna preoccuparsi di scegliere un fornitore che non nasconda qualche truffa dietro appetitose offerte.
Tra i consigli utili, non cambiare operatore attraverso proposte telefoniche.
Alcuni call center di società italiane o straniere cercano di convincere in modo piuttosto aggressivo per cui è fondamentale non fornire i propri dati e soprattuttto il Pod, cioè il codice alfanumerico composto da 14 o 15 cifre che identifica contatore e fornitura della luce. È presente sulla bolletta e viene assegnato nel momento dell'allacciamento alla rete elettrica.
Anche se l’operatore telefonico è gentilissimo, però, mai dire “sì” a domande generiche come conferma perino al proprio nome e cognome. Le nostre affermazioni potrebbero essere utilizzate per dare l’ok a un contratto da noi non voluto.
Se la situazione diventa insistente, interrompere la comunicazione.
Attenzione poi a chi cerca di vendere la fornitura per il mercato libero con il porta a porta: non firmare nulla e comunque leggere sempre tutto a fondo.
E se, nonostante le accortezze, in qualche modo questi fantomatici vantaggiosi operatori riescono a carpire i nostri dati e a farci un contratto non voluto per l’energia elettrica, da ricordare che abbiamo il diritto di recesso, ovvero la possibilità di cessare il contratto di fornitura, interromperla, cambiare venditore e stipulare un nuovo contratto. Un diritto da esercitare in qualsiasi momento e che non può essere sottoposto a penali né a spese di chiusura, come specifica l’ARERA nel suo sito.