Noooo, che topic !
Io pensavo di essere spietata, ma mi sa che voi lo siate ben di più!
Non voglio spezzare una lancia in mio favore, ma in effetti io considero il forum un po' come fosse la pubblica piazza (nomen omen), per cui mi permetto espressioni e locuzioni che nella vita
scritta reale evito (fra il resto, sono anche correttrice di bozze per due riviste scientifiche: in ufficio sono nota come la "maestrina dalla penna rossa"

). Inoltre, sono un'emiliana trapiantata a Milano: certe trasposizioni senza filtro

da forme colloquiali dialettali mi aiutano a colorire il discorso, nonché vincere la nostalgia.
Altro elemento che mi assolve

è che scrivo spesso di nascosto in ufficio, per cui MAI una volta che io rilegga: la fretta di spedire è nemica della correttezza!
Detto ciò:
-
gli al posto di
le per il complemento di termine ai nomi singolari femminili non lo sopporto, a malapena tollero
gli al posto di
loro.
- l'esclamazione si scrive
Mah!, non
Mha (come fa
il Perticone

), o
Mà.
-
budget l'ho visto scrivere nelle maniere più strane
- Sì, per favore, sìììììììì. Accento su
Sì,
pliz, e non su
Nò. E già che sono in vena: "egli
dà [si può confondere con la preposizione] una notizia", "io
do [il contesto impedisce che ci si confonda con la nota musicale] una mano".
Altre amenità (tra cui l'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo e davanti ai nomi maschili singolari, per poi dimenticarlo con i femminili

e gli accenti errati sui monosillabi) le avete già citate voi.
Aggiungo, per la serie "le saghe linguistiche della vecchiaia":
lipsus anziché
ictus della mia compianta vicina di casa e
lapis invece di
lapsus.
Ripongo la penna rossa, va'.
OT: La mia nonna lumbarda usava l'espressione "a la casu de can"

dopo averla imparata dalla sua amica. Peccato che la nonna non avesse idea del significato. Gliel'abbiamo
imparata mostrandole di cosa si trattava direttamente chiamando il cane di mia cugina e puntando il dito sulla mercanzia in questione. Povera nonna, penso abbia cercato di seppellirsi all'istante...
